Assicurazione obbligatoria per le imprese contro i rischi naturali

Con la crescente frequenza degli eventi climatici estremi legati alla crisi climatica, l'Italia è costretta a fronteggiare danni sempre più ingenti e onerosi. Con una media annua di 3 miliardi di euro, la spesa per riparare i danni causati da eventi come alluvioni è diventata una preoccupazione crescente. Per far fronte a questa sfida, il governo italiano ha introdotto nuove misure nell'ambito della Legge di Bilancio per il 2024, concentrandosi principalmente sulla protezione delle imprese.

L'aspetto chiave di questa legislazione impone a tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, ad eccezione di quelle agricole, di sottoscrivere entro la fine dell'anno un'assicurazione per terreni, fabbricati, impianti e attrezzature industriali. Questa mossa mira a proteggere le imprese dalle conseguenze devastanti di eventi come terremoti, inondazioni e frane.

Il mancato rispetto di questa nuova normativa comporta la negazione di contributi pubblici, sovvenzioni e agevolazioni. Inoltre, le compagnie assicurative rischiano multe dell'Ivass se impediscono alle imprese di sottoscrivere una polizza. Tuttavia, è importante notare che durante il processo legislativo, l'ammontare delle multe è stato ridotto a un range di 100mila a 500mila euro, rispetto alla versione iniziale che prevedeva una variazione tra 200mila euro e 1 milione.

Attualmente, secondo l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), la maggior parte delle grandi imprese in Italia è già assicurata contro i rischi naturali e climatici. D'altro canto, più della metà delle piccole imprese non ha ancora adottato una copertura assicurativa. Questa nuova normativa cercherà di colmare questa lacuna e assicurare una maggiore resilienza del settore imprenditoriale italiano.

I contratti assicurativi devono prevedere un eventuale scoperto o franchigia non superiore al 15% del danno, garantendo un coinvolgimento finanziario limitato per le imprese. Inoltre, l'applicazione di premi proporzionali al rischio sarà parte integrante di tali contratti. Ulteriori modalità attuative e operative potranno essere stabilite con decreti ministeriali dell'Economia e delle Imprese.

Le compagnie assicurative avranno la flessibilità di assumere il rischio direttamente, in coassicurazione o in forma consortile. Inoltre, godranno di una riassicurazione garantita dalla Sace, controllata dal ministero dell'Economia. La Sace offrirà copertura fino al 50% degli indennizzi che le compagnie assicurative dovranno pagare, con un massimo di 5 miliardi di euro nel 2024. Una sezione speciale nel fondo di garanzia della Sace, alimentata dalle risorse versate periodicamente dalle imprese assicurative, sarà creata per finanziare i risarcimenti.

Mentre le imprese sono chiamate a proteggersi, il settore residenziale sembra essere stato escluso da obblighi simili. Solo il 5% delle abitazioni è coperto da polizze contro le catastrofi. Molti governi hanno considerato l'idea di rendere obbligatorie o semi-obbligatorie le polizze residenziali con un cofinanziamento pubblico, ma finora questo progetto non ha visto la luce. L'Italia, concentrandosi sul settore imprenditoriale, potrebbe considerare strategie simili per proteggere anche le abitazioni contro i crescenti rischi climatici.

In conclusione, la nuova normativa rappresenta un passo significativo per preparare l'Italia agli impatti della crisi climatica. La protezione delle imprese attraverso assicurazioni obbligatorie è un approccio prudente, ma sarà cruciale monitorare l'efficacia di queste misure nel promuovere la resilienza e affrontare le sfide in evoluzione del cambiamento climatico.

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