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La Federal Trade Commission intenta causa ad Amazon per monopolio

La Federal Trade Commission intenta causa ad Amazon per monopolio

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La Federal Trade Commission (FTC), l'autorità statunitense per la regolamentazione antitrust, ha lanciato una causa contro il gigante dell'e-commerce Amazon, sostenendo che l'azienda abbia il controllo monopolistico sul mercato. Insieme a 17 Stati, la FTC ha accusato Amazon di adottare una serie di strategie anti-concorrenziali e sleali per mantenere il suo potere monopolistico, danneggiando così i consumatori e le piccole imprese.

Secondo la FTC, Amazon utilizza tattiche che impediscono ai rivali e ai venditori di competere equamente sul mercato, mantenendo i prezzi dei prodotti artificialmente alti. La quota di mercato di Amazon nei mercati di vendita al dettaglio online è stimata tra il 60% e il 70%, un indicatore che solleva preoccupazioni riguardo a un possibile monopolio. Tuttavia, l'agenzia sostiene che la dimensione di Amazon non è il problema principale, ma piuttosto il suo comportamento anti-concorrenziale che ostacola la crescita dei concorrenti esistenti e nuovi.

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La denuncia presentata dalla FTC evidenzia diverse tattiche punitive e coercitive utilizzate da Amazon. Tra queste, vi è la pratica di relegare in basso nei risultati di ricerca i venditori di terze parti che offrono prezzi più bassi per gli stessi prodotti venduti direttamente da Amazon, rendendoli praticamente invisibili ai consumatori. Inoltre, Amazon è accusata di condizionare l'accesso dei venditori al servizio "Prime," che offre spedizioni gratuite e altri vantaggi, costringendo i venditori a offrire i loro prodotti esclusivamente sulla piattaforma di Amazon, aumentando così le tariffe mensili e pubblicitarie.

La FTC afferma che queste commissioni obbligatorie costringono molti venditori a versare a Amazon quasi il 50% dei loro ricavi totali. Inoltre, l'azienda è accusata di deteriorare l'esperienza dell'utente sostituendo i risultati di ricerca organici con annunci pubblicitari a pagamento, riducendo così la qualità delle ricerche e causando frustrazione tra acquirenti e venditori.

Amazon ha risposto alle accuse respingendo le affermazioni della FTC. L'azienda sostiene che quando stabilisce i prezzi dei prodotti che vende direttamente, cerca di allinearli con quelli dei concorrenti online e offline, garantendo prezzi competitivi per i consumatori. Inoltre, Amazon afferma che gli altri venditori sulla sua piattaforma stabiliscono i propri prezzi in modo indipendente.

L'azienda sottolinea che, se la FTC vincesse la causa, ciò porterebbe a un ambiente anti-concorrenziale che danneggerebbe i consumatori, poiché Amazon dovrebbe interrompere le pratiche che contribuiscono a offrire prezzi bassi e una vasta selezione di prodotti.

Per quanto riguarda i servizi opzionali come il Fullfilment by Amazon (FBA) e la pubblicità, Amazon sostiene che questi servizi sono scelti volontariamente dai venditori terzi per ottenere vantaggi competitivi, e non sono imposti da Amazon.

In conclusione, Amazon difende la sua posizione sul mercato affermando che rappresenta solo una piccola parte del vasto settore del commercio al dettaglio, che comprende ancora una significativa quota di vendite in negozi fisici. L'azienda afferma che esiste una sana concorrenza nel settore e che i consumatori e i venditori hanno molte opzioni tra cui scegliere.

Il caso della FTC contro Amazon solleva importanti questioni riguardo alla concorrenza nel mondo dell'e-commerce e al ruolo delle grandi piattaforme nel plasmare il mercato. Sarà interessante seguire l'evoluzione di questa causa e vedere come influenzerà il futuro del settore del commercio al dettaglio online negli Stati Uniti.

