Accordo sul grano, fumata nera

Picture of Redazione Financial Panorama
Redazione Financial Panorama

Nell'ultima riunione tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, la montagna non ha partorito nemmeno il proverbiale topolino. L'atteso incontro, il primo in presenza dopo quasi un anno, è stato caratterizzato da delusioni e mancanza di progressi significativi su due questioni cruciali: il rientro di Mosca nell'accordo sul grano e la mediazione di pace tra Russia e Ucraina, di cui la Turchia spera di essere mediatrice.

Uno dei principali punti all'ordine del giorno era la questione dell'accordo sul grano tra Russia e Ucraina. Putin ha ribadito la posizione di Mosca, sostenendo che la Russia accetterà una ripresa dell'intesa per l'esportazione dei cereali ucraini solo quando saranno rimosse le restrizioni sul proprio export di grano e fertilizzanti. Questo impasse è un riflesso delle complesse dinamiche geopolitiche tra le due nazioni.

Putin ha sottolineato che, nonostante la sospensione dell'accordo, la produzione russa di grano rimane considerevole, con una previsione di 130 milioni di tonnellate quest'anno, di cui 60 milioni potrebbero essere esportate. Tuttavia, le sanzioni imposte a livello bancario, logistico e assicurativo hanno creato barriere che rendono difficile per la Russia raggiungere i mercati internazionali.

Il presidente russo ha anche accusato l'Ucraina di aver utilizzato i corridoi umanitari nel Mar Nero per attaccare obiettivi militari e civili russi, inclusi importanti gasdotti e navi russe. Queste affermazioni hanno ulteriormente complicato la situazione e reso difficile qualsiasi progresso nella mediazione di pace tra le due nazioni.

PUBBLICITÁ

Nonostante la delusione, Erdogan ha affermato che la Turchia crede di poter raggiungere una soluzione sulla questione del grano a breve termine. Tuttavia, il presidente turco ha anche lanciato una frecciata all'Ucraina, invitandola ad "ammorbidire" la sua posizione nelle trattative di pace. La Turchia ha cercato di svolgere un ruolo di mediatrice tra Russia e Ucraina in passato, ma i tentativi sono stati ostacolati da ostilità continue tra le parti.

Le discussioni tra Putin ed Erdogan sembrano aver avuto più successo su argomenti di interesse bilaterale. I due leader hanno parlato della cooperazione nel settore nucleare, con Putin che ha annunciato l'inizio della costruzione della prima centrale nucleare russa in Turchia ad Akkuyu, mentre Erdogan ha menzionato progressi per la costruzione di una seconda centrale a Sinop, sul Mar Nero. In campo energetico, è stato creato un gruppo di lavoro per sviluppare un hub del gas in Turchia, alimentato dalla materia prima russa.

Lontano dai riflettori delle questioni riguardanti l'Ucraina, Putin ed Erdogan hanno anche discusso del futuro di due Paesi chiave, la Siria e la Libia, dove sostengono fazioni e interessi contrastanti. La situazione in queste regioni rimane altamente complessa e richiede un approccio diplomatico prudente da parte di entrambi i leader.

In conclusione, l'incontro tra Putin ed Erdogan ha rivelato le sfide persistenti e le tensioni nei rapporti tra Russia e Turchia, ma ha anche evidenziato la loro determinazione a trovare soluzioni per questioni di interesse comune. Tuttavia, per quanto riguarda il grano e la mediazione di pace in Ucraina, la strada verso una soluzione appare ancora tortuosa e incerta. La montagna delle sfide diplomatiche sembra ancora molto alta.

Condividi questo articolo

Autore:

Redazione Financial Panorama

PUBBLICITÁ