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Il mining di Bitcoin in vista dell’halving: Swan si unisce alla corsa

Il mining di Bitcoin in vista dell’halving: Swan si unisce alla corsa

A meno di tre mesi dall'halving di Bitcoin, l'industria del mining è in fermento. Il gruppo legato a USDT, Tether, ha già avviato le sue operazioni, sebbene i dettagli siano ancora parzialmente oscurati. Allo stesso tempo, Core Scientific ha superato i rischi di fallimento, segnalando un rafforzamento della sua posizione, mentre Swan ha dichiarato di aver già avviato le proprie macchine, accumulando circa 750 Bitcoin. Questa notizia è un segnale tangibile delle dimensioni delle operazioni in corso, suggerendo un periodo di attività intensa nell'industria del mining di Bitcoin.

La quantità significativa di Bitcoin già minata da Swan, pari a circa 31 milioni di dollari al valore attuale, sottolinea l'entità delle operazioni attivate. La società ha attualmente raggiunto una potenza di calcolo di 4,5 exahash al secondo e ha annunciato piani ambiziosi per quasi raddoppiare questa capacità entro marzo 2024, puntando a raggiungere 8 EH/s. Questi sforzi indicano chiaramente la volontà di Swan di rimanere competitiva in un settore in continua evoluzione.

La corsa al mining di Bitcoin è in pieno svolgimento, con Swan che si unisce al gruppo di attori chiave in questo settore. Il contesto complessivo appare positivo, poiché diverse società stanno attivamente preparandosi per l'halving imminente, un evento che renderà più competitivo il processo di mining e influenzerà la redditività delle attuali macchine ASIC.

Un elemento intrigante è il finanziamento delle operazioni di Swan, che, secondo quanto dichiarato da Cory Klippsten, avrebbe visto un investimento di 100 milioni di dollari da parte di soggetti istituzionali. La separazione societaria tra la divisione di mining e il gruppo principale suggerisce una strategia mirata e una gestione finanziaria oculata.

Con l'halving che si avvicina, gli appassionati di Bitcoin concentrano la loro attenzione su questo evento. L'halving, ovvero la riduzione a metà delle ricompense per blocco, renderà obsoleti alcuni dispositivi ASIC utilizzati per il mining, contribuendo a ridefinire l'equilibrio delle forze nel settore. La prospettiva dell'halving è vista da molti come un catalizzatore che potrebbe spingere ulteriormente verso l'alto il prezzo di Bitcoin.

In conclusione, mentre le operazioni di mining si intensificano e diverse società si preparano per l'halving imminente, l'industria del Bitcoin è in un momento cruciale. Swan, con il suo notevole accumulo di Bitcoin, si inserisce come un partecipante rilevante in questo contesto dinamico, contribuendo all'entusiasmo generale che circonda il settore.

SCRilievoCrypto, SCBitcoin

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Economia

Novità sui prezzi della benzina: quali sono e come comportarsi

Novità sui prezzi della benzina: quali sono e come comportarsi

Rincari e tensioni sui prezzi stanno affliggendo il mercato italiano in diverse categorie, dall'energia ai voli, passando per i prodotti alimentari e il settore turistico. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha cercato di arginare la furia delle associazioni dei consumatori riguardo ai prezzi dei carburanti, affermando che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina si mantengono ben al di sotto dei 2 euro al litro. Nonostante alcuni casi isolati di stazioni di rifornimento con prezzi limite a 2,5 euro al litro per la benzina, i prezzi medi si attestano a 1,89 euro al litro per la benzina e 1,74 euro al litro per il gasolio.

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Le recenti tensioni sui prezzi dei carburanti sono legate agli aumenti delle quotazioni internazionali del petrolio e dei prodotti raffinati, causati da vari fattori contingenti nei mercati internazionali, come il calo delle scorte negli USA, la fermata di alcune raffinerie in Europa e una domanda abbastanza sostenuta. Queste dinamiche hanno alimentato un aumento di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana.