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La rotta incerta della “nave” di Binance, agita il mare delle Crypto

La rotta incerta della “nave” di Binance, agita il mare delle Crypto

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Il mondo delle criptovalute, notoriamente volatile e in costante evoluzione, sta attraversando un periodo di turbolenza senza precedenti. Dopo il crollo di FTX, sembrava che Binance avesse assunto la corona indiscussa come la piattaforma di scambio più grande e influente nel settore delle criptovalute. Tuttavia, meno di un anno dopo, è Binance stessa a essere in difficoltà, con le sue basi scosse dalla minaccia di azioni esecutive da parte delle agenzie statunitensi.

Negli ultimi tre mesi, Binance ha visto più di una dozzina di dirigenti abbandonare l'azienda, mentre quest'anno ha licenziato oltre 1.500 dipendenti per tagliare i costi e prepararsi a un declino delle attività. Questi segnali indicano chiaramente una situazione instabile per l'exchange criptovalutario, che un tempo dominava il settore. Nonostante mantenga ancora una presenza significativa, la sua quota di mercato è in declino.

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Secondo Kaiko, un fornitore di dati, Binance ora gestisce circa la metà di tutti gli scambi di criptovalute dirette, rispetto al 70% all'inizio dell'anno. La sorte di Binance ha implicazioni immense per l'industria delle criptovalute, poiché la piattaforma è stata una forza trainante nell'innovazione e nella crescita del settore. Tuttavia, gli operatori e gli osservatori del settore stanno già pianificando un futuro senza Binance, poiché il crollo dell'exchange potrebbe causare una repentina evaporazione della liquidità del mercato, portando a bruschi cali dei prezzi dei token.

Un trader istituzionale ha persino dichiarato al Wall Street Journal che la sua società ha condotto esercitazioni per ritirare rapidamente i propri asset da Binance in caso di collasso. Mentre alcuni sostengono che Binance possa risolvere le sue sfide, altri ritengono che il suo destino sia incerto.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un'indagine di lunga data su Binance e il suo fondatore, Changpeng Zhao (noto anche come CZ), che potrebbe culminare in accuse penali e multe miliardarie. Inoltre, Binance è attualmente oggetto di un'azione legale della SEC, che sostiene che l'exchange abbia operato illegalmente negli Stati Uniti e abbia abusato dei fondi dei clienti.

La situazione si è ulteriormente complicata quando è emerso che i clienti di Binance stavano utilizzando banche russe soggette a sanzioni, portando il Dipartimento di Giustizia a indagare su possibili violazioni delle sanzioni statunitensi. Queste pressioni hanno costretto Binance a chiudere le sue attività in Russia, un tempo uno dei suoi mercati più importanti. La società sta persino considerando un ritiro completo dalla Russia.

La reazione di CZ, il carismatico fondatore di Binance, è stata ambivalente. Mentre pubblicamente ha cercato di mantenere l'ottimismo e l'unità tra i suoi dipendenti e utenti, in privato ha assunto nuovi avvocati per affrontare il caso del Dipartimento di Giustizia. Inoltre, la sua permanenza negli Emirati Arabi Uniti, che non hanno un trattato di estradizione reciproca con gli Stati Uniti, sembra indicare una certa preoccupazione per le conseguenze legali.

Il declino di Binance ha anche avuto un impatto sul morale dei suoi dipendenti, che hanno espresso critiche e preoccupazioni durante una riunione estiva. La tensione all'interno dell'azienda è palpabile, e la sfida di gestire una situazione così complessa e in continua evoluzione rimane una questione fondamentale.

Il futuro di Binance rimane incerto, e le implicazioni del suo declino sono enormi per l'intera industria delle criptovalute. Mentre il settore si adatta a questo cambiamento sismico, gli operatori e gli investitori stanno monitorando da vicino gli sviluppi, consapevoli del fatto che il destino di Binance potrebbe segnare una nuova era per le criptovalute.

