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QUBE si sta affermando come una delle crypto più attraenti

QUBE si sta affermando come una delle crypto più attraenti

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Il mondo delle criptovalute è noto per la sua volatilità e complessità, ma alcune gemme emergono nel panorama finanziario digitale. Una di queste è InQubeta ($QUBE), una criptovaluta che ha attirato l'attenzione degli investitori grazie alla sua promettente prevendita che ha superato i 3,2 milioni di dollari, nonostante la recente tendenza ribassista nel settore delle criptovalute. Mentre alcune delle principali criptovalute come Cardano ($ADA) hanno deluso gli investitori con cali di oltre il 2%, InQubeta offre un'alternativa attraente e potenzialmente redditizia.

Ciò che rende InQubeta unico è il suo approccio innovativo all'investimento in intelligenza artificiale. La piattaforma sfida le società di investimento tradizionali, offrendo un accesso più facile e senza restrizioni geografiche o di reddito. La sua prevendita ha già dimostrato di essere uno degli eventi più redditizi nel mondo delle criptovalute, offrendo rendimenti fino a 3 volte il capitale investito per coloro che entrano nel progetto in questa fase iniziale.

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Grazie alla sua stretta connessione con l'intelligenza artificiale, InQubeta è posizionata come un catalizzatore per il progresso tecnologico. La sua piattaforma mette in contatto gli investitori con le startup di intelligenza artificiale attraverso l'emissione di token non fungibili (NFT), che svolgono funzioni simili a titoli tradizionali. Gli investitori possono acquistare questi NFT con $QUBE, consentendo loro di partecipare al successo delle startup AI.

Attualmente, il prezzo di $QUBE durante la quarta fase della prevendita è di 0,0133 $, ma si prevede che salga a 0,0161 $ nella quinta fase. Al termine della prevendita, i token saranno lanciati sugli exchange a 0,0308 $. Il legame di InQubeta con l'intelligenza artificiale è uno dei principali motivi di successo della sua prevendita.

Il Presidente Joe Biden e numerosi esperti di tecnologia prevedono che l'intelligenza artificiale avrà un impatto rivoluzionario, superando qualsiasi altra tecnologia degli ultimi 50 anni. InQubeta, posizionandosi al centro di questa rivoluzione tecnologica, offre un'opportunità unica per gli investitori di partecipare a questa crescita.

Con un limite di offerta di 1,5 miliardi di $QUBE e tasse di burning che promuovono la crescita dei prezzi a lungo termine, gli investitori hanno l'opportunità di ottenere profitti significativi. Investire direttamente nell'ecosistema InQubeta attraverso l'acquisto, la detenzione o lo staking di $QUBE potrebbe portare a rendimenti enormi, simili all'acquisto di azioni in startup di intelligenza artificiale.

Le proiezioni indicano che il prezzo di $QUBE potrebbe superare 1 $ se la sua capitalizzazione di mercato raggiungesse 1,5 miliardi di dollari. Con il crescente interesse e gli investimenti nel settore dell'intelligenza artificiale, InQubeta potrebbe essere destinata a un successo duraturo. Alcuni esperti prevedono che i token $QUBE potrebbero valere oltre 100 $ entro il 2030, offrendo un potenziale di guadagno significativo per gli investitori lungimiranti.

In conclusione, InQubeta emerge come un'opportunità unica nel mondo delle criptovalute, collegando gli investitori alle promettenti startup di intelligenza artificiale. Con una visione strategica, una solida base tecnologica e una prevendita di successo, $QUBE potrebbe essere la chiave per sbloccare profitti sostanziali nel settore in rapida crescita dell'intelligenza artificiale.

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Economia

Trimestre anti-inflazione, agevolazioni sui beni di prima necessità

Trimestre anti-inflazione, agevolazioni sui beni di prima necessità

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Da oggi, 1 ottobre, un patto anti inflazione entra in vigore in Italia, promettendo prezzi bloccati per una vasta gamma di prodotti di prima necessità fino al 31 dicembre 2023. Questa iniziativa, varata dal governo, coinvolge supermercati, negozi e farmacie in tutto il Paese, da Milano a Roma, da Palermo a Napoli.

I beni interessati da questa misura includono pasta, latte Uht, biscotti, uova, pannolini, olio, saponi, e altri prodotti essenziali per la casa e la cura della persona. Il protocollo, mirato a tutelare le famiglie e le fasce più deboli, non specifica le tipologie di prodotti ma riguarda "beni di prima necessità alimentari e non alimentari di largo consumo."