La disputa tra Nokia e Oppo riguardante brevetti per la modulazione adattiva delle reti 4G e 5G ha generato ulteriori preoccupazioni, portando Oppo a interrompere la distribuzione dei suoi dispositivi in Francia. Anche i prezzi dei voli domestici e dei pacchetti turistici nazionali sono aumentati del 40% rispetto al 2022, con vette superiori al 70% verso le isole, e il settore del turismo nel 2023 subirà un aumento del 8,9% rispetto all'anno precedente. Inoltre, i prezzi degli alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati dell'11% su base annua, con il prezzo della pasta che è salito del 6% da giugno 2022 a giugno 2023.

L'inflazione continua a colpire la vita quotidiana degli italiani, portando ad aumenti significativi nei costi delle vacanze, dei prodotti alimentari e dei servizi essenziali come i carburanti. Le aziende cercano di spiegare queste dinamiche attraverso vari fattori, come l'aumento del prezzo del petrolio e l'elevata domanda nei mercati internazionali, ma i consumatori rimangono preoccupati riguardo ai continui aumenti dei prezzi e alla loro incidenza sui bilanci familiari.

Le autorità, compreso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, stanno monitorando attentamente la situazione e cercano di rispondere alle preoccupazioni dei consumatori, anche con l'introduzione di nuove regolamentazioni per garantire la trasparenza dei prezzi e la concorrenza nel mercato. Tuttavia, la situazione resta complessa e in continua evoluzione, con il futuro delle quotazioni dei carburanti e dei prezzi in generale che dipenderà dall'evoluzione della domanda e dai fattori di mercato internazionali.

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Redazione Rid Investment

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Impresa Tecnologia

Oppo supera Nokia ma abbandona il mercato francese

Oppo supera Nokia ma abbandona il mercato francese

Oppo si trova al centro di una disputa legale riguardante brevetti per la modulazione adattiva delle reti 4G e 5G, avviata da Nokia. Recentemente, un giudice francese si è espresso in favore di Oppo, dichiarando nulli i brevetti di Nokia per mancanza di novità effettive e archiviando le accuse della multinazionale finlandese. Nonostante questa vittoria legale, Oppo ha sorprendentemente annunciato l'interruzione della distribuzione dei suoi dispositivi in Francia.

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Le motivazioni esatte di questo ritiro non sono chiare, ma si ipotizza che il timore di poter perdere una causa futura possa aver spinto Oppo a prendere questa decisione affrettata. Inoltre, il successo di Nokia in una causa simile in Germania potrebbe aver influito sulla scelta di interrompere le operazioni in Francia.

Con il ritiro delle operazioni in Francia, la responsabilità per l'assistenza tecnica e la distribuzione dei dispositivi passa direttamente a Oppo, che si impegna a garantire continuità di servizio, aggiornamenti e assistenza.

Tuttavia, la sentenza del giudice francese potrebbe non essere definitiva, e Nokia potrebbe decidere di presentare appello, aprendo la possibilità di ulteriori sviluppi nella disputa legale. Se la sentenza fosse confermata, ciò potrebbe rappresentare un'importante arma per Oppo nella sua difesa contro le accuse simili che sta affrontando in diversi paesi, incluso l'India, un mercato cruciale per l'azienda.

In India, l'Alta Corte di Delhi ha recentemente condannato Oppo a versare a Nokia il 23% delle vendite ottenute sul mercato indiano come compensazione parziale per mancati pagamenti relativi ai brevetti di connettività. Oppo ha contestato questa richiesta, ma potrebbe essere costretta a pagare, data l'importanza strategica del mercato indiano per l'azienda.

Complessivamente, Oppo sta affrontando un periodo difficile, con la riduzione del catalogo di prodotti distribuiti internazionalmente e la chiusura della divisione che si occupava dei chip proprietari. La disputa legale con Nokia potrebbe avere un impatto significativo sulle operazioni dell'azienda, sia a livello globale che nei mercati chiave in cui è presente.

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Redazione Rid Investment

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Economia

Weekend da record per il botteghino: Barbie e Oppenheimer le principali cause

Weekend da record per il botteghino: Barbie e Oppenheimer le principali cause

Il weekend al box-office americano è stato storico, con un totale di 211 milioni di dollari raccolti grazie al successo di film come Barbie e Oppenheimer, insieme a altre nuove uscite e film già in programmazione. Sebbene questa cifra sia inferiore rispetto al record di oltre 300 milioni della settimana precedente, è comunque un risultato eccezionale.

