Crisi in Medio Oriente: Impatti diretti sull’economia europea ed italiana

Il 12 gennaio, i mercati petroliferi hanno registrato un notevole aumento dei prezzi, con il petrolio Brent che si è avvicinato alla soglia dei 80 dollari al barile. Tale impennata è stata alimentata dalle crescenti preoccupazioni sulle forniture di petrolio in seguito agli attacchi aerei condotti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen. Questi eventi hanno scatenato timori di possibili interruzioni nelle rotte di approvvigionamento attraverso lo Stretto di Hormuz, un passaggio strategico per il trasporto di petrolio.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha espresso la sua preoccupazione per l'impatto di questa crisi sul prezzo del petrolio. Saul Kavonic, analista energetico di MST Marquee, avverte che la chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe avere conseguenze fino a tre volte superiori agli shock petroliferi degli anni '70, con effetti significativi sulle catene di approvvigionamento e sulle scorte globali di petrolio.

Queste tensioni in Medio Oriente stanno già lasciando il segno sui consumatori europei e italiani. Assoutenti ha condotto un'analisi dei possibili impatti sulla base della crisi in corso, prevedendo un aumento dei prezzi e delle tariffe che potrebbe incidere pesantemente sulle famiglie. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, sottolinea che l'escalation militare ha già provocato un aumento immediato delle quotazioni del petrolio, con le petroliere che subiscono ritardi nelle consegne e cambi di rotta. Questi fattori, se perdurano, potrebbero portare a un aumento del 10% nei prezzi di benzina e gasolio, con un impatto annuale stimato di 213 euro per famiglia solo per i rifornimenti di carburante.

Inoltre, Melluso mette in evidenza i costi aggiuntivi legati al trasporto marittimo nel Mar Rosso, una rotta cruciