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In Italia, grazie a Nestlè, 5.200 giovani occupati

In Italia, grazie a Nestlè, 5.200 giovani occupati

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Negli ultimi dieci anni, il programma Nestlé Needs YOUth ha giocato un ruolo significativo nel plasmare il futuro professionale di oltre 5.200 giovani under 30 in Italia, come annunciato dalla multinazionale svizzera. L'iniziativa ha dimostrato il forte impegno di Nestlé nel favorire l'occupazione giovanile, offrendo opportunità economiche e occasioni di formazione.

Il rapporto rivelato dall'azienda svela che il 48% dei giovani è stato inserito nelle dinamiche di Marketing e Vendite, mentre il 41% ha trovato collocazione nei Processi Aziendali, quali la logistica. Il restante 11% ha abbracciato le sfide nelle aree di Finance & Control e Risorse Umane. Questi dati emergono come testimonianza del costante impegno di Nestlé nel formare giovani talenti e integrarli efficacemente nel mondo del lavoro.

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Il decennale programma Nestlé Needs YOUth è una componente chiave dell'impegno globale assunto da Nestlé, che si prefigge di offrire opportunità di lavoro e formazione a 10 milioni di giovani in tutto il mondo entro il 2030. L'azienda, con la sua presenza internazionale nel settore agroalimentare, riconosce il potenziale dei giovani come catalizzatori di innovazione e portatori di idee fresche.

L'azienda sottolinea come la digitalizzazione abbia svolto un ruolo fondamentale nell'assunzione di nuovi talenti, coinvolgendo principalmente profili junior. Tuttavia, Nestlé osserva che la digitalizzazione non si limita all'area dell'IT. In realtà, sta permeando tutti i processi e le competenze professionali dell'azienda, richiedendo sempre più conoscenze tecniche e informatiche da parte dei nuovi ingressi.

Giacomo Piantoni, Direttore Risorse Umane Gruppo Nestlé in Italia, ha dichiarato: "Come grande attore che opera a livello internazionale nel settore agroalimentare, abbiamo la grande responsabilità di fare la nostra parte per facilitare l'inserimento delle nuove generazioni nel mondo del lavoro e accrescere le loro competenze professionali. I giovani rappresentano uno straordinario patrimonio per la nostra azienda e un'importante leva per innovare il business."

La dichiarazione di Piantoni riflette l'importanza che Nestlé attribuisce non solo alle competenze tecniche dei giovani, ma anche alla loro naturale affinità con la tecnologia e il digitale. Questi elementi, sottolinea l'azienda, sono sempre più centrali nel modo di lavorare di Nestlé a tutti i livelli e in tutte le funzioni.

In conclusione, il successo del programma Nestlé Needs YOUth in Italia è una testimonianza tangibile dell'impegno di Nestlé nel coltivare e sostenere le nuove generazioni, riconoscendo il loro potenziale come risorsa preziosa per l'innovazione e la crescita aziendale. Con il continuo evolversi delle dinamiche del mercato e l'accelerazione della digitalizzazione, Nestlé si posiziona come un leader che non solo risponde alle sfide del presente ma si prepara attivamente per le opportunità del futuro, guidate dalle menti giovani e dinamiche che sono al centro del suo percorso di crescita.

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Salute

Sondaggio sul servizio sanitario – Vince il pubblico, ma va rivisto

Sondaggio sul servizio sanitario – Vince il pubblico, ma va rivisto

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Un'indagine condotta dall'Istituto Piepoli per conto della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) ha rivelato che la sanità è una priorità per il 90% dei cittadini italiani. Questi risultati emergono da un'ampia indagine sull'opinione pubblica e sul personale medico, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 1000 persone di età compresa tra 15 e 75 anni, con un particolare focus sulla fascia di età tra 15 e 19 anni, oltre a un campione di 300 medici e odontoiatri.

