A settant'anni, come sottolineato da Giorgio Dell'Arti nel suo sito Cinquantamila, Berlusconi è stato presidente del consiglio in carica, imprenditore, proprietario di Mediaset, Mondadori e del Milan. È stato l'uomo più ricco e potente d'Italia, occupando il cinquantunesimo posto nella lista delle persone più ricche del mondo secondo Forbes, nell'anno 2007. Così, gli anni della sua giovinezza sono apparsi come una previsione in miniatura di ciò che sarebbe successo in seguito. Berlusconi ha vissuto molteplici vite.
Nato il 29 settembre del 1936 a Milano, Silvio Berlusconi è il primogenito dei tre figli di Luigi Berlusconi, funzionario e successivamente direttore della Banca Rasini, e di Rosa Bossi, già stenografa-dattilografa presso la Pirelli, deceduta nel 2008 e alla quale Berlusconi era particolarmente affezionato. L'unico periodo della sua vita in cui sembrava vivere come una persona comune è stato l'infanzia, caratterizzata da una quotidianità simile a quella di tutti gli altri bambini di Milano: frequentazione delle scuole medie e del liceo presso il Sant'Ambrogio dei salesiani in via Copernico 9, come riportato da Dell'Arti. Tuttavia, a partire dagli anni universitari, ha dimostrato il suo talento imprenditoriale che lo ha portato al successo.
Televisione:
Silvio Berlusconi è stato una figura di spicco nella politica italiana, un personaggio controverso che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del paese. Durante la sua carriera politica, ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio per tre mandati non consecutivi, dimostrando una grande abilità nel conquistare il consenso e plasmare l'opinione pubblica.
Silvio Berlusconi ha costruito un vero e proprio impero televisivo, partendo da Telemilano fino a Mediaset, offrendo così ai residenti di Milano 2 un servizio aggiuntivo: una televisione via cavo esclusiva. Il 24 settembre 1974, Telemilano ha iniziato le sue trasmissioni dalla sala congressi dell'hotel Jolly di Milano 2, con una prima trasmissione sorprendente: un'intervista in francese senza traduzione al capo della resistenza curda. La programmazione di Telemilano si è focalizzata principalmente su dibattiti politici, con ospiti di spicco come Eugenio Scalfari, Giorgio Bocca e Massimo Fini, anche se le televisioni private non erano ancora legalmente ammesse in quel periodo.
Nel 1976, la Corte Costituzionale italiana ha stabilito che le emittenti private fossero consentite, ma solo a livello locale. In questo momento, Berlusconi ha avuto un'intuizione geniale: Telemilano avrebbe potuto produrre programmi da vendere ad altre emittenti private (all'epoca ben 434), finanziandosi tramite la pubblicità inserita nelle trasmissioni. Così, "Telemilano via cavo" è stata trasformata in "Telemilano 58", una rete locale via etere, e ha preso il via l'ascesa televisiva del Cavaliere. Tre tappe fondamentali hanno contribuito a questo successo: l'assunzione di Mike Bongiorno, l'assunzione di Adriano Galliani e l'interconnessione funzionale, nonché l'acquisizione dei diritti del Mundialito, l'acquisto di Italiauno da Rusconi e l'acquisto di Retequattro da Mondadori. Galliani, che produceva apparecchi per ricevere segnali televisivi esteri, ha accettato l'offerta di Berlusconi di un miliardo di lire per il 50% della sua Elettronica Industriale. L'interconnessione funzionale, ideata dall'avvocato Aldo Bonomo, è stata un'abile manovra legale che ha consentito a Telemilano, ribattezzata nel frattempo Canale 5 al Nord e Canale 10 al Centro e al Sud, di trasmettere in tutto il paese: una registrazione del programma veniva inviata immediatamente alle altre emittenti, in modo che la trasmissione fosse irradiata su tutto il territorio nazionale, anche se con qualche minuto o secondo di distanza. Inoltre, il Mundialito, un torneo di calcio che si è svolto in Uruguay nel 1981, è stato un punto di svolta per competere con la Rai. Nel 1982, Berlusconi ha acquistato Italiauno dall'editore Edilio Rusconi, mentre nel 1984 ha acquisito Retequattro dalla Mondadori.