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Barbie è il film di maggior successo del weekend, con un incasso di 93 milioni di dollari che ha portato il totale a oltre 350 milioni in soli dieci giorni, superando le aspettative degli analisti che ipotizzavano questo risultato per il suo weekend di debutto. Il film ha registrato una tenuta notevole, con un calo del solo 42% rispetto al weekend d'apertura, dimostrando un grande passaparola e la possibilità di ulteriori incassi.

Oppenheimer ha ottenuto un risultato straordinario, con 46,2 milioni di dollari raccolti, considerando anche il fatto che il film è vietato ai minori. Secondo la Universal, è diventato il primo film con rating R a guadagnare più di 10 milioni di dollari al giorno per più di una settimana. Il film ha già raggiunto i 174 milioni di dollari negli USA e 400 milioni in tutto il mondo, superando il totale di incassi di Tenet.

La casa dei fantasmi, film Disney, ha debuttato al terzo posto con 24,2 milioni di dollari, un risultato inferiore alle previsioni iniziali. Con un budget elevato di 150 milioni di dollari, oltre ai costi di marketing e distribuzione, il suo inizio non è stato considerato convincente.

Sound of Freedom ha mantenuto una solida corsa al botteghino, con altri 12,4 milioni di dollari raccolti e un totale di quasi 150 milioni di dollari, posizionandosi come il dodicesimo film di maggior incasso dell'anno. Tuttavia, va sottolineato che gran parte degli incassi potrebbe essere dovuta ai biglietti acquistati ma non utilizzati, con sale affollate ma con una bassa effettiva occupazione.

Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte Uno ha raggiunto un totale di 10,7 milioni di dollari nel terzo weekend, portando il totale degli incassi negli USA a 139 milioni di dollari e quasi 450 milioni in tutto il mondo, nonostante la perdita di alcune sale.

Nonostante il successo al botteghino, Hollywood si trova in una crisi senza precedenti con due scioperi in corso che stanno paralizzando la produzione di film e serie TV. Tuttavia, l'affluenza ai cinema resta alta, dimostrando un paradosso nel settore.

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Redazione Rid Investment

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Impresa

Unione tra tradizione e nuove tecnologie in un liquorificio di Teramo

Unione tra tradizione e nuove tecnologie in un liquorificio di Teramo

Un nuovo gioiello enogastronomico spicca tra le strade di Teramo: il Liquorificio 4.0, un'originale realtà nata dall'ingegno di tre soci: Andrea Labrecciosa, proprietario del rinomato Caffè dei Poeti nel cuore della città, Domenico Cifà, esperto del mondo della chimica alimentare, e Guido Di Donato, veterinario.

Tutto ebbe inizio circa quattro anni fa, quando Andrea e Domenico, collaborando al bar di Andrea, iniziarono a fantasticare su un'idea rivoluzionaria. La vera svolta avvenne quando Domenico, laureato in ingegneria chimica e prossimo alla tesi di laurea specialistica in Food Science and Technology, scoprì l'esistenza di un innovativo metodo estrattivo ideato e brevettato dal professor Daniele Naviglio, docente di chimica analitica presso l'Università Federico II di Napoli.

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Questo sistema rivoluzionario permetteva di ridurre notevolmente i tempi di estrazione. Il professor Naviglio dimostrò l'efficacia del metodo utilizzando il limoncello come esempio: tradizionalmente, le bucce dei limoni venivano fatte macerare nell'alcool per venti giorni, ma grazie al macchinario da lui costruito e brevettato, lo stesso risultato poteva essere ottenuto in soli sessanta minuti. Il processo non solo si velocizzava, ma le analisi chimiche e organolettiche del prodotto risultavano notevolmente superiori dal punto di vista nutraceutico e olfattivo rispetto ai metodi tradizionali.