La ricerca ha evidenziato che la maggioranza degli italiani (54%) promuove il servizio sanitario regionale, ma con notevoli differenze territoriali. Le regioni del nord mostrano una soddisfazione più elevata, arrivando al 69%, mentre al sud e nelle isole questa percentuale si ferma al 41%. Questa discrepanza evidenzia la necessità di ridurre il divario tra le diverse regioni italiane in termini di accesso e qualità dei servizi sanitari.

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Un dato chiave emerso dall'indagine è che per oltre tre italiani su quattro (76%) la sanità deve rimanere di gestione pubblica. Inoltre, il 37% degli intervistati ritiene che la sanità meriti il primo posto tra le priorità del Governo nella Legge Finanziaria.

Un punto interessante riguarda l'adozione delle tecnologie digitali in ambito sanitario. Il 73% degli italiani ha accolto positivamente l'uso di ricette elettroniche e il ritiro online dei referti. Tuttavia, il 92% degli intervistati ha chiarito di preferire il rapporto diretto con il medico rispetto all'assistenza fornita da una piattaforma di Intelligenza Artificiale.

Per quanto riguarda la spesa sanitaria, in media gli italiani risparmiano il 10% delle proprie entrate per coprire le spese mediche. Purtroppo, il 23% delle persone ammette di voler risparmiare per la salute ma non riesce a farlo, causando una situazione in cui circa 3 milioni di italiani rinunciano alle cure a pagamento per mancanza di risorse.

L'indagine ha anche evidenziato che un numero significativo di cittadini è costretto a spostarsi in altre regioni alla ricerca di centri medici di eccellenza, con il 63% degli intervistati che percepisce questo come un problema nel proprio territorio. Il 93% degli italiani desidera un intervento dello Stato per affrontare questa situazione, con oltre l'80% che auspica un'organizzazione sanitaria in grado di portare l'eccellenza dei servizi sanitari direttamente nelle loro comunità, evitando costosi "viaggi della speranza".

La qualità dell'assistenza sanitaria è considerata soddisfacente dal 67% degli italiani, che vedono il settore sanitario come una fonte di ricchezza e non solo come un costo. Tuttavia, la gestione dei servizi è percepita come orientata più alle esigenze di bilancio che a quelle di salute.

Riguardo alle misure per migliorare l'assistenza sanitaria, il 55% di coloro che non sono soddisfatti suggerisce di agire sul personale, il 42% ritiene necessario aumentare i finanziamenti, mentre il 38% desidera migliorare le organizzazioni.

Gli stessi medici italiani sono consapevoli dell'importanza del loro lavoro, con il 96% che lo giudica molto o abbastanza importante. Tuttavia, ritengono che le istituzioni abbiano una percezione inferiore del loro ruolo rispetto a quanto avvenuto durante la pandemia. A causa della burocrazia e delle difficoltà nell'allocazione del tempo per i pazienti, più di un medico su tre ammette di valutare l'opportunità di lavorare all'estero.

Nonostante le sfide, l'83% dei medici afferma di essere ancora fortemente legato alla propria professione, sottolineando l'importanza del rapporto con i pazienti e l'opportunità di salvare vite.

Infine, l'indagine ha rivelato che la professione medica rimane attraente anche per i giovani, con il 57% dei partecipanti tra i 15 e i 24 anni che ha considerato la possibilità di formarsi per diventare professionisti della salute.

In conclusione, l'indagine rivela una forte preoccupazione dei cittadini italiani per la sanità, sottolineando la necessità di ridurre le disparità regionali, garantire la gestione pubblica del sistema sanitario e promuovere un uso equilibrato delle tecnologie digitali. La salute rimane una priorità per il popolo italiano, che auspica un impegno prioritario da parte del Governo per migliorare il sistema sanitario nazionale.

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Crypto

Preoccupazioni sulla sicurezza dell’ecosistema Bitcoin

Preoccupazioni sulla sicurezza dell’ecosistema Bitcoin

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Antoine Riard, un noto ricercatore di sicurezza e sviluppatore di criptovalute, ha recentemente annunciato le sue dimissioni dal team di sviluppo della Lightning Network, scuotendo l'ecosistema Bitcoin con le sue preoccupazioni sulla sicurezza e le sfide fondamentali che potrebbero mettere in pericolo la stabilità della rete. Questa notizia ha destato l'attenzione della comunità crittografica, poiché la Lightning Network è una soluzione critica per la scalabilità e l'efficienza delle transazioni Bitcoin.

La Lightning Network è un protocollo di secondo livello costruito sulla blockchain di Bitcoin, progettato per facilitare transazioni peer-to-peer off-chain, aprendo canali di pagamento tra utenti e consentendo loro di condurre transazioni multiple prima di registrare il risultato finale sulla blockchain di Bitcoin.

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Tuttavia, la preoccupazione principale sollevata da Antoine Riard riguarda una nuova classe di attacchi noti come "replacement cycling", che prendono di mira i canali di pagamento della Lightning Network. Questi attacchi consentono agli aggressori di sottrarre fondi ai partecipanti ai canali sfruttando le inconsistenze tra le diverse "mempool" individuali, le aree in cui le transazioni in attesa vengono temporaneamente archiviate.

Secondo Riard, "Questa nuova classe di attacchi di "replacement cycling" mette la Lightning in una posizione molto pericolosa, e il problema può essere risolto solo a livello di base, ad esempio aggiungendo una cronologia ad alta intensità di memoria di tutte le transazioni viste o qualche aggiornamento del consenso. Le mitigazioni implementate possono essere efficaci contro attacchi semplici, ma non sembrano in grado di fermare gli hacker avanzati."

Un aspetto particolarmente interessante delle preoccupazioni di Antoine Riard riguarda la possibile necessità di modificare la rete Bitcoin sottostante per affrontare questi nuovi tipi di attacchi. Questi cambiamenti potrebbero richiedere la massima trasparenza e il coinvolgimento dell'intera comunità Bitcoin, poiché influenzerebbero i requisiti di elaborazione dei nodi completi e l'architettura di sicurezza dell'ecosistema decentralizzato di Bitcoin nel suo complesso.

La Lightning Network ha affrontato una serie di sfide sin dalla sua creazione nel 2018, tra cui critiche sulla complessità della rete e richieste per migliorare l'esperienza utente. Nonostante ciò, la rete layer-2 ha guadagnato popolarità, con un "total value locked" che ha raggiunto i 159,5 milioni di dollari, sebbene tale cifra sia ancora modesta in confronto alla capitalizzazione di mercato di 587 miliardi di dollari di Bitcoin.

Mentre Antoine Riard si concentra ora sullo sviluppo di Bitcoin core, ha anche messo in guardia sulla necessità di affrontare le prossime sfide che si profilano per l'ecosistema crittografico. Ha suggerito che per giustificare appieno le modifiche proposte per il bene della Lightning Network, potrebbe essere necessario esporre in modo completo gli attacchi pratici e critici a un ecosistema pubblico, un dilemma difficile che richiede un'attenta considerazione.

Questi avvertimenti sollevati da Antoine Riard mettono in evidenza l'importanza cruciale della sicurezza e della collaborazione all'interno della comunità Bitcoin e della sua infrastruttura sottostante. Mentre l'ecosistema Bitcoin continua a crescere e a evolversi, la sicurezza rimane una preoccupazione fondamentale, e il coinvolgimento attivo della comunità sarà essenziale per affrontare le sfide future.

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Tecnologia

L’Industria eolica è sotto pressione – Sfide e prospettive dell’energia del vento

L’Industria eolica è sotto pressione – Sfide e prospettive dell’energia del vento

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L'energia eolica è stata a lungo considerata un pilastro fondamentale della transizione verso un futuro più sostenibile e basato su fonti energetiche rinnovabili. Tuttavia, negli ultimi tempi, l'industria eolica si trova sotto una crescente pressione, e diversi segnali di allarme hanno messo in dubbio il suo futuro. Queste sfide sono state portate alla luce da Alexis Bossard e Bing Yuan, gestori della strategia Climate Change di Edmond de Rothschild Asset Management, che hanno evidenziato le difficoltà attuali del settore.