A questo punto, Berlusconi aveva il pacchetto perfetto di risorse per contrastare la televisione pubblica. Tuttavia, non aveva ancora raggiunto il massimo delle sue potenzialità. Nel 1984, i pretori di Roma, Torino e Pescara oscurarono le reti di Berlusconi, sostenendo che l'interconnessione funzionale fosse fuori legge. Berlusconi rispose chiedendo aiuto al suo grande protettore, il presidente del Consiglio Bettino Craxi, che si trovava in visita ufficiale a Londra in quel momento. Craxi emise un decreto che consentiva a Berlusconi di trasmettere in attesa di una legge che avrebbe regolamentato il settore e che il parlamento italiano avrebbe poi approvato solo nel 1990, la legge Mammì. Craxi, segretario del Partito socialista italiano dal 1976, svolse un ruolo fondamentale nell'ascesa di Berlusconi, consentendogli di operare in un contesto di "deregulation", senza norme che limitassero la sua attività, fino al 1990. Inoltre, attraverso il presidente socialista della Rai, Enrico Manca, Craxi si assicurò che l'azienda di Stato mantenesse un basso profilo concorrenziale (pax televisiva) nei confronti di Berlusconi. Craxi garantì a Berlusconi un ampio credito bancario, principalmente tramite la Banca Nazionale del Lavoro, di cui il Partito Socialista Italiano era un punto di riferimento.
Gli anni '80 sono stati il periodo più prolifico per Berlusconi come imprenditore televisivo e non solo. Ha realizzato investimenti significativi per l'acquisizione di pacchetti di film e programmi televisivi dall'estero, nonché per attirare i migliori comici, presentatori e giornalisti dalla Rai. La sua televisione era vivace e colorata, portando una felicità che il popolo italiano sentiva mancare durante gli Anni di Piombo. Come ha affermato Stille, "i colori sgargianti del mondo televisivo di Berlusconi, nonostante la loro apparente stupidità e frivolezza, hanno rappresentato una rivoluzione nel mondo in bianco e nero della vita italiana". In poco tempo, grazie alla televisione, Berlusconi è cresciuto come imprenditore in altri settori, acquistando il Milan da Giussi Farina, ottenendo la maggioranza assoluta del quotidiano Il Giornale di Indro Montanelli, acquisendo la casa editrice Mondadori dopo una battaglia legale e finanziaria con Carlo De Benedetti, entrando nel settore finanziario con Banca Mediolanum insieme a Ennio Doris e nel settore della distribuzione con Standa. Inoltre, ha continuato le sue attività nel campo dell'edilizia. Il Cavaliere ha operato attraverso una vasta rete di società, con la capogruppo Fininvest come punto focale, inizialmente posseduta da 20 società lussemburghesi (oggi dismesse), Mediaset che raggruppa le reti televisive e Publitalia, responsabile della vendita degli spot su Canale 5, Italiauno e Retequattro.
Politica:
Berlusconi ha avviato la sua carriera politica in parallelo alla sua crescita come imprenditore, e la sua entrata in politica è stata una sorpresa per molti. Dopo lo scandalo di Tangentopoli negli anni '90, che ha portato alla scomparsa di Bettino Craxi dalla scena politica, Berlusconi è stato spinto a entrare in politica. Ha fondato il partito Forza Italia nel 1993 e ha formato una coalizione di centrodestra per le elezioni del 1994. La sua discesa in politica è stata motivata anche dalla necessità di affrontare i debiti della sua azienda Fininvest. Berlusconi ha presentato il suo ingresso in politica attraverso un discorso registrato inviato a tutti i telegiornali, cercando di apparire rassicurante e affidabile.
