Cessazione del mercato tutelato dell’energia, continua il balletto

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Nei giorni scorsi, il governo italiano aveva annunciato l'imminente proroga della scadenza per il passaggio dal mercato tutelato a quello concorrenziale. La questione era stata sollevata all'interno del decreto Energia, con l'esame del provvedimento programmato per il 23 ottobre.

Tutto sembrava procedere secondo programma, con il governo pronto ad accogliere la richiesta dei sindacati riguardo alla necessità di posticipare il passaggio obbligato al regime concorrenziale per le famiglie non vulnerabili. Secondo i sindacati, il regime di maggior tutela protegge le famiglie dai maggiori costi previsti dal mercato libero, e avevano fatto appello al governo affinché rimandasse questa transizione almeno fino a quando i costi dell'energia non sarebbero tornati sotto controllo.

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Tuttavia, quando sembrava che una proroga di 6 o 12 mesi fosse sul punto di essere discussa, sono emersi i primi ostacoli: una proroga potrebbe comportare la perdita di 18,5 miliardi di finanziamenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Di conseguenza, nel Consiglio dei ministri del 23 ottobre, doveva essere approvato il decreto Energia che includeva anche la proroga per il passaggio al mercato libero. Tuttavia, i lavori sono stati interrotti a causa di uno scontro tra due posizioni contrarie: da una parte il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e dall'altra Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr.

Fitto ha sottolineato che prorogare la scadenza per il passaggio al mercato libero rappresenterebbe un azzardo che l'Italia non può permettersi. Il superamento del mercato tutelato è un impegno assunto dal governo nell'ambito della riforma della concorrenza del Pnrr, ed è stato già approvato dalla Commissione europea durante la procedura di richiesta di pagamento della terza tranche del Pnrr. Questo ha sbloccato 18,5 miliardi di euro, che una proroga potrebbe mettere a rischio.

Il governo ha quindi deciso di prendersi del tempo per valutare se c'è la possibilità di raggiungere un accordo. In caso contrario, la scadenza rimarrà invariata, e a partire dal prossimo anno i clienti domestici non vulnerabili saranno obbligati a cambiare fornitore passando al mercato libero. Da gennaio 2024 per la fornitura di gas e da aprile 2024 per l'energia elettrica.

Coloro che non effettueranno il passaggio entro la scadenza non subiranno un'interruzione della fornitura, ma potrebbero affrontare un aumento dei prezzi. Automaticamente, verrà attivato il cosiddetto Servizio di tutele graduali, nel quale la fornitura viene erogata da venditori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali, con la possibilità di avere fornitori diversi in diverse aree geografiche. Non sarà possibile scegliere la tariffa, e si correrà il rischio di subire un aumento dei costi. Al contrario, nel mercato libero, è possibile cercare accordi per tariffe convenienti e fissate per più anni, garantendo una maggiore stabilità in un mercato energetico volatile.

In conclusione, la decisione di prorogare o meno la scadenza per il passaggio al mercato libero dell'energia in Italia è ancora in sospeso, con il governo che deve bilanciare le esigenze delle famiglie con quelle dei finanziamenti del Pnrr. I consumatori sono quindi invitati a essere pronti per il cambiamento, che potrebbe avvenire presto se non si raggiunge un accordo per la proroga.

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