Secondo quanto dichiarato dalle autorità di Tel Aviv, l'unità contro i crimini cyber, operante all'interno della polizia e del quartier generale nazionale per la guerra economica, ha agito prontamente con il congelamento degli account crypto coinvolti. Questa operazione segna un passo ulteriore nella lotta contro il finanziamento del terrorismo attraverso criptovalute.

La strategia delle autorità israeliane ha coinvolto l'individuazione dei wallet utilizzati per ricevere donazioni crypto da parte di Hamas. Una volta individuati, è stata richiesta la collaborazione di Binance, che ha risposto positivamente bloccando gli account coinvolti. Tale collaborazione dimostra il crescente impegno delle piattaforme di scambio di criptovalute nel contrastare usi illeciti delle criptovalute.

È importante sottolineare che questa non è la prima volta che le autorità israeliane riescono a congelare fondi crypto utilizzati per scopi illeciti, con Binance come partner chiave in queste operazioni. Fin dal 2021, circa 200 conti crypto sono stati bloccati, dimostrando l'efficacia delle azioni coordinate tra forze di sicurezza e piattaforme crypto.

Si prevede che queste azioni possano suscitare reazioni fantasiose da parte di alcune fonti mediatiche, che potrebbero cercare di gettare fango sul mondo delle criptovalute, in particolare su Bitcoin e altre valute digitali. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra l'uso legittimo delle criptovalute e i tentativi di gruppi terroristici di sfruttare tali tecnologie a fini illeciti.

In conclusione, questa operazione sottolinea la necessità di una cooperazione internazionale più stretta nel monitorare e regolamentare l'uso delle criptovalute, al fine di prevenire attività illecite e garantire la sicurezza finanziaria a livello globale.