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L'iniziativa prende forma attraverso un accordo tra le associazioni della distribuzione e del commercio (Gdo e dettaglio), insieme alle associazioni che rappresentano i settori delle farmacie e parafarmacie. Il protocollo, che si sviluppa in 13 articoli, stabilisce chiaramente che il paniere su cui applicare prezzi calmierati viene definito da ciascuna impresa distributiva, con il supporto delle imprese delle filiere, e include prodotti di prima necessità, alimentari e non.

Le imprese della distribuzione che aderiscono all'iniziativa si impegnano a offrire una selezione di articoli a prezzi contenuti. I consumatori potranno riconoscere gli esercizi e le aziende partecipanti grazie a un logo distintivo, rappresentato da un carrello che riprende i colori della bandiera italiana e con la scritta 'trimestre anti-inflazione'. Questo logo sarà visibile nei punti vendita e nei canali di comunicazione al pubblico.

Sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy sono disponibili gli elenchi, per regione e per provincia, degli esercizi che aderiscono all'iniziativa. Tra i partecipanti spiccano supermercati di rilevanza nazionale, come Esselunga, Carrefour, Crai, Coop, Conad, Penny Market, Pam, Tigre, Famila e Todis.

Le imprese partecipanti possono scegliere diverse modalità per aderire all'iniziativa, ad esempio, stabilendo prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributore, carrelli a prezzo scontato o unico. L'obiettivo comune è contenere i prezzi dei beni di prima necessità, alimentari e non, di largo consumo.

L'iniziativa ha raccolto un ampio consenso, con la partecipazione di associazioni rappresentative dell’industria alimentare e non alimentare, del settore cooperativo agroalimentare, dell’agricoltura e della trasformazione e dell’artigianato. Questo sforzo congiunto coinvolge i principali attori del settore, dalla distribuzione moderna e classica al mondo delle cooperative, delle farmacie, dell’industria, della produzione, dell’artigianato e agricoltura, mirando a garantire prezzi accessibili e stabilità economica per tutti i cittadini.

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Impresa

La startup biotech italiana Cellply, aiuta a combattere i tumori

La startup biotech italiana Cellply, aiuta a combattere i tumori

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La startup biotech italiana Cellply ha recentemente concluso con successo un nuovo round di finanziamento, raccogliendo un totale di 3,6 milioni di euro. A guidare l'investimento ci sono state importanti figure come Recomec, holding controllata dalla famiglia Zanelli, LIFTT e Schia Ventures, tutte già investitori nella società bolognese in passato. Questo nuovo finanziamento arriva dopo due round precedenti nel 2021 e nel 2022, che hanno visto Cellply ottenere rispettivamente 2 milioni e 810 mila euro.

L'annuncio di questo finanziamento è stato seguito dalla proclamazione di un ulteriore round, con l'ambizioso obiettivo di raccogliere complessivamente 14 milioni entro la fine del primo trimestre del 2024. Questa mossa strategica dimostra la determinazione di Cellply nel consolidare la sua posizione nel mercato della ricerca e sviluppo, con una particolare attenzione all'espansione nel mercato statunitense e nordamericano, oltre al rafforzamento della presenza europea.

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Fondata nel 2013 da Massimo Bocchi, attuale CEO, e Roberto Guerrieri, fondatore di Silicon Biosystem, Cellply ha finora raccolto un totale di 11 milioni di euro dagli investitori. La startup ha dimostrato un rapido sviluppo, focalizzandosi sulla misurazione dell'efficacia delle immunoterapie nella terapia delle patologie oncologiche.

L'innovazione principale di Cellply risiede nel suo sistema di monitoraggio brevettato, che sfrutta l'intelligenza artificiale per ottimizzare la produzione di cellule "superkiller" dei tumori. Questo processo avanzato, reso possibile dalla combinazione di robotica, microfluidica e intelligenza artificiale, è destinato a rivoluzionare la produzione di terapie cellulari, contribuendo a massimizzare l'efficacia delle immunoterapie.

Il cuore della tecnologia proprietaria di Cellply è il "Cell Pass", uno strumento che consente di monitorare le caratteristiche funzionali del prodotto durante tutte le fasi del suo ciclo di vita: dallo sviluppo, attraverso la produzione, fino alla somministrazione ai pazienti. Questa soluzione unica permette di identificare sottopopolazioni di cellule che, sebbene possano sembrare simili dal punto di vista del fenotipo, presentano notevoli differenze funzionali.

La piattaforma di Cellply consente uno screening massivo delle interazioni tra le cellule immunitarie e tumorali, automatizzando il processo attraverso uno strumento analitico avanzato. Ciò si traduce nella capacità di quantificare il numero di cellule effettivamente attive che riescono ad attaccare ed eliminare le cellule tumorali, portando a un nuovo livello di precisione e affidabilità nella produzione di terapie cellulari.

Guardando al futuro, Cellply ha ambizioni ancora più grandi. La società mira a diventare un pioniere nella ricerca e nel controllo di qualità nel settore delle CellTherapy. Con la previsione di chiudere il 2023 con il suo primo significativo fatturato, la startup mira a una forte progressione nei successivi due anni.

In conclusione, Cellply rappresenta un esempio eccellente del potenziale delle startup biotech italiane nel panorama globale. Il loro impegno verso l'innovazione e la loro capacità di attirare investimenti significativi testimoniano il ruolo cruciale che giocano nel promuovere progressi significativi nella terapia oncologica, posizionandosi come un attore chiave nella rivoluzione delle immunoterapie.

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Salute

Malattie cardiovascolari, i fattori di rischio e la prevenzione

Malattie cardiovascolari, i fattori di rischio e la prevenzione

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Le malattie cardiovascolari, tra cui l'infarto e gli ictus, rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello globale. Da decenni, i cardiologi hanno identificato quattro fattori di rischio tradizionali: ipertensione, colesterolo alto, diabete e fumo di sigaretta. Tuttavia, nonostante gli sforzi mirati a controllare questi fattori, persiste un insidioso nemico noto come "rischio residuo".

Il Prof. Filippo Crea, esperto di Cardiologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha evidenziato che il rischio residuo è alimentato da quattro nuovi fattori di rischio cardiovascolare: lipoproteina(a) e trigliceridi, infiammazione, trombosi e inquinamento atmosferico. Questo concetto di rischio residuo implica una sfida considerevole nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, anche quando i fattori di rischio tradizionali sono sotto controllo.

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I nuovi bersagli della prevenzione sono:

1. Lipoproteina(a) e Trigliceridi Tra i lipidi, la lipoproteina(a) e i trigliceridi emergono come potenti fattori di rischio indipendenti dal colesterolo cattivo (LDL). Nuovi farmaci basati sulla tecnologia RNA offrono un'opportunità per contrastare efficacemente questi lipidi e ridurre il rischio residuo.

2. Trombosi Il rischio residuo associato alla trombosi può essere gestito oltre all'aspirina con farmaci antipiastrinici avanzati e anticoagulanti come il ticagrelor e gli inibitori del fattore XI.

3. Infiammazione L'infiammazione, spesso scatenata da uno stile di vita scorretto, è rilevata dalla proteina C reattiva (PCR). La correzione dello stile di vita può ridurre l'infiammazione, ma farmaci come la colchicina possono essere utilizzati per affrontare efficacemente il rischio residuo infiammatorio.

Il rischio residuo ambientale, legato all'inquinamento atmosferico, è una minaccia particolare per coloro che vivono nelle grandi città. Questo tipo di rischio agisce profondamente nei meccanismi che portano alle malattie cardiovascolari. Mentre non può essere affrontato direttamente con terapie farmacologiche, è essenziale promuovere scelte politiche incisive per ridurre i livelli di inquinamento nelle aree urbane.

Nonostante gli sforzi nella prevenzione tradizionale concentrandosi sui fattori di rischio noti, il concetto di rischio residuo evidenzia la necessità di una "Prevenzione 3.0". Questa nuova fase richiede approcci più avanzati, come l'utilizzo di farmaci mirati, per affrontare i fattori di rischio emergenti e il rischio residuo.

La ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci, insieme a strategie di prevenzione ambientale, sono fondamentali per affrontare questa sfida. Inoltre, la consapevolezza pubblica sull'importanza di uno stile di vita sano e le politiche per ridurre l'inquinamento sono componenti cruciali nella lotta contro il rischio residuo.

In conclusione, la battaglia contro le malattie cardiovascolari non si ferma ai tradizionali fattori di rischio. La comprensione e la gestione del rischio residuo sono cruciali per una prevenzione completa e efficace, portando avanti la missione di proteggere la salute del cuore.

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Tecnologia

L’App Temu diventa un caso di sicurezza, è davvero uno spyware?

L’App Temu diventa un caso di sicurezza, è davvero uno spyware?