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Difficoltà di parcheggio? Niente paura, arriva l’idea di CityZ

Difficoltà di parcheggio? Niente paura, arriva l’idea di CityZ

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Chi non si è mai ritrovato a girovagare per decine di minuti alla disperata ricerca di un posto auto? Il problema del parcheggio urbano rappresenta una criticità per molte città, una barriera che impedisce una vera transizione al modello della smart city. Per fare in modo che gli automobilisti non passino troppo tempo a girovagare, Andrea Francesco Buri, Fernando Vito Falcone, Igor Milano, Federico Buratto, Donato Francesco Falcone e Alessandro Rivalta hanno ideato CityZ, una startup innovativa che offre una soluzione intelligente al problema del parcheggio urbano.

Al centro del servizio di CityZ c'è un sensore adesivo rivoluzionario per la rilevazione dei parcheggi liberi o occupati. Ciò che rende questo sensore straordinario è la sua facilità di installazione, senza la necessità di costose modifiche infrastrutturali o carotaggi. Questo sensore raccoglie dati in tempo reale sulla disponibilità dei parcheggi, consentendo una gestione ottimizzata degli spazi e una migliore esperienza per gli automobilisti.

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"Oltre al sensore, offriamo un sistema all-inclusive chiamato 'parking as a service', che include sia l'installazione dell'hardware sia del software per la gestione dei dati e il supporto tecnico costante", spiegano i fondatori di CityZ. "In questo modo, le amministrazioni pubbliche e gli operatori di parcheggi possono usufruire di un servizio completo, pagando una tassa una tantum, e non devono preoccuparsi di gestire diverse aziende per differenti aspetti del sistema".

I dati sulla disponibilità dei parcheggi possono essere integrati in app di navigazione, servizi di mobilità elettrica e pagamento parcheggi, consentendo agli automobilisti di visualizzare le opzioni sulla mappa del loro veicolo e semplificando la ricerca di posti disponibili.

Negli ultimi mesi, CityZ ha ottenuto una collaborazione strategica con Movyon – Gruppo Autostrade per l’Italia, con le prime installazioni che avverranno nella seconda metà del 2023. Questo rappresenta un passo significativo nella crescita della startup, dimostrando il valore della sua innovativa soluzione nel settore del parcheggio urbano.

"Inoltre, aver ricevuto un investimento che valuta la società più di un milione di euro è stato un ulteriore segnale a conferma del valore della nostra visione", afferma il team di CityZ.

Oltre al parcheggio, le città del futuro dovranno affrontare una serie di altre sfide per diventare veramente connesse e smart. La promozione di soluzioni di mobilità sostenibile, l'implementazione di infrastrutture intelligenti, l'adozione di tecnologie e pratiche per ridurre il consumo energetico, la partecipazione dei cittadini e la protezione dei dati personali e la sicurezza delle reti sono alcune delle questioni con cui le pubbliche amministrazioni dovranno fare i conti.

Pur avendo iniziato con il focus sulla soluzione di parcheggio intelligente, CityZ sta prendendo in considerazione l'idea di ampliare il proprio raggio d'azione. "La nostra idea è espandere le nostre capacità tecnologiche per includere altre soluzioni di mobilità sostenibile e infrastrutture intelligenti, in modo da fornire un pacchetto di servizi più completo alle città e alle comunità. Vogliamo diventare un partner strategico per le città, collaborando con le amministrazioni pubbliche, le aziende e i cittadini per creare e implementare soluzioni intelligenti per le sfide urbane".

Per ora, l'obiettivo principale di CityZ rimane quello di espandere la presenza sul mercato e consolidare il ruolo di leader nell'ambito delle soluzioni di parcheggio intelligente in Italia. Tuttavia, la startup mette anche l'aspetto umano al centro della sua missione: "Vogliamo creare un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo con un team sempre più ampio e competente e coltivare una cultura aziendale basata sull'innovazione, l'etica e la passione". Con CityZ in prima linea nella trasformazione del parcheggio urbano, sembra che le città del futuro saranno più intelligenti e accessibili per tutti gli automobilisti.

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Registrato calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti

Registrato calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti

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Le scorte di petrolio negli Stati Uniti hanno registrato una diminuzione nella scorsa settimana, in conformità con le previsioni. Secondo quanto riferito dall'EIA, la divisione del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti, le riserve di greggio sono scese di circa 2,1 milioni di barili, portando il totale a 418,5 milioni di barili al 15 settembre 2023. Questa riduzione è stata leggermente inferiore alle aspettative del mercato, che si attendeva un decremento di 2,2 milioni di barili.