Uno dei principali ostacoli che l'industria eolica sta affrontando è la crescente disapprovazione dei residenti e dei comuni nei confronti degli impianti industriali. Questo fenomeno, noto come Nimby (Not In My Backyard), ha portato a ostacoli nell'approvazione e nell'implementazione di progetti eolici. Inoltre, problemi tecnici e difetti riscontrati nelle turbine prodotte da Siemens-Gamesa hanno comportato un aumento dei costi di manutenzione e riparazione.

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Oltre a queste sfide, le prospettive del mercato eolico si sono ulteriormente offuscate a causa dell'annullamento di investimenti che non risultavano più remunerativi. La crescente domanda di trasparenza e la necessità di rendere i progetti più sostenibili stanno facendo emergere interrogativi sulla reale convenienza dell'energia eolica per la transizione energetica.

Un aspetto critico che emerge è il costo dei progetti eolici. Attualmente, i parchi eolici onshore hanno un costo medio di produzione di energia che si aggira tra i 60 e i 70 euro per megawattora (MWh), mentre i progetti offshore superano ormai i 100, e talvolta anche i 120 euro per MWh. Questi costi sono notevolmente superiori rispetto ai progetti di energia solare, che oscillano tra i 30 e i 40 euro per MWh. Questo aumento dei costi mette a dura prova la capacità degli operatori del settore di ottenere margini di profitto, soprattutto nel segmento offshore, che si prefigge obiettivi più ambiziosi con aumenti previsti del 25% all'anno tra il 2022 e il 2027.

Un'altra sfida significativa è l'effetto combinato dell'inflazione elevata su tutta la catena del valore e dell'aumento dei tassi di interesse, che colpiscono tutte le fonti di energia rinnovabile. L'inflazione dei costi, compresa la gestione delle materie prime e della logistica, sta causando perdite ai produttori di turbine come Siemens, Vestas, Nordex e GE sui nuovi ordini. Per compensare questa dinamica, queste società hanno dovuto applicare aumenti di prezzo fino al +40% negli ultimi 12 mesi, ma questo ha messo gli sviluppatori di progetti in una situazione difficile, poiché devono far fronte sia all'aumento dei costi che ai tassi di interesse crescenti.

In questo contesto, l'energia eolica offshore è particolarmente sotto pressione. Questi progetti richiedono più tempo per essere completati, sono più complessi da realizzare rispetto ai progetti solari, e presentano rischi di esecuzione elevati. Gli investimenti insufficienti iniziali e i problemi nella catena di approvvigionamento hanno portato a ritardi e crescenti costi nei progetti offshore. Ad esempio, l'operatore Ørsted ha annunciato svalutazioni significative su progetti negli Stati Uniti, mentre Vattenfall ha cancellato un importante progetto nel Regno Unito.

Tuttavia, nonostante queste sfide, le prospettive a medio termine per l'energia eolica offshore rimangono positive. L'innovazione nelle turbine eoliche galleggianti dovrebbe rivitalizzare il settore, con livelli di efficienza energetica superiori al 50%. Questa tecnologia potrebbe ridurre i costi e migliorare la competitività dell'energia eolica offshore. Inoltre, rimane una domanda costante per l'energia eolica offshore nelle regioni in cui i prezzi dell'elettricità sono elevati, e questa fonte energetica è complementare a quelle meno soleggiate con venti più forti. La produzione di energia eolica offshore è anche meno intermittente rispetto ad altre fonti energetiche, contribuendo così alla stabilità del sistema energetico.

In sintesi, nonostante le sfide attuali, l'energia eolica, in particolare quella offshore, continua a offrire vantaggi significativi. Per riaccendere l'interesse degli investitori nel settore e superare le sfide attuali, saranno necessari ulteriori sforzi, ma le prospettive a medio termine e l'innovazione tecnologica potrebbero portare a una ripresa dell'industria eolica. La transizione verso un futuro più sostenibile e basato su fonti energetiche rinnovabili resta un obiettivo cruciale e l'energia eolica continuerà a svolgere un ruolo chiave in questo processo.

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Il collega di lavoro potrebbe anche essere un robot cognitivo

Il collega di lavoro potrebbe anche essere un robot cognitivo

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L'intelligenza artificiale (IA) e i robot sono due delle più grandi innovazioni tecnologiche che stanno trasformando il mondo contemporaneo. Tuttavia, l'incognita sull'occupazione e l'automatizzazione preoccupano molte persone, come evidenziato da una recente indagine globale condotta dall'istituto di ricerca Ipsos in 31 Paesi del mondo, Italia compresa. Il 52% delle persone intervistate si dichiara preoccupata riguardo all'AI e ai servizi basati sull'IA, temendo l'impatto negativo sull'occupazione. Ma quanto di questa preoccupazione è fondata?

Il dibattito sulla sostituzione dell'uomo da parte dei robot è acceso, ma le affermazioni di Paolo Denti, cofondatore e amministratore delegato di Oversonic Robotics, sembrano gettare luce su questo tema. La sua azienda, con sede in Italia, si sta dedicando allo sviluppo di robot umanoidi cognitivi, tra cui spicca RoBee. Questi robot sono progettati per operare in contesti industriali, particolarmente in "smart factory," dove possono affrontare lavori usuranti e pericolosi per la salute umana.

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Secondo Denti, l'obiettivo di Oversonic non è quello di sostituire l'uomo con i robot, ma piuttosto di migliorare le condizioni di lavoro, proteggendo i lavoratori da rischi e situazioni pericolose. Questi robot possono svolgere compiti complessi, ma la loro autonomia si basa sull'uso di ruote anziché gambe, poiché il loro scopo non è replicare l'aspetto umano, bensì fornire funzionalità utili in contesti specifici. L'azienda vanta già 39 robot operativi, con piani di espansione ambiziosi che puntano a triplicare tale numero entro l'anno successivo.

Il RoBee è disponibile in diverse varianti, ciascuna progettata per un impiego specifico. Questi robot pesano fino a 120 chili, sono alti fino a due metri e 10 e possono sollevare fino a 5 chili con un braccio a sbalzo. Non cercano di imitare l'aspetto umano, ma offrono un'interfaccia per comandi vocali e risposte vocali di sintesi. Questo design mira a rendere i robot meno spaventosi e più accettabili, adatti anche per l'assistenza di base ai pazienti in contesti ospedalieri e di RSA.

Oltre a migliorare le condizioni lavorative e l'assistenza sanitaria, l'approccio di Oversonic è orientato alla sostenibilità. Questi robot sono progettati per operare in gruppi, con la possibilità di scambiare informazioni in tempo reale. Inoltre, tutte le componenti sono parte di un progetto di economia circolare, con smaltimento certificato delle parti o riciclo diretto.

In sintesi, i robot cognitivi come RoBee non sembrano essere concepiti per sostituire l'uomo, ma piuttosto per lavorare al suo fianco, migliorando condizioni e sicurezza del lavoro e offrendo soluzioni nell'ambito dell'assistenza sanitaria. Questa prospettiva rappresenta una visione positiva e un possibile cammino verso una convivenza armonica tra intelligenza artificiale e forza-lavoro umana, dimostrando che la tecnologia può essere uno strumento per migliorare la qualità della vita e il benessere delle persone.