Da quel momento, il trio di imprenditori intraprese un anno di prove e sperimentazioni in collaborazione con una società spin-off dell'Università, affiancati dal team del professor Naviglio. Decisero quindi di investire nell'acquisto del macchinario brevettato e continuarono le loro ricerche presso il Caffè dei Poeti.

Il Liquorificio 4.0 si è specializzato nella produzione di diverse varietà di liquori, ma uno dei loro prodotti più apprezzati è senza dubbio il limoncello, ottenuto esclusivamente da quattro ingredienti: materia prima della ricetta, alcool, acqua e zucchero. Questo liquore si distingue dai tradizionali in commercio perché mantiene la trasparenza naturale della matrice vegetale utilizzata per l'estrazione, senza alcun utilizzo di coloranti o additivi chimici. Il risultato è un limoncello di alta qualità dal sapore autentico e genuino, dal gusto morbido e piacevole.

Ma l'offerta del Liquorificio 4.0 non si ferma qui: producono anche due amari alle erbe, il 40/60 e il notevole 10/30. Il primo si caratterizza per una spiccata nota di camomilla, mentre il secondo è un amaro dal carattere fuori dall'ordinario, asciutto, fresco e sorprendente, con un residuo zuccherino ridotto al minimo. In entrambi i casi, l'attenzione alla naturalezza è fondamentale, utilizzando solo ingredienti di alta qualità. I loro amari si distinguono per la trasparenza, ottenuta grazie all'assenza di aromi e coloranti, lasciando emergere il colore naturale delle spezie utilizzate.

Ma la vera sorpresa del Liquorificio 4.0 sono le tre varianti di gin, risultato di una macerazione a freddo con gli ingredienti esausti degli amari e bucce di limoni esauste, infuse in gin neutro a 42 gradi. Questo processo dona al gin una spiccata nota di ginepro e una leggera aromatizzazione finale, conferendo al prodotto una personalità decisa, ma al tempo stesso pulita e armonica.

L'attesa è finalmente terminata: questa sera, presso il Caffè dei Poeti dalle 19,00 in poi, si terrà la prima uscita al pubblico dei prodotti del Liquorificio 4.0, con la possibilità di assaporarli in purezza o in mixology. Sarà un'occasione unica per scoprire queste straordinarie creazioni, frutto della passione e dell'innovazione messe in atto dai tre soci e del contributo del Professor Naviglio.

Il Liquorificio 4.0 incarna una storia di tradizione e tecnologia che si fondono armoniosamente per creare prodotti unici e di alta qualità, destinati a conquistare il palato degli amanti dei liquori pregiati e naturali.

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Redazione Rid Investment

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Economia

Il mercato delle automobili elettriche +66% a giugno 2023

Il mercato delle automobili elettriche +66% a giugno 2023

Il mercato dell'auto nell'Europa Occidentale continua a mostrare una crescita a doppia cifra, segnalando un segno positivo per l'industria automobilistica nonostante le sfide del periodo post-pandemico. Secondo i dati forniti dall'Acea, l'associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni di automobili nell'area sono state di 1.265.678 unità a giugno 2023, con un aumento del 18,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Questo risultato ha portato il totale delle immatricolazioni del primo semestre del 2023 a raggiungere i 6.588.937 veicoli, registrando un incremento del 17,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Tra le novità più significative di questo periodo, vi è l'aumento delle immatricolazioni di auto elettriche, che hanno rappresentato il 15,1% delle vendite totali a giugno, superando per la prima volta i veicoli diesel, che hanno rappresentato il 14,8%. Le auto ibride hanno mantenuto una solida presenza sul mercato, con una quota del 24,3%. Le auto a benzina continuano ad essere il segmento più grande, rappresentando il 36,3% del mercato.