Le scorte di distillati hanno mostrato una variazione significativa, registrando una diminuzione di 2,9 milioni di barili e portandosi a 119,7 milioni di barili. Questo calo è stato sorprendente, dato che il mercato si aspettava un aumento di 0,2 milioni di barili in questa categoria.

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Anche le scorte di benzina hanno seguito una tendenza inaspettata, diminuendo di 0,8 milioni di barili e raggiungendo un totale di 219,5 milioni di barili, mentre le previsioni indicavano un incremento di 0,3 milioni di barili. Questo calo potrebbe avere implicazioni significative sui prezzi al consumo, poiché una diminuzione delle scorte di benzina tende ad aumentare i costi ai distributori e, in ultima analisi, ai consumatori.

Tuttavia, c'è un aspetto interessante da notare: le riserve strategiche di petrolio degli Stati Uniti sono aumentate di 0,6 milioni di barili, raggiungendo un totale di 351,2 milioni di barili. Questo aumento potrebbe essere parte di una strategia più ampia per garantire la stabilità dell'approvvigionamento energetico del paese e affrontare le variazioni impreviste della domanda o dell'offerta.

Sul fronte dei prezzi del petrolio, dopo un periodo di volatilità, si è osservato un recupero dai minimi intraday. Il Light Crude statunitense è stato scambiato a 90,39 dollari al barile, registrando una leggera crescita dello 0,09%, mentre il Brent ha registrato un aumento dello 0,09% a 92,42 dollari al barile. Questo recupero potrebbe essere attribuito a una serie di fattori, tra cui la diminuzione delle scorte e le dinamiche geopolitiche globali.

In generale, l'andamento delle scorte di petrolio negli Stati Uniti ha un impatto significativo sui mercati energetici globali e sull'economia in generale. Le fluttuazioni nei prezzi del petrolio possono avere effetti diretti sull'inflazione, sulla spesa dei consumatori e sulla redditività delle aziende. Pertanto, monitorare attentamente queste tendenze è essenziale per comprendere il panorama energetico e economico attuale.

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Politica

Approvato con “fiducia” il decreto Omnibus, ma non senza polemiche

Approvato con “fiducia” il decreto Omnibus, ma non senza polemiche

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Il governo italiano ha recentemente scatenato un acceso dibattito con la sua decisione di porre la fiducia nel decreto Omnibus, un pacchetto legislativo che comprende diverse misure, tra cui disposizioni relative alle intercettazioni telefoniche e agli ascolti. Questa mossa è stata annunciata da Luca Ciriani, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, durante una sessione a Montecitorio. Mentre il governo ha difeso il decreto come una risposta alle richieste del procuratore Antimafia Giovanni Melillo, che ha chiesto di equiparare le intercettazioni telefoniche richieste per i reati di tipo mafioso a quelle commesse mediante il metodo mafioso, ha scatenato una forte opposizione da parte del Movimento 5 Stelle (M5S), che ha definito le misure proposte "devastanti".

L'intento iniziale del decreto Omnibus era quello di affrontare le preoccupazioni sollevate dal Procuratore Melillo, il quale aveva chiesto di equiparare le intercettazioni telefoniche per i reati di tipo mafioso a quelle commesse attraverso il metodo mafioso. Questo adeguamento doveva preservare la validità di centinaia di casi in corso che rischiavano di essere invalidati a causa di una recente sentenza della Corte di Cassazione. Tuttavia, il processo di conversione all'interno della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati è diventato un'opportunità per introdurre una serie di disposizioni che limitano effettivamente l'uso delle intercettazioni telefoniche nelle indagini penali.