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Enel Green Power North America cede asset rinnovabili negli Stati Uniti per 271 milioni di dollari

Enel Green Power North America cede asset rinnovabili negli Stati Uniti per 271 milioni di dollari

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Enel, uno dei principali colossi energetici a livello globale, ha recentemente annunciato la firma di un accordo con ORMAT Technologies per la vendita di un significativo portafoglio di asset rinnovabili negli Stati Uniti. Questo accordo, realizzato attraverso la sua controllata al 100%, Enel Green Power North America, ha un valore complessivo di 271 milioni di dollari, pari a circa 255 milioni di euro. Il portafoglio oggetto della cessione comprende circa 150 MW di impianti geotermici e solari attualmente in funzione.

Questa mossa da parte di Enel dimostra il suo impegno continuo nel settore delle energie rinnovabili e rappresenta un passo importante per l'azienda nel mercato statunitense.

L'operazione è stata progettata per avere un impatto positivo sull'indebitamento netto consolidato di Enel, contribuendo a ridurlo di circa 255 milioni di euro. Tuttavia, è importante notare che avrà un impatto negativo stimato di circa 35 milioni di euro sull'EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation, and Amortization) Reported. Fortunatamente, questa cessione non dovrebbe avere alcun impatto sui risultati economici ordinari di Enel.

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La vendita coinvolge l'intero portafoglio geotermico di Enel negli Stati Uniti, oltre a diversi impianti solari di dimensioni più contenute. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l'operazione non modificherà in alcun modo il profilo di Enel negli Stati Uniti in termini di capacità consolidata rinnovabile. L'azienda mantiene una presenza significativa nel settore delle energie verdi negli Stati Uniti con una capacità complessiva di 8 GW.

L'accordo tra Enel e ORMAT Technologies è una dimostrazione tangibile della dinamicità del mercato delle energie rinnovabili negli Stati Uniti, dove sempre più aziende cercano di espandere le proprie operazioni per rispondere alla crescente domanda di energia pulita e sostenibile. L'energia geotermica e solare è particolarmente attraente in quanto offre una fonte di energia continua e affidabile, contribuendo a ridurre le emissioni di carbonio e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Inoltre, questa operazione potrebbe anche consentire ad Enel di concentrarsi su altre opportunità di investimento nel settore delle energie rinnovabili, contribuendo così alla sua strategia di crescita sostenibile e alla riduzione dell'impatto ambientale. Con una presenza consolidata in diversi mercati globali e una crescente enfasi sulle fonti di energia pulita, Enel rimane un attore chiave nella trasformazione verso un futuro più sostenibile.

In conclusione, l'accordo tra Enel e ORMAT Technologies per la cessione di asset rinnovabili negli Stati Uniti rappresenta una mossa strategica per entrambe le aziende e un passo avanti nella promozione dell'energia pulita negli Stati Uniti. Continuare a sviluppare e investire in fonti di energia rinnovabile è essenziale per ridurre le emissioni di carbonio e affrontare le sfide climatiche globali.

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Politica

Israele: Possibili dimissioni di tre Ministri in scontro con Netanyahu

Israele: Possibili dimissioni di tre Ministri in scontro con Netanyahu

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Almeno tre ministri israeliani stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni per obbligare il premier Benyamin Netanyahu a prendersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all'attacco a sorpresa sferrato da Hamas il 7 ottobre. Questa notizia è stata riportata dal sito Ynet, affiliato al quotidiano Yediot Ahronot, anche se i nomi dei ministri coinvolti non sono stati resi noti.

Il sito ha anche pubblicato i risultati di un sondaggio di opinione secondo cui il 75 per cento degli israeliani attribuisce a Netanyahu la responsabilità della totale sorpresa del Paese in relazione all'attacco di Hamas. Questa sfiducia nei confronti del premier è un riflesso delle crescenti pressioni sul suo governo in seguito a questo evento inaspettato.

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Oltre alle dimissioni imminenti dei ministri, è emerso che ci sono tensioni tra Netanyahu e l'esercito israeliano. Queste tensioni potrebbero derivare da divergenze di opinione o da una percezione di mancanza di leadership efficace da parte del primo ministro.