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L'interesse crescente verso le auto elettriche è stato particolarmente evidente nei mercati europei, con alcuni paesi che hanno registrato tassi di crescita a doppia cifra per le vendite di veicoli elettrici. Paesi come i Paesi Bassi, la Germania e la Francia hanno mostrato un aumento significativo delle immatricolazioni di auto elettriche rispettivamente del 90,1%, 64,4% e 52% a giugno. Nel complesso, le immatricolazioni di auto elettriche tra gennaio e giugno sono state di 703.856 unità, con una crescita del 53,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Tuttavia, nonostante l'andamento positivo, il mercato automobilistico europeo resta ancora lontano dai livelli pre-pandemici, con un calo del 21,8% rispetto al primo semestre del 2019. Questo dato suggerisce che l'economia dell'area potrebbe aver recuperato, ma il settore automobilistico continua a lottare per tornare ai livelli di prima della crisi innescata dalla pandemia.

Il gruppo automobilistico Stellantis ha registrato un calo del 2,5% nelle immatricolazioni di auto nell'Ue, Paesi Efta e Regno Unito a giugno 2023, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Tuttavia, nel complesso, il gruppo ha venduto 1.145.815 vetture nel primo semestre del 2023, con una crescita del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nonostante questi risultati positivi, la quota di mercato di Stellantis è scesa dal 20,2% al 16,6%, evidenziando la concorrenza nel settore.

Un fattore che ha contribuito alla crescita del mercato dell'auto è stato l'aumento delle vendite di auto ibride, con un aumento del 32,4% a giugno rispetto all'anno precedente. Paesi come la Germania, l'Italia, la Francia e la Spagna hanno registrato un incremento significativo delle vendite di auto ibride, rafforzando la posizione di questo segmento nel mercato.

Tuttavia, nonostante i risultati incoraggianti, il mercato italiano dell'auto rimane ancora indietro nella diffusione di auto elettriche, con una quota del 4,4% per le auto completamente elettriche e del 5,4% per le auto ibride. L'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere in Italia, ha espresso apprezzamento per le iniziative legislative volte a migliorare le infrastrutture per i combustibili alternativi, ma ha sottolineato la necessità di ulteriori misure per sostenere la transizione verso veicoli a basse emissioni.

In conclusione, il mercato dell'auto nell'Europa Occidentale sta mostrando segni di ripresa, con un aumento delle immatricolazioni di auto elettriche e ibride. Tuttavia, il settore automobilistico continua a lottare per recuperare completamente i livelli pre-pandemici, e sarà essenziale adottare misure efficaci per sostenere la transizione verso veicoli a basse emissioni e garantire una crescita sostenibile nel settore.

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Redazione Rid Investment

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Economia

Gli effetti del superbonus sul mercato degli investimenti nell’immobiliare

Gli effetti del superbonus sul mercato degli investimenti nell’immobiliare

Le esportazioni di Taiwan hanno subito un duro colpo a giugno, registrando il calo più significativo degli ultimi 14 anni. Questa situazione preoccupante è causata principalmente dalla continua debolezza della domanda da parte degli Stati Uniti e della Cina, soprattutto per i prodotti hi-tech, tra cui i microchip, di cui Taiwan è uno dei principali produttori mondiali. Questo improvviso crollo delle esportazioni di microchip fa sorgere il timore che la crisi sia ben peggiore di quanto inizialmente immaginato.

Le esportazioni di giugno sono diminuite del 23,4% rispetto all'anno precedente, arrivando a 32,32 miliardi di dollari, rappresentando il decimo mese consecutivo di calo. Questo risultato è stato ancor peggiore delle previsioni, mancando le aspettative dei sondaggi che prevedevano una contrazione del 13,35%.

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I dati mostrano che gli incentivi hanno avuto un ruolo fondamentale nel favorire la crescita degli investimenti residenziali, che costituiscono una componente essenziale del PIL italiano. Nonostante un certo indebolimento nei trimestri più recenti, gli investimenti residenziali hanno superato i livelli del 2019 di circa il 40%. Questa crescita è stata possibile grazie all'effetto moltiplicatore generato dagli incentivi, che ha avuto un impatto positivo sull'occupazione, i redditi e il consumo.

Tuttavia, come ogni intervento economico, anche gli incentivi alla ristrutturazione hanno avuto dei limiti. Ad esempio, alcuni investimenti potrebbero essersi verificati anche senza l'aiuto di questi incentivi, ma la loro presenza ha probabilmente accelerato alcune decisioni di investimento già pianificate. Inoltre, l'aumento degli investimenti residenziali ha generato forti pressioni inflazionistiche, che unitamente a vincoli di approvvigionamento come la scarsità di manodopera e materiali, potrebbero aver ritardato alcune decisioni di investimento in attesa di possibili riduzioni dei prezzi.