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Contemporaneamente, la Commissione del Senato ha approvato una relazione sulle intercettazioni telefoniche, che includeva una proposta per valutare l'eliminazione dell'uso del software "trojan" per indagare sui reati contro l'amministrazione pubblica. Questa mossa mirava a eliminare l'uso di strumenti di sorveglianza digitale per reati di corruzione, una proposta che era stata precedentemente sostenuta da Forza Italia, un partito politico di centro-destra. Dopo momenti di tensione all'interno della coalizione di maggioranza e uno scontro con il governo, il partito di Silvio Berlusconi ha ritirato gli emendamenti riguardanti il "trojan".

Tuttavia, il blocco di centro-destra ha successivamente raggiunto un accordo su tre emendamenti proposti da Forza Italia. Questi emendamenti includono un divieto di includere le intercettazioni telefoniche ritenute "irrilevanti" per l'indagine nel rapporto di trascrizione, di solito redatto dalla polizia giudiziaria. Questa modifica potrebbe complicare le indagini e compromettere il diritto a una difesa equa. Questa preoccupazione è stata espressa dal Movimento 5 Stelle e dagli ex magistrati Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, che hanno sottolineato l'importanza di una trascrizione riassuntiva delle conversazioni irrilevanti come unico modo per gli avvocati difensori di orientarsi tra il vasto volume di prove disponibili e identificare conversazioni potenzialmente utili per la loro strategia di difesa.

Gli altri emendamenti presentati da Forza Italia hanno scatenato polemiche. Uno di essi richiede che il giudice per le indagini preliminari (gip) autorizzi le richieste di intercettazione avanzate dai pubblici ministeri "con valutazione indipendente", richiedendo più della semplice firma del giudice sul documento. Un altro emendamento limita le intercettazioni "a strascico", ovvero inizialmente ordinate per un reato ma che successivamente portano a indagini su altri reati. Questo emendamento modifica l'articolo 270 del Codice di Procedura Penale, eliminando efficacemente la possibilità di utilizzare i risultati delle intercettazioni in casi diversi da quelli per cui sono state originariamente autorizzate, ad eccezione di specifici reati.

Questi emendamenti, proposti da Forza Italia, sono stati approvati con il sostegno di Enrico Costa, deputato di Azione. In cambio, Costa è riuscito a far passare la sua proposta, che richiede ai pubblici ministeri di dichiarare le spese sostenute per ciascuna intercettazione.

Il decreto Omnibus e gli emendamenti associati sono stati oggetto di intensa critica, in particolare da parte di Valentina D'Orso, leader del M5S nella Commissione Giustizia. D'Orso ha criticato gli emendamenti di Forza Italia, affermando che riducono la gravità dei reati di corruzione e accusando i partiti di centro-destra di essere ossessionati dalla protezione dei colletti bianchi e di ingannare l'opinione pubblica facendo credere che la corruzione non sia un reato grave.

In conclusione, il decreto Omnibus del governo e gli emendamenti ad esso associati hanno scatenato un acceso dibattito in Italia, con preoccupazioni sollevate sul loro potenziale impatto sulla giustizia e sulla trasparenza legale. I critici sostengono che queste misure possano compromettere la lotta alla corruzione e ostacolare sia i pubblici ministeri che gli avvocati difensori nella loro ricerca di giustizia. La controversia che circonda questa legislazione mette in evidenza la continua tensione tra l'applicazione della legge, la protezione legale e i diritti individuali nel sistema legale italiano.

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Salute

Il Presidente della FMV espone il suo piano di rilancio per il SSN

Il Presidente della FMV espone il suo piano di rilancio per il SSN

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Il sistema sanitario italiano è stato oggetto di un dibattito sempre più acceso e urgente negli ultimi anni, con sfide che vanno dalla carenza di personale medico alle criticità contrattuali che colpiscono gli operatori sanitari. Recentemente, il Presidente della Federazione Veterinari e Medici (Fvm), Aldo Grasselli, ha presentato una serie di proposte per affrontare questi problemi e migliorare le condizioni di lavoro nel settore.

Una delle principali criticità affrontate riguarda la capacità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di attrarre medici e sanitari qualificati in numero sufficiente e con professionalità specialistiche adeguate. Questa sfida è stata amplificata dai Decreti Ministeriali (DM) 70/2015 e 77/2022, che hanno introdotto nuove norme contrattuali. Le differenze retributive tra il personale sanitario del SSN e quello di altre nazioni europee sono significative e crescenti, e ciò crea un problema di attrattività per il settore.