L'attacco di Hamas del 7 ottobre ha messo in evidenza le sfide e le criticità affrontate da Israele nella sua complessa situazione geopolitica. È importante notare che il conflitto israelo-palestinese è una questione di lunga data, con radici storiche profonde, e che le azioni di gruppi come Hamas e le risposte del governo israeliano continuano a generare controversie e divisioni all'interno e all'esterno del paese.

Il fatto che ministri di alto livello stiano considerando le dimissioni è un segno della serietà della situazione e del crescente malcontento pubblico riguardo alla gestione della sicurezza nazionale da parte del governo. Ciò potrebbe portare a un cambiamento significativo nella politica israeliana e nel panorama politico del paese.

Mentre la situazione evolve, Israele affronta sfide politiche e di sicurezza complesse, e il mondo osserva da vicino gli sviluppi in una delle regioni più instabili del pianeta. Le dimissioni dei ministri, se confermate, rappresenterebbero un importante sviluppo nella crisi politica in corso e avranno sicuramente un impatto significativo sulla politica e sulla stabilità della regione.

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Economia

Mercato tutelato luce e gas, ma quando finisce?

Mercato tutelato luce e gas, ma quando finisce?

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Un nuovo decreto, una nuova proroga. Questa sembra essere la situazione attuale per i clienti che usufruiscono del mercato tutelato per le bollette di gas e luce in Italia. Secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, un nuovo decreto Energia è attualmente in discussione, e potrebbe portare a un'ulteriore proroga della scadenza per il passaggio al mercato libero.

La proroga, che potrebbe essere di sei o dodici mesi, è stata proposta per allontanare la scadenza prevista inizialmente per il 10 gennaio 2024 per il gas e aprile per l'energia elettrica. Questa scadenza rappresenterebbe il momento in cui i clienti in regime di maggior tutela, in cui l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente stabilisce sia le condizioni economiche sia quelle contrattuali, dovrebbero obbligatoriamente passare al mercato libero, in cui il fornitore determina il prezzo e le condizioni contrattuali.

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La proroga solleva alcune importanti considerazioni per i consumatori. Da settembre, molti clienti hanno ricevuto comunicazioni relative alla scadenza imminente, spingendoli a cercare offerte più convenienti e a passare al mercato libero attraverso i loro attuali fornitori o altri operatori. Questo processo è stato accelerato dalla prospettiva di una scadenza imminente, soprattutto per il gas. Molti clienti hanno ritenuto necessario agire tempestivamente per evitare interruzioni nei loro servizi.

Tuttavia, una proroga così vicina alla data originale solleva alcune domande legittime. Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato che il governo sta cercando di rendere la transizione dalla tutela al libero mercato il più liscia, informata e semplice possibile. Ma per i clienti che hanno già agito in risposta alle comunicazioni iniziali, una proroga così breve può sembrare poco "seria, tecnica o realistica". Molti di loro potrebbero sentirsi frustrati per aver affrettato il processo, che ora potrebbe essere rimandato di mesi, se non addirittura all'anno successivo.

La situazione pone l'accento sulla necessità di una comunicazione chiara e tempestiva da parte delle autorità e dei fornitori di servizi pubblici. I consumatori dovrebbero essere informati in modo adeguato sulle scadenze e sui cambiamenti nelle politiche relative all'energia. Inoltre, è importante che i governi lavorino per garantire che le decisioni riguardanti il mercato energetico siano prese in modo oculato, tenendo conto degli impatti sulle persone comuni.

In definitiva, la proroga della scadenza del mercato tutelato per le bollette di gas e luce solleva questioni importanti per i consumatori, che hanno già agito in risposta alle scadenze iniziali. È essenziale che le autorità e i fornitori garantiscano una comunicazione chiara e tempestiva, mentre il governo dovrebbe prendere decisioni che riflettano le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini comuni. La transizione verso il mercato libero deve essere gestita con attenzione per garantire una transizione senza problemi per tutti i consumatori interessati.

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