Agenzia delle Entrate punta lo sguardo su P.IVA “veloci”

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Redazione Financial Panorama

Nell'ambito del costante impegno per combattere l'evasione fiscale e garantire un sistema equo di tassazione, l'Agenzia delle Entrate ha annunciato il 18 agosto scorso un risultato significativo: la chiusura d'ufficio di ben 1221 partite IVA. Questa misura è stata adottata in applicazione della nuova norma contro le cosiddette "partite IVA apri e chiudi", inserita nella Legge di Bilancio 2023. I dati forniti dall'Agenzia sono aggiornati fino al 31 luglio 2023 e gettano luce sulla portata del fenomeno e sull'impegno delle autorità nell'affrontarlo.

Il fenomeno delle "partite IVA apri e chiudi" rappresenta una tattica utilizzata da alcuni soggetti per sottrarsi alle responsabilità fiscali. Queste partite IVA vengono aperte con l'intenzione di avviare un'attività economica, ma vengono poi chiuse prima di dover versare le imposte dovute. Successivamente, le stesse attività vengono riaperte seguendo la stessa dinamica, consentendo ai proprietari di evitare il pagamento delle tasse. Questo comportamento non solo danneggia le casse dello Stato, ma crea anche una concorrenza sleale nei confronti di coloro che rispettano le leggi fiscali.

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La Legge di Bilancio 2023 ha adottato misure decisive per contrastare questa pratica. Tra le principali azioni adottate vi sono:

Intensificazione dei controlli preventivi: L'Agenzia delle Entrate ha aumentato la sorveglianza e i controlli sugli individui e sulle imprese che richiedono l'apertura di nuove partite IVA. Questo processo di valutazione mira a individuare soggetti a rischio che potrebbero adottare comportamenti evasivi.

Sanzione economica: Per coloro che violano le norme e praticano le "partite IVA apri e chiudi", è stata introdotta una sanzione di 3.000 euro. Questo dovrebbe fungere da deterrente e scoraggiare l'adozione di pratiche evasive.

Fideiussione obbligatoria: È richiesto ai titolari delle nuove partite IVA di depositare una fideiussione di almeno 50.000 euro, valida per tre anni. Questa misura è finalizzata a garantire il rispetto delle norme fiscali da parte degli operatori economici.

Le nuove disposizioni hanno dimostrato fin da subito la loro efficacia. Nel comunicato stampa dell'Agenzia delle Entrate, sono state riferite 1221 chiusure d'ufficio al 31 luglio 2023. Questo è solo l'inizio dell'azione di contrasto, che coinvolge anche un'ulteriore lista di oltre 500 partite IVA aperte tra il 2021 e il 2022. Queste imprese sono attualmente sotto approfondita analisi, poiché mostrano anomalie soggettive e transazioni economiche che ammontano a oltre 2 miliardi di euro.

Le tre regioni maggiormente colpite da questi provvedimenti sono state la Lombardia, con 359 chiusure (il 29% del totale), il Lazio, con 254 chiusure (21% del totale), e la Campania, con 166 chiusure (14% del totale). Toscana e Veneto hanno registrato 105 provvedimenti di chiusura ciascuna. Nel resto delle regioni italiane, le chiusure sono state 232.

La lotta all'evasione fiscale è una priorità per qualsiasi sistema fiscale equo e sostenibile. Le nuove misure introdotte con la Legge di Bilancio 2023 dimostrano l'impegno dell'Agenzia delle Entrate nell'adozione di azioni concrete per prevenire e contrastare le pratiche evasive legate alle "partite IVA apri e chiudi". Grazie a un approccio basato su controlli preventivi, sanzioni adeguate e requisiti di fideiussione, si sta creando un ambiente più equo e trasparente per tutti gli operatori economici, contribuendo al benessere dell'intera collettività e al finanziamento dei servizi pubblici.

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