Il settore delle costruzioni residenziali è un settore chiave dell'economia italiana, e negli anni 2000 ha subito significative trasformazioni. Dopo la crisi finanziaria del 2008, il settore ha affrontato diverse sfide, tra cui livelli elevati di indebitamento e il problema delle abitazioni invendute. Gli incentivi alle ristrutturazioni introdotti nel tempo, come l'Ecobonus e il Sismabonus, hanno mirato a sostenere il settore e favorire il suo sviluppo.

Il Superbonus 110% e il Bonus Facciate sono stati gli incentivi più significativi introdotti negli ultimi anni e hanno contribuito in modo rilevante al boom degli investimenti residenziali. Prometeia ha utilizzato un modello trimestrale per l'economia italiana per valutare l'impatto di questi incentivi sugli investimenti nel settore delle costruzioni. Secondo le stime, il valore degli investimenti aggiuntivi grazie agli incentivi è stato di circa 18 miliardi di euro nel 2021 e 28 miliardi di euro nel 2022. Questi investimenti hanno avuto un impatto positivo sulla crescita del PIL, con effetti significativi sull'occupazione.

Tuttavia, mentre gli incentivi hanno contribuito a sostenere il settore delle costruzioni e l'economia italiana nel breve termine, è importante notare che il loro ritiro progressivo potrebbe comportare una riduzione degli investimenti nel settore, nonostante l'aumento degli investimenti pubblici previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo potrebbe portare a una flessione nel settore delle costruzioni nel 2024 e a un rallentamento dell'economia.

In conclusione, gli incentivi per la ristrutturazione, come il Superbonus 110% e l'estensione del Bonus Facciate, hanno avuto un ruolo fondamentale nel sostenere il settore delle costruzioni e stimolare l'economia italiana durante la crisi da Covid-19. Tuttavia, è necessario continuare a monitorare attentamente il settore delle costruzioni e valutare l'impatto delle politiche economiche per garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.

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Redazione Rid Investment

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Impresa

La fabbrica di microchip Taiwan è in crisi, registrato il calo maggiore in quasi 14 anni

La fabbrica di microchip Taiwan è in crisi, registrato il calo maggiore in quasi 14 anni

Le esportazioni di Taiwan hanno subito un duro colpo a giugno, registrando il calo più significativo degli ultimi 14 anni. Questa situazione preoccupante è causata principalmente dalla continua debolezza della domanda da parte degli Stati Uniti e della Cina, soprattutto per i prodotti hi-tech, tra cui i microchip, di cui Taiwan è uno dei principali produttori mondiali. Questo improvviso crollo delle esportazioni di microchip fa sorgere il timore che la crisi sia ben peggiore di quanto inizialmente immaginato.

Le esportazioni di giugno sono diminuite del 23,4% rispetto all'anno precedente, arrivando a 32,32 miliardi di dollari, rappresentando il decimo mese consecutivo di calo. Questo risultato è stato ancor peggiore delle previsioni, mancando le aspettative dei sondaggi che prevedevano una contrazione del 13,35%.

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Di fronte a questa situazione critica, il governo taiwanese ha dichiarato che l'economia, fortemente dipendente dalle esportazioni, crescerà probabilmente più lentamente nel 2023 rispetto alle precedenti stime. Il PIL del primo trimestre ha registrato una diminuzione del 2,87% su base annua, la peggiore performance dal 2009, suggerendo che l'economia del paese è scivolata in una recessione.

Il settore degli componenti elettronici è particolarmente colpito, con una diminuzione delle spedizioni del 21,3% rispetto all'anno precedente e un calo del 20,8% nelle esportazioni di semiconduttori. È una situazione preoccupante, soprattutto per aziende taiwanesi come TSMC, uno dei principali fornitori di chip per giganti tecnologici come Apple Inc. e Nvidia, nonché per aziende automobilistiche e altri beni di consumo finale.

La prospettiva per il futuro non sembra migliore, con il ministero delle finanze che prevede una continua diminuzione delle esportazioni a luglio, con una contrazione attesa tra il 16% e il 19,5% su base annua. L'aumento dei tassi di interesse globali per controllare l'inflazione e le incertezze economiche globali creano una notevole pressione sul commercio estero.

La speranza di una ripresa delle esportazioni a settembre sembra drasticamente diminuita, con il ministero che ritiene più probabile un aumento delle esportazioni solo a novembre. Questo è particolarmente preoccupante perché la seconda metà dell'anno è tradizionalmente il periodo in cui gli ordini riprendono in vista della stagione dello shopping di fine anno.

Gli effetti di questa crisi sul settore industriale, come l'elettronica, l'automotive e la meccanica, potrebbero essere devastanti. La situazione delle esportazioni verso la Cina e gli Stati Uniti è particolarmente critica, con una diminuzione del 22,2% e del 25,2% rispettivamente, mettendo ulteriormente a rischio l'economia di Taiwan.

In conclusione, il futuro appare incerto e preoccupante per l'industria mondiale e per Taiwan in particolare. Le speranze di una ripresa economica rapida sono state ridimensionate, e sarà necessario affrontare sfide significative per ristabilire una crescita sostenibile e stabile nell'economia del paese.

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Redazione Rid Investment

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Bankitalia parla e smonta drasticamente il vano ottimismo del governo

Bankitalia parla e smonta drasticamente il vano ottimismo del governo

L'ottimismo espresso in questi ultimi mesi, soprattutto dal governo guidato da Meloni, sulla rapida ripresa dell'economia italiana, ha subito una prima e autorevole smentita con l'uscita del nuovo bollettino economico di Bankitalia. Le speranze di una rapida corsa dell'economia italiana, definita come "la lepre dell'economia europea" dagli apologeti, sembrano ora azzoppate.

Secondo le nuove previsioni di Bankitalia, il Pil dell'Italia crescerà solo del 1,3% quest'anno, del 0,9% nel 2024 e dell'1,0% nel 2025. Questi dati ridimensionano notevolmente le aspettative e rivelano una situazione meno rosea di quanto si pensasse inizialmente. La produzione manifatturiera italiana ha avuto difficoltà a decollare, evidenziando problemi strutturali e dimensionali, ma anche un quadro internazionale e europeo sfavorevole che ha influito negativamente.

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La produzione manifatturiera italiana è fortemente integrata con le principali economie europee, e quindi, se paesi come la Germania entrano in recessione tecnica, l'impatto sulla produzione industriale italiana si fa sentire immediatamente. La situazione è stata ulteriormente complicata dall'esondazione delle acque in Emilia Romagna, una regione strettamente legata all'economia tedesca. Tuttavia, secondo Bankitalia, l'impatto della catastrofe sul PIL nazionale è relativamente contenuto.

Un altro fattore che ha contribuito alla frenata della ripresa è l'andamento meno brillante dei consumi rispetto alle aspettative. Le retribuzioni sono diminuite del 15% a causa dell'inflazione, e questo ha avuto un impatto significativo sulle abitudini di spesa dei cittadini. La spesa per servizi è cresciuta, mentre quella per l'acquisto di beni è diminuita, il che riflette anche l'aumento dell'occupazione precaria e dei contratti atipici.

L'inflazione è un altro elemento critico che Bankitalia ha preso in considerazione. I dati indicano un tasso medio di inflazione del 6% per quest'anno, ma si prevede una diminuzione fino al 2,3% l'anno successivo e un ritorno al 2% nel 2025. Questo calo dovrebbe essere garantito dai ribassi dei prezzi delle materie prime energetiche. Tuttavia, sorge il dubbio che questa previsione sia realistica, considerando il contesto internazionale segnato dalle tensioni tra Russia e Ucraina, e l'elevata resistenza dei costi energetici al ribasso in Italia.

