Abusi nel Metaverso: Nuova frontiera della violenza digitale
Tecnologia
Negli ultimi tempi, si è venuta a conoscenza di una triste realtà: le ragazze, già vittime di abusi nel mondo reale, subiscono violenze anche nel metaverso. Un recente caso nel Regno Unito ha scosso l'opinione pubblica, portando a una denuncia formale e aprendo la prima inchiesta reale su questo tipo di crimine.
Il metaverso, un mondo virtuale generato dalla tecnologia, offre spazi di fantasia che sembrano reali attraverso visori tridimensionali. Gli utenti, impersonificati da avatar digitali, interagiscono in queste dimensioni, ma purtroppo, questo ambiente non è immune dalla violenza sessuale. Le testimonianze provenienti da diverse parti del mondo descrivono situazioni in cui minori, attraverso i loro avatar, si trovano soli in stanze virtuali con adulti sconosciuti che compiono atti sessuali digitali.
La violenza nel metaverso si concretizza attraverso l'utilizzo di funzioni digitali come lo "zoom", che permettono agli aggressori di focalizzarsi sulle parti intime dell'avatar della vittima. Nonostante il contatto sia virtuale, l'impatto psicologico può essere devastante, come evidenziato da un caso di due anni fa in cui una ricercatrice dell'Università di Reading ha subito molestie durante lo studio sull'impatto delle esperienze digitali immersive sullo sviluppo.
La polizia britannica ha avviato un'indagine su questo caso specifico, riconoscendo il trauma psicologico subito dalla giovane vittima come paragonabile a quello di una violenza fisica. Tuttavia, sorgono domande importanti sul fronte legale: come incriminare i responsabili? Possono essere perseguite penalmente violenze avvenute in mondi virtuali? Questo solleva la necessità di una revisione degli ordinamenti giuridici, considerando che la legislazione attuale potrebbe non essere adeguata a fronteggiare i rischi della tecnologia immersiva.
Le preoccupazioni riguardano anche il futuro, considerando che la prossima generazione potrebbe trascorrere fino a dieci anni della propria vita nel metaverso. Le stime economiche indicano che nel 2030 questo settore potrebbe valere 1,6 trilioni di euro, rendendo urgente l'adozione di misure di sicurezza efficaci.
Le autorità lanciano un appello ai gestori delle piattaforme, esortandoli a fare di più per proteggere i minori dai predatori digitali. Meta, l'azienda dietro il metaverso di Facebook (ora Meta), afferma che i suoi utenti sono automaticamente protetti da avatar sconosciuti, ma la necessità di ulteriori misure di sicurezza è evidente.
In conclusione, il problema degli abusi nel metaverso è una realtà inquietante che richiede l'attenzione urgente delle autorità, dei legislatori e delle aziende tecnologiche per garantire un ambiente virtuale sicuro per tutti, in particolare per i minori vulnerabili.
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