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Un altro problema rilevante riguarda la varietà di contratti e cooperative utilizzati per impiegare medici e sanitari all'interno del SSN. La disparità retributiva tra i diversi modelli contrattuali contribuisce alle disuguaglianze nel sistema. La dirigenza medica e sanitaria, pur svolgendo compiti operativi critici, è spesso costretta a lavorare in un ambiente amministrativo, lontano dalla pratica medica.

Allo stesso tempo, esiste una categoria di professionisti denominati "specialisti ambulatoriali" che, pur non essendo dirigenti, sono assimilati a liberi professionisti convenzionati. Questo modello contrattuale, che può essere simile a quello del personale dirigente, potrebbe essere unificato per semplificare la struttura contrattuale.

Il reclutamento di medici e sanitari esterni al sistema nazionale ha creato ulteriori distorsioni nel mercato del lavoro del settore sanitario. Questi "medici a gettone" sono stati assunti al di fuori di qualsiasi regola di contrattazione nazionale, a causa delle carenze di personale dovute a una mancata pianificazione del turnover e al blocco delle assunzioni.

L'attuazione di qualsiasi intervento per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e le eventuali ridefinizioni dei DM 70 e 77 è condizionata dalla necessità di rimuovere il tetto alla spesa per il personale del SSN. Questo tetto limita la capacità di finanziare adeguatamente il personale medico e sanitario.

Per affrontare la carenza di personale medico, è essenziale migliorare le condizioni di lavoro attraverso massicce assunzioni e incrementi contrattuali che superino l'inflazione. La defiscalizzazione di quote della retribuzione può avere un impatto limitato, mentre un finanziamento extra contrattuale dell'indennità di specificità medica, veterinaria e sanitaria potrebbe rappresentare un incentivo più efficace e duraturo.

Lo sviluppo di carriera è fondamentale per il personale sanitario. La razionalizzazione delle strutture complesse ha ridotto le opportunità di crescita professionale, contribuendo a demoralizzare molti professionisti. È essenziale creare percorsi di carriera chiari e accessibili per il personale medico e sanitario.

La revisione dei contratti dovrebbe prevedere che le carenze di personale non compromettano le condizioni di lavoro e la sicurezza degli utenti. Inoltre, è importante riconoscere il lavoro notturno e festivo con retribuzioni adeguate. Il personale dell'area dell'Emergenza-Urgenza e del Pronto Soccorso dovrebbe ottenere giorni di ferie aggiuntivi per affrontare lo stress correlato al lavoro.

Con l'aumento del rischio di aggressioni, è necessario garantire la sicurezza del personale medico e sanitario, sia negli ospedali che sul territorio. Lavorare in team può migliorare l'incolumità degli operatori e prevenire condizionamenti negativi.

Infine, è fondamentale aumentare il finanziamento per le attività di prevenzione, sia primaria che secondaria, al fine di ridurre la spesa sanitaria complessiva. Gli investimenti in queste aree possono contribuire a migliorare la salute della popolazione e a ridurre la pressione sul sistema sanitario.

In conclusione, le proposte avanzate dal Presidente della Federazione Veterinari e Medici rappresentano un importante passo avanti per affrontare le sfide che il sistema sanitario italiano deve superare. La razionalizzazione dei contratti, l'incremento delle retribuzioni, lo sviluppo delle carriere e il miglioramento delle condizioni di lavoro sono tutti elementi chiave per garantire un servizio sanitario di alta qualità e attrattivo per i professionisti del settore. Tuttavia, tali riforme richiedono il supporto delle istituzioni e la rimozione dei vincoli finanziari per poter essere pienamente attuate.

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Svolta significativa per Satispay, ora apre ai buoni pasto

Svolta significativa per Satispay, ora apre ai buoni pasto

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Milano, 27 settembre 2023 - Durante l'inaugurazione della nuova sede di Satispay in piazza Fidia a Milano, è stata annunciata una novità destinata a cambiare radicalmente il modo in cui lavoratori ed esercenti gestiscono i buoni pasto. L'azienda, conosciuta come "unicorno" nel mondo dei pagamenti digitali, ha presentato un innovativo servizio che promette di semplificare notevolmente la vita di milioni di italiani.

Per gli esercenti, questa novità si traduce in incassi entro un giorno lavorativo, eliminando completamente le fastidiose commissioni aggiuntive. Satispay si è impegnata a mantenere le condizioni che finora hanno contraddistinto l'azienda: nessuna commissione fino a 10 euro e solo 20 centesimi per importi superiori. Inoltre, la fatturazione sarà completamente automatica, semplificando ulteriormente il processo per i commercianti.

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Per i lavoratori, l'introduzione di Satispay nel mondo dei buoni pasto significa poter gestire i pagamenti in un'unica transazione. Ad esempio, se il costo del pranzo è di dodici euro e il buono pasto copre otto euro, l'applicazione Satispay dedurrà automaticamente i restanti quattro euro dal credito dell'utente nell'app. Questo ridurrà notevolmente la complessità nella gestione dei buoni pasto e garantirà un'esperienza utente più fluida.

I buoni pasto emessi tramite Satispay avranno una durata di due anni, il che offre ai beneficiari una maggiore flessibilità nell'uso di tali vantaggi. A partire dal primo ottobre, ben 70.000 esercenti convenzionati saranno pronti ad accettare i pagamenti tramite questa soluzione, e saranno coinvolti anche nomi importanti della grande distribuzione, tra cui Basko, Coop Lombardia, Tigros e To.Market, solo per citarne alcuni.

Questo rappresenta un mercato potenziale significativo, dato che in Italia sono 4 milioni i lavoratori che attualmente utilizzano buoni pasto su un totale di 25 milioni, il che significa che ci sono 19 milioni di potenziali utenti. Senza dimenticare il giro d'affari impressionante: negli ultimi 12 mesi, circa 4 miliardi di euro sono stati spesi attraverso il sistema di welfare aziendale, posizionando l'Italia come terzo mercato nel mondo.

Satispay ha ambizioni elevate per il futuro. L'azienda punta a coprire il 10% del mercato entro tre anni e addirittura il 30% entro cinque anni. Inizialmente, l'attenzione sarà rivolta alle aziende private medio-piccole e al mercato privato in generale. Tuttavia, non è esclusa la possibilità di entrare nella pubblica amministrazione, con l'azienda che inizierà a valutare le gare Consip a partire dal prossimo anno.

L'iniziativa di Satispay non si ferma alle frontiere italiane. L'azienda sta considerando l'espansione all'estero, con la Francia come possibile primo mercato straniero. In Francia, i servizi dell'azienda stanno già vivendo un'ampia espansione. Alberto Dalmasso, co-fondatore e CEO di Satispay, afferma: "Stimiamo una crescita del 10% del fatturato in 18 mesi." L'obiettivo finale rimane lo stesso: diventare lo strumento di pagamento più utilizzato in Europa.

Satispay si inserisce in un settore con un tasso di crescita annua prevista fino al 2030 del 5%, in parte dovuto anche al vantaggio fiscale per le aziende che adottano questo servizio per i propri dipendenti. I buoni pasto non sono soggetti a imposte di alcun tipo, rendendo questa soluzione attraente sia per le imprese che per i lavoratori.

Con l'ultima versione dell'app aggiornata, gli utenti potranno facilmente collegare i loro buoni pasto tramite un codice fornito dalle aziende. Ogni dipendente avrà un profilo apposito per monitorare l'importo dei buoni pasto ancora disponibili e individuare gli esercenti che li accettano.

Satispay sta cambiando il volto dei pagamenti digitali in Italia e sta aprendo nuove opportunità per semplificare la vita di lavoratori ed esercenti. Con l'obiettivo di espandersi a livello internazionale, potrebbe presto diventare un servizio fondamentale per molte persone al di là dei confini italiani. Il futuro dei pagamenti si fa più veloce, conveniente e internazionale grazie a Satispay.

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