Nel 1994, Berlusconi è diventato presidente del Consiglio per la prima volta dopo che la sua coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni. Tuttavia, il governo è caduto dopo pochi mesi a causa dell'uscita della Lega Nord. Berlusconi ha faticato a tornare al governo prima del 2001, ma nel frattempo ha consolidato la sua attività imprenditoriale e ha delineato i principi fondamentali del suo progetto politico, tra cui un maggiore potere esecutivo, la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante e il federalismo.
Durante la sua carriera politica, Berlusconi ha affrontato una serie di attacchi da parte dei suoi avversari, che lo hanno accusato di corruzione, evasione fiscale e altre malefatte. Tuttavia, Berlusconi ha risposto firmando un "contratto con gli italiani" durante una trasmissione televisiva, in cui si è impegnato a ridurre le tasse, combattere la criminalità e creare posti di lavoro. Ha vinto le elezioni con una maggioranza schiacciante.
Durante i suoi cinque anni al governo, Berlusconi ha sostenuto gli Stati Uniti di Bush in politica estera e ha avuto un approccio filoisraeliano. Tuttavia, ha avuto tensioni con i leader francesi e tedeschi. Il suo quarto governo è noto per aver abolito l'ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) e per aver impedito la vendita di Alitalia ad Air France-KLM.
Nel 2011, in mezzo a una grave crisi economica e sociale, Berlusconi ha rassegnato le dimissioni e ha cessato di essere presidente del Consiglio. Tuttavia, la sua vita politica non era ancora finita. Nel 2013, a causa di una condanna definitiva per frode fiscale nel processo Mediaset, ha subito la decadenza dal suo incarico di senatore. Tuttavia, nel 2019 è stato eletto europarlamentare e nel 2022 è stato eletto al Senato. Ha continuato a giocare un ruolo politico nel governo Meloni, anche se ha avuto dei contrasti con la premier su questioni come la visita a Zelensky e il sostegno a Putin.
I processi giudiziari:
Nel corso della sua vita caratterizzata da continui reinventamenti, Berlusconi ha saputo eludere anche le accuse e i procedimenti giudiziari. Il numero dei processi in cui è stato coinvolto o è stato imputato supera abbondantemente la soglia dei 30. Questi procedimenti si sono svolti in diverse parti d'Italia e gli sono stati contestati reati che spaziano dalla corruzione al coinvolgimento in stragi, dalla falsificazione dei bilanci alla concussione, fino al vilipendio dell'ordine giudiziario e alla prostituzione minorile. Tuttavia, ad eccezione di un caso in cui è stato condannato, questi processi si sono conclusi con decisioni come il non doversi procedere per prescrizione, l'assoluzione, l'archiviazione o il proscioglimento durante le fasi di indagine o di udienza preliminare. L'unica condanna definitiva risale al 2013, quando è stato condannato a 4 anni di carcere, di cui 3 coperti da indulto, per frode fiscale relativa alla compravendita dei diritti televisivi di Mediaset, avvenuta durante il suo mandato come presidente del Consiglio. Questa condanna ha comportato una pena di 10 mesi e mezzo da scontare con l'affidamento in prova ai servizi sociali, considerando anche lo sconto per la liberazione anticipata, e ha causato la sua decadenza da senatore in base alla Legge Severino.
Gli altri procedimenti giudiziari invece hanno seguito altre strade: alcuni sono terminati con l'archiviazione o il proscioglimento già durante le fasi di indagine preliminare, come nel caso delle accuse di associazione con la mafia - ad eccezione di un procedimento ancora in corso a Firenze - o nel caso di Mediatrade. Altri procedimenti si sono conclusi con un'assoluzione con formula dubitativa, come per uno degli episodi di corruzione contestati nel caso Sme/Ariosto, o con la prescrizione, grazie alle tattiche dilatorie utilizzate dalla sua difesa o da quella dei suoi coimputati, oltre all'applicazione delle attenuanti generiche e di alcune norme come la ex Cirielli. È sufficiente menzionare il procedimento, ormai prescritto, legato all'avvocato inglese David Mills, che è stato pagato da Berlusconi per testimoniare in modo evasivo davanti ai giudici che stavano processandolo nei casi delle "Tangenti alla Guardia di Finanza" e "All Iberian". Quest'ultimo caso si è concluso nel 1999 con la dichiarazione di "non doversi procedere, perché il reato è estinto per prescrizione" in secondo grado. In primo grado, il Cavaliere è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per finanziamento illecito al leader del Psi, Bettino Craxi.