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Negli ultimi mesi, un nuovo e-commerce cinese chiamato Temu ha rapidamente guadagnato popolarità grazie a promesse di migliaia di articoli a prezzi vantaggiosi. Tuttavia, dietro la sua ascesa vertiginosa si cela un oscuro segreto che sta destando preoccupazione tra gli esperti di sicurezza dei dati.

Lanciata nel 2022 e sviluppata da PDD Holdings Inc., Temu ha conquistato rapidamente il mercato statunitense, superando persino colossi come Shein. La chiave del suo successo sembra risiedere nella capacità di stabilire collegamenti diretti con i produttori cinesi, eliminando gli intermediari e consentendo prezzi competitivi con tempi di consegna rapidi.

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Tuttavia, una recente indagine condotta da Grizzly Research ha sollevato gravi preoccupazioni sulla sicurezza dell'app. Gli esperti hanno esaminato il codice di Temu, scoprendo funzionalità nascoste che permettono l'estrazione di dati dai dispositivi mobili degli utenti. Questo include accesso al microfono, invio della posizione a server cinesi e l'esecuzione di codice direttamente sul dispositivo dell'utente.

L'analisi ha rivelato che Temu utilizza un processo di compilazione dinamica tramite "runtime.exec()", creando così un programma invisibile alle scansioni di sicurezza. Questa funzione potrebbe aver permesso a Temu di superare i controlli di sicurezza del Google Play Store, aprendo la strada a potenziali minacce.

Inoltre, Temu sembra richiedere autorizzazioni invasive, come l'accesso alla fotocamera e la registrazione audio, che non sono elencate nel documento principale dell'app. Questa mancanza di trasparenza solleva seri interrogativi sulla reale finalità dell'app.

Grizzly Research avverte che Temu potrebbe essere più di un semplice spyware: potrebbe rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale. La Cina impone alle aziende di rendere i loro database accessibili alle autorità, suscitando timori che i dati raccolti da Temu possano finire nelle mani del governo cinese.

In risposta a queste preoccupazioni, un comitato del Congresso degli Stati Uniti ha proposto la legge HR 1153, chiedendo al Dipartimento del Tesoro di emettere direttive che vietino transazioni con entità che trasferiscono dati sensibili in Cina. L'obiettivo è proteggere i cittadini americani da estrazioni non autorizzate di dati personali.

L'indagine su Temu evidenzia la crescente necessità di un approccio cauto alle app provenienti da fonti sconosciute. Dietro le promesse di prezzi convenienti e spedizioni veloci, potrebbero nascondersi minacce significative alla privacy e alla sicurezza dei dati. Temu, in apparenza un semplice e-commerce, si rivela essere un esempio lampante di come la nostra dipendenza dalle applicazioni mobili possa esporci a rischi insospettati. L'attenzione costante e la regolamentazione sono essenziali per proteggere gli utenti da tali minacce digitali.

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Economia

Linee guida economiche a seguito dell’approvazione del NADEF

Linee guida economiche a seguito dell’approvazione del NADEF

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Il 27 settembre è stata approvata la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef), un documento cruciale che delineerà la rotta della politica economica del governo italiano per i prossimi anni. Firmato dal Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, questo rapporto presenta una strategia che cerca un delicato equilibrio tra il sostegno alla crescita, agli investimenti e al potere d'acquisto delle famiglie italiane da un lato, e la disciplina di bilancio e la riduzione del rapporto debito/PIL dall'altro.

Il Ministro Giorgetti spiega che la chiave di questa strategia è l'individuazione di un punto di equilibrio che permetta di sostenere la crescita economica e gli investimenti, mentre al contempo si mantiene la disciplina di bilancio. Questo sarà realizzato anche attraverso la dismissione di partecipazioni societarie pubbliche, con un'attenzione particolare agli impegni presi nei confronti della Commissione europea relativi alla disciplina degli aiuti di Stato.

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La relazione del Ministro evidenzia alcuni dati chiave. In particolare, si sottolinea che la strategia del governo si basa su uno spazio finanziario disponibile di 3,2 miliardi nel 2023, 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025, sommando un totale di 23,5 miliardi in tre anni. Questo spazio finanziario sarà utilizzato per affrontare questioni cruciali come il cuneo fiscale sul lavoro, la riforma fiscale, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, i rinnovi contrattuali nella pubblica amministrazione con un focus sulla sanità, il potenziamento degli investimenti pubblici, con particolare attenzione a quelli previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e il finanziamento delle politiche invariate.

Per il 2024 e il 2025, il governo intende utilizzare le risorse per il taglio al cuneo fiscale sul lavoro, la prima fase della riforma fiscale, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, i rinnovi contrattuali nella pubblica amministrazione, gli investimenti pubblici prioritari e il finanziamento delle politiche invariate. Queste misure sono mirate a garantire un supporto equilibrato all'economia e alla società.

In prospettiva, l'obiettivo di dismissione di partecipazioni societarie pubbliche rimane al centro della strategia, con proventi attesi pari ad almeno l'1 per cento del PIL. Giorgetti sottolinea l'importanza di rispettare gli impegni con la Commissione europea in questo contesto.

Un altro punto chiave è la graduale uscita dagli aiuti sull'energia. La bozza della Nota di Aggiornamento indica che, data la stabilizzazione dei prezzi dei beni energetici, tali misure di sostegno saranno ritirate entro il 2024. Questo avverrà nel contesto di una politica fiscale prudente, soprattutto alla luce della disattivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di Stabilità e Crescita prevista per la fine dell'anno in corso.

In conclusione, la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza rappresenta un piano dettagliato per la gestione della politica economica italiana nei prossimi anni. Le linee guida tracciate dal Ministro Giorgetti riflettono un impegno verso una gestione oculata delle risorse finanziarie, con l'obiettivo di stimolare la crescita economica e garantire la sostenibilità fiscale.

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Politica

Grande affluenza alle urne in Slovacchia, vittoria per Robert Fico

Grande affluenza alle urne in Slovacchia, vittoria per Robert Fico

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La Slovacchia ha recentemente attraversato un importante processo elettorale con le elezioni anticipate per il rinnovo del suo parlamento unicamerale. Questo evento politico ha suscitato notevole interesse a livello nazionale e internazionale, poiché influenzerà significativamente la politica estera di Bratislava e il suo ruolo all'interno dell'Unione Europea, specialmente riguardo al sostegno all'Ucraina.

Il vincitore di queste elezioni è stato il partito Smer-Sd, guidato dall'ex premier Robert Fico, figura politica ben nota per la sua vicinanza alla Russia e la sua opposizione al fornire nuove armi a Kiev. Con quasi il 100% degli scrutini completati, il partito ha ottenuto il 23% dei voti, segnando una vittoria significativa nelle urne. Tuttavia, l'affluenza alle urne è stata altrettanto notevole, raggiungendo il 67,4%, il livello più alto dal 2002, indicando un forte coinvolgimento e interesse da parte degli elettori slovacchi.

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Il principale avversario di Fico era Michal Simecka, un eurodeputato e volto del movimento liberale pro-europeo chiamato Slovacchia Progressiva (Ps). Nonostante gli exit poll che inizialmente indicavano una possibile vittoria per il Ps, alla fine il partito si è classificato al secondo posto con il 18% dei voti. Peter Pellegrini, il leader di Voice-Sd, arrivato terzo con il 15%, si è congratulato con Fico e ha offerto la sua disponibilità per i colloqui di coalizione.

Il panorama politico slovacco si presenta ora con la presenza di sette partiti in Parlamento, compreso il Partito Nazionale Slovacco (Sns), che ha ottenuto un seggio. Tuttavia, la polarizzazione delle posizioni politiche è evidente, con Simecka escludendo qualsiasi cooperazione con lo Smer-Sd a causa delle divergenze sulle questioni legate all'Ucraina e alla posizione "filo-russa" di Fico.

Le critiche alla politica dell'UE e al riarmo dell'Ucraina sono state sollevate anche da movimenti estremisti come Republica e dal Partito Nazionale Slovacco (Sns), entrambi proiettati a superare la soglia del 5% necessaria per entrare in Parlamento.

La presidente della Slovacchia, Zuzana Caputova, ha sottolineato l'importanza delle elezioni, invitando gli elettori indecisi a partecipare e mettendo in evidenza l'effetto di queste elezioni sul futuro del paese. Caputova, che è stata oggetto di critiche da parte di Fico, ha risposto affermando di essere un burattino degli Stati Uniti, rispondendo con una querela.

Con la vittoria di Robert Fico, la Slovacchia potrebbe vedere un cambiamento nella sua politica estera, con possibili implicazioni per la sua posizione all'interno dell'Unione Europea e il suo ruolo nel sostenere l'Ucraina. La formazione di una coalizione di governo sarà un passo cruciale che definirà la direzione futura del paese e la sua partecipazione agli affari europei e internazionali.

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