Bankitalia termina il comunicato rassicurando il mondo imprenditoriale sulla possibile rincorsa tra prezzi e salari, ma altre istituzioni internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale, considerano i profitti aziendali come fattore determinante per l'aumento dei prezzi. Il quadro economico italiano appare quindi meno positivo di quanto si sperava e il governo Meloni dovrà fare i conti con queste sfide per ridare slancio all'economia del paese. La politica economica basata sulla crescita dei profitti sembra non aver dato i risultati sperati e occorre adottare una strategia più inclusiva e sostenibile per garantire una reale ripresa economica.

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Redazione Rid Investment

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Impresa

Elon Musk conferma il crollo della piattaforma azzurra, crisi e debiti ancora presenti

Elon Musk conferma il crollo della piattaforma azzurra, crisi e debiti ancora presenti

Il "canto dell'uccellino blu" sembra stia diventando un richiamo sempre meno attraente per gli inserzionisti pubblicitari, mentre Twitter continua a lottare con una crisi finanziaria e una crescente polarizzazione della piattaforma. Con il patron di Twitter, Elon Musk, che ammette che il bilancio dell'azienda è ancora in negativo, è chiaro che la strada verso la ripresa sarà difficile e richiederà sforzi significativi.

Musk ha rivelato che gli introiti pubblicitari di Twitter sono crollati di circa il 50%. Questa è solo una delle ragioni delle difficoltà finanziarie dell'azienda; un altro fattore significativo è il peso dei debiti che grava sulle sue spalle. Affrontare una situazione di questo tipo richiede azioni decise e un piano strategico per superare le sfide finanziarie e tornare a una situazione di equilibrio.

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Alcuni utenti, tra cui una ragazza che ha suggerito di formare una squadra per aiutare Musk a migliorare la piattaforma, hanno proposto di far comprare il debito di Twitter per poi scambiarlo. Tuttavia, Musk è stato chiaro nel sostenere che la priorità deve essere quella di raggiungere un flusso di cassa positivo. Senza una base finanziaria solida, qualsiasi ulteriore sviluppo o acquisizione potrebbe essere rischiosa per l'azienda.

La fuga degli investitori pubblicitari da Twitter sembra essere alimentata anche dalle preoccupazioni sulla sicurezza della piattaforma. Con l'aumento dei discorsi di odio e l'aumento delle tensioni sulla piattaforma, molti inserzionisti potrebbero essere titubanti nel posizionare i propri annunci su un ambiente polarizzato. Inoltre, la recente politica che consente l'uso completo della piattaforma solo agli utenti paganti attraverso piani di abbonamento potrebbe limitare l'accesso alla piattaforma e ridurre la portata degli annunci pubblicitari.

Mentre Twitter affronta queste difficoltà, un nuovo sfidante è entrato in scena. Threads, il social network lanciato da Meta (precedentemente Facebook), ha registrato una crescita esplosiva nel numero di utenti raggiunti nei primi giorni di debutto. Con 100 milioni di utenti raggiunti in soli cinque giorni e 10 milioni in sole sette ore dal lancio, Threads sta attirando l'attenzione degli inserzionisti pubblicitari che sono alla ricerca di nuove opportunità di promozione.

L'attrazione per Threads sembra essere stata alimentata anche dalle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza di Twitter. La nuova piattaforma offre agli inserzionisti la possibilità di raggiungere una vasta base di utenti in un ambiente potenzialmente meno polarizzato e controverso. Questo ha indotto molti investitori pubblicitari a valutare la possibilità di spostarsi su Threads per integrare le loro inserzioni e sfruttare la crescita rapida della piattaforma.

Nonostante le difficoltà, Twitter continua a essere un player importante nel mondo dei social media. Tuttavia, se vuole affrontare la crisi e attrarre nuovi investitori pubblicitari, l'azienda dovrà lavorare sodo per migliorare la sicurezza della piattaforma, ridurre i debiti e trovare nuove strategie per attrarre utenti e inserzionisti. La competizione nel mondo dei social media è spietata, e solo con sforzi concreti e una visione chiara per il futuro, Twitter potrà sperare di risalire la china e mantenere il suo status di "uccellino blu" amato e apprezzato.

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Redazione Rid Investment

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