Tra i procedimenti degni di nota ci sono quelli legati agli scandali sessuali, come il procedimento ancora in corso per induzione a mentire nell'ambito del caso delle "Escort" di Bari e il caso Ruby, che presenta due filoni distinti. Berlusconi è stato completamente assolto e definitivamente scagionato dalle accuse di prostituzione minorile e concussione. È stato anche assolto nei processi di Siena e Roma, in cui era accusato di aver pagato le sue giovani testimoni e alcuni dei suoi ospiti per testimoniare davanti ai giudici che le serate a Arcore erano state solo cene eleganti e non feste "osè". Nel mese di febbraio, i giudici di Milano lo hanno assolto, insieme a Ruby-Karima e a un gruppo di ragazze, dalle medesime accuse, a causa di una questione giuridica che ha eliminato qualsiasi valutazione sul merito e ha reso impossibile configurare un reato.
Il calcio:
Grande imprenditore sportivo, Berlusconi acquista da Giussi Farina il Milan il 10 febbraio 1986, diventandone presidente il 24 marzo dello stesso anno. Dopo una formidabile opera di potenziamento riesce a renderlo la squadra più vincente della storia del calcio. Sotto la sua gestione il Milan vince sette scudetti, nel 1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004, due coppe dei Campioni, nel 1989, 1990, tre Champions League, nel 1994, 2003, 2007, un Mondiale per club, nel 2007. Durante una visita in Vaticano, una volta Berlusconi dice al Papa: “Cara Santità, mi lasci dire che lei assomiglia al mio Milan. Infatti lei, come noi, è spesso in trasferta, a portare nel mondo un’idea vincente”. Altre frasi celebri sul Milan: “L’Italia dovrebbe sforzarsi di adottare il modello Milan”. “Nel suo tempo il Milan ha inventato e costruito, è passato dalla rivoluzione di Arrigo Sacchi al Congresso di Vienna di Fabio Capello, ha sostituito gli olandesi con i brasiliani (molto meglio, molto più affidabili alla lunga), ha sintetizzato novità e reazione in Carlo Ancelotti e la sua squadra di tutti trequartisti. Ma è riuscito a fare una cosa che non era assolutamente pensabile. Ha sostituito per la prima volta la Juventus nell’immaginario degli italiani come simbolo nazionale e di successo” ha commentato il giornalista e scrittore Mario Sconcerti. Si sa anche che Berlusconi, ad un certo punto, vorrebbe comprare l’Inter. Ma poi l’affare non si fa data la risposta negativa di Ivanoe Fraizzoli, imprenditore all'ora padrone della squadra.
Nel 2016, dopo trent’anni dall’acquisto, Berlusconi vende il Milan ad una una cordata d'investitori cinesi che versano 740 milioni per acquistare tutte le azioni in mano alla holding della famiglia Berlusconi. Nel 2018 però compra il Monza, per 2,9 milioni di euro. Dopo solo quattro stagioni e per la prima volta nella sua storia, il Cavaliere, nel 2022, porta il club in serie A.
Vita privata:
Berlusconi ha contratto matrimonio due volte nella sua vita. Ha cinque figli e diciassette nipoti, l'ultimo dei quali è nato lo scorso ottobre. Nel 1965 si è sposato con Carla Elvira Lucia Dall'Oglio, da cui ha avuto due figli: Marina nel 1966 e Pier Silvio nel 1969. Negli anni '80 ha incontrato l'attrice bolognese Veronica Lario al Teatro Manzoni di Milano. Nonostante fosse ancora sposato, Berlusconi ha iniziato a frequentare Lario. Nel 1985, il Cavaliere ha divorziato dalla sua prima moglie per ufficializzare la relazione con l'attrice. Il secondo matrimonio è avvenuto nel 1990, dopo la nascita di tre figli: Barbara nel 1984, Eleonora nel 1986 e Luigi nel 1988. Veronica Lario è rimasta sempre in secondo piano, conducendo una vita riservata e dedicandosi all'allevamento dei loro tre figli.
Questo almeno fino ai tumultuosi anni che hanno segnato la fine travagliata del loro matrimonio. In quel periodo tempestoso, Lario è diventata per la prima volta una figura seguita e raccontata dai media. La donna si è indignata pubblicamente con il marito quando, durante la cerimonia di premiazione dei Telegatti, Berlusconi ha fatto un commento apprezzativo su Mara Carfagna, dicendo: "Se non fossi già sposato, la sposerei". Nel 2009, dopo una violenta lite causata dall'invito di Berlusconi alla festa di compleanno della diciottenne Noemi Letizia e lo scandalo che ne è seguito, Lario ha richiesto la separazione. È seguita una lunga battaglia legale che si è conclusa solo con un accordo extragiudiziale. Nel 2015, la penultima sentenza sul divorzio tra Lario e Berlusconi ha stabilito un assegno mensile di un milione e 400mila euro lordi per l'ex moglie. Nel 2020, è stato raggiunto un accordo extragiudiziale in cui Silvio Berlusconi ha rinunciato ai suoi crediti per 46 milioni di euro nei confronti dell'ex moglie, mentre Veronica ha rinunciato a un credito di 18 milioni di euro nei confronti di Berlusconi. Dopo Lario, Berlusconi ha intrapreso una relazione con Francesca Pascale, con cui ha affrontato i dieci anni più difficili della sua vita. Silurato dalla sua ex moglie e in difficoltà con il suo progetto politico, è stato travolto dallo scandalo Ruby-olgettine e coinvolto in processi derivanti da esso. L'ultima donna nella vita di Berlusconi è Marta Fascina, non solo una fidanzata, ma neanche una moglie a tutti gli effetti. Berlusconi ha sposato Fascina in una sorta di "quasi matrimonio" il 19 marzo 2022, dopo tre anni di relazione. Inoltre, Fascina è stata eletta alla Camera in Sicilia nelle ultime elezioni.
Berlusconi, intelligente e sicuramente carismatico, ha avuto la capacità di attrarre non solo donne, ma anche importanti uomini della cultura e dello spettacolo. Tanto Mike Bongiorno quanto Raimondo Vianello hanno raccontato di essere entrati in Mediaset perché convinti dallo stile di Berlusconi, che era asciutto, chiaro e convincente. Ovviamente, anche il denaro ha avuto il suo peso. Infatti, come ha spiegato Raimondo in diverse interviste, la Rai di quel momento era considerata "un ministero" e non era chiaro con chi si potesse parlare di nuovi progetti e idee.
Berlusconi era insicuro riguardo alla sua altezza. Qualche anno fa, rivolgendosi ad Augusto Minzolini, gli ha chiesto: "Quanto sei alto tu? Un metro e 78? Non esagerare. Vieni qui davanti allo specchio, vedi, io sono alto un metro e 71. Ti sembra che un uomo alto un metro e 71 possa essere definito un nano?". Nel 1994, Giorgio Dell'Arti ha parlato di due solette in neoprene termodeformabile da un centimetro e mezzo che Berlusconi avrebbe messo sotto i tacchi delle scarpe, una all'esterno e una all'interno. Era un duro lavoratore: si dice che anche negli ultimi tempi andasse a letto non prima delle due e si svegliasse non più tardi delle sette, anche nei giorni festivi. Le sue case, come Villa ad Arcore o Villa Grande a Roma, sono sempre state piene di persone e incontri, perché se c'è una virtù che va riconosciuta a Berlusconi, è stata quella di saper parlare con tutti, di tutte le età, di tutte le classi sociali e di tutte le idee politiche. Berlusconi leggeva i giornali tutte le notti perché era interessato a ciò che i giornalisti dicevano di lui. Non amava l'aglio, ma amava il giardinaggio. Ma soprattutto, al di sopra di tutto, amava se stesso.