Allarme dall’OCSE: La sfida alla sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali

Nei due decenni antecedenti la pandemia di COVID-19, la spesa sanitaria nei paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha sperimentato un costante aumento, passando dal 7% del PIL nel 2000 a quasi il 9% nel 2019. Tale incremento è stato guidato da fattori come l'aumento dei redditi, l'innovazione tecnologica e l'invecchiamento della popolazione, secondo una recente pubblicazione dell'OCSE sulla sostenibilità dei sistemi sanitari.

L'OCSE avverte che senza un cambiamento significativo nella politica sanitaria, questa tendenza continuerà, con un aumento previsto del 2,4% del rapporto spesa sanitaria/PIL rispetto ai livelli pre-pandemici. Tale crescita porterebbe la spesa sanitaria totale al 11,8% nel 2040, superando la crescita prevista dell'economia complessiva e delle entrate pubbliche nei paesi dell'OCSE.

La pandemia ha evidenziato la necessità di una spesa intelligente per rafforzare la resilienza del sistema sanitario. L'OCSE sottolinea tre pilastri fondamentali per raggiungere questo obiettivo: investimenti in trasformazione digitale e attrezzature mediche essenziali, sostegno agli operatori sanitari in prima linea, e promozione di politiche per una popolazione più sana.

La sfida è enorme, ma l'OCSE propone quattro opzioni politiche generali per affrontarla:
1. Aumento della Spesa Pubblica: Questo richiederebbe un aumento delle entrate pubbliche o un ulteriore finanziamento del debito. Tuttavia, molti paesi dell'OCSE già affrontano livelli elevati e crescenti di debito pubblico, rendendo questa opzione complessa.
2. Aumento degli Stanziamenti Interni: Un aumento della spesa sanitaria all'interno dei bilanci pubblici esistenti. Tuttavia, in molte nazioni, la sanità è in competizione con nuove priorità di spesa, complicando questa opzione.
3. Rivalutare i Confini Pubblico-Privato: Con la quota di spesa dei governi o dell'assicurazione sanitaria obbligatoria già al 76%, ulteriori risorse pubbliche limitate potrebbero spingere la spesa verso il settore privato, ma questo potrebbe aumentare le disuguaglianze sanitarie.
4. Incrementi di Efficienza: Ridurre le spese inefficaci e dispendiose attraverso l'uso della tecnologia e della trasformazione digitale, potenzialmente risparmiando fino al 1,2% del PIL. Questo renderebbe la crescita della spesa sanitaria più sostenibile, raggiungendo il 10,6% del PIL nel 2040.

Tuttavia, implementare queste opzioni richiede un'azione urgente. L'OCSE sottolinea anche l'importanza delle buone pratiche di bilancio, identificando tre pratiche chiave:
1. Regole Chiare e Monitoraggio: Definire regole e meccanismi di monitoraggio nel ciclo di bilancio annuale per garantire la trasparenza e l'allineamento con le priorità del governo.
2. Bilancio a Medio Termine: Consentire alle agenzie sanitarie di pianificare sulla base di ipotesi ragionevoli delle risorse finanziarie disponibili, preservando al tempo stesso la flessibilità.
3. Budget dei Programmi: Orientare il budget verso la performance, migliorando l'allineamento tra obiettivi sanitari e risorse finanziarie.

In merito all'Italia, l'OCSE prevede una diminuzione della spesa pubblica per la sanità nei prossimi anni, suggerendo che le attuali proiezioni di bilancio potrebbero tradursi in una diminuzione della spesa in termini reali dal 2024 in poi.

In conclusione, affrontare la sostenibilità nei sistemi sanitari richiederà scelte politiche audaci, investimenti intelligenti e pratiche di bilancio efficaci per garantire che la salute della popolazione rimanga al centro delle priorità, anche in tempi di sfide economiche.

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