Il gruppo energetico Enel ha chiuso la giornata del 9 febbraio con una variazione percentuale negativa dell'1,33% rispetto alla seduta precedente. Un'andatura moderata, ma che segnala alcuni segnali di debolezza nel titolo.
L'avvio di sessione è stato piuttosto debole per Enel, con il titolo che ha aperto a 5,922 Euro, sotto i minimi della sessione precedente. Questo ha indotto un ulteriore indebolimento nel corso della giornata, con il prezzo che ha continuato a scendere fino a chiudere a 5,874 Euro, vicino ai minimi toccati durante la giornata stessa.
Analizzando lo scenario tecnico del titolo rispetto all'indice FTSE MIB, emerge un rallentamento del trend di Enel rispetto all'andamento generale del mercato. Questa situazione rende il titolo potenzialmente interessante per gli investitori che mirano a vendere, sfruttando un possibile indebolimento futuro.
In particolare, l'analisi tecnica evidenzia un ampliamento della trendline discendente per Enel, con il titolo che ha testato il supporto a 5,79 Euro e con un'area di resistenza individuata a quota 6,043 Euro. Questo suggerisce la possibilità di ulteriori ribassi, con nuovi bottom che potrebbero essere identificati intorno all'area di 5,705 Euro.
Nonostante ciò, la volatilità giornaliera di Enel rimane abbastanza equilibrata e i volumi di scambio sono costanti, se non in leggero aumento rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese. Questo quadro potrebbe risultare preferibile per gli investitori più avversi al rischio, che preferiscono evitare movimenti repentini e violenti nel prezzo del titolo.
In conclusione, Enel mostra segnali di debolezza con un andamento in ribasso e una tendenza a rallentare rispetto all'indice di riferimento. Gli investitori più prudenti potrebbero preferire una posizione cauta, evitando esposizioni troppo rischiose su questo titolo.
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