Crisi in Germania sempre più pungente: Segnali preoccupanti per l’economia europea

La Germania, potenza economica trainante dell'Unione Europea, continua a lanciare segnali preoccupanti sullo stato di salute della sua economia. L'ultimo dato negativo riguarda la produzione industriale, che è scesa per il quinto mese consecutivo in ottobre, contrariamente alle previsioni di un aumento, seppur lieve.

La crisi economica in Germania sembra essere in pieno svolgimento, influenzata da diversi fattori chiave. Uno di essi è rappresentato dall'impennata dei prezzi energetici avvenuta l'anno scorso, che ha rivoluzionato le rotte delle forniture di gas a seguito dell'aggressione russa dell'Ucraina. Questo ha colpito duramente l'economia tedesca, fortemente dipendente dal settore industriale e dall'energia proveniente da Mosca.

Il Governo di coalizione guidato da Scholz si trova ora ad affrontare non solo una crisi economica ma anche seri problemi di bilancio. La Corte suprema tedesca ha bloccato 60 miliardi di euro, che non possono più essere utilizzati per le spese e gli investimenti statali già programmati. L'impasse in cui si trova la Germania è quindi duplice, combinando difficoltà sia politiche che economiche.

Questa situazione preoccupante è seguita con attenzione in Europa, considerando la centralità della Germania per la crescita complessiva dell'Unione Europea. Il Prodotto Interno Lordo tedesco ha registrato una contrazione dello 0,1% nei tre mesi fino a settembre, e gli analisti prevedono un'ulteriore contrazione di tale entità in questo trimestre. La recessione, pertanto, resta una possibilità reale.

La produzione industriale tedesca di ottobre ha visto una diminuzione dello 0,4% rispetto a settembre, guidata principalmente dal settore dei macchinari e delle attrezzature. Questo dato negativo ha sorpreso gli analisti, che avevano previsto un modesto guadagno dello 0,2%.

Il settore dell'industria, che costituisce la spina dorsale dell'economia tedesca, si mostra fragile a causa di una combinazione di fattori avversi. Tra essi, gli alti prezzi dell'energia, la debole domanda estera e le condizioni di finanziamento poco favorevoli sono emersi come principali fattori di preoccupazione, come evidenziato da Ralph Solveen di Commerzbank.

Diverse grandi aziende tedesche hanno già iniziato a tagliare i loro costi, con il produttore chimico BASF che prevede una riduzione degli investimenti di quasi il 15% nei prossimi quattro anni.

Gli ordinativi industriali tedeschi sono anch'essi in calo, registrando una diminuzione inaspettata del 3,7% rispetto al mese precedente. La scarsa quantità di ordini degli ultimi due anni si ripercuote ora in modo implacabile sulla produzione, come sottolineato da Thomas Gitzel, capo economista del VP Bank Group.

Il futuro appare cupo per la Germania nel breve e medio periodo. I dati recenti sono in linea con le aspettative che l'economia tedesca continuerà a contrarsi nel quarto trimestre, secondo le valutazioni di Solveen.

Andrew Kenningham, capo economista europeo di Capital Economics, ha commentato: "Sembra probabile che la recessione industriale si trascinerà ancora per qualche tempo." La comunità internazionale resta in attesa di vedere come la Germania affronterà questa difficile situazione e quali potrebbero essere le implicazioni per l'intera Unione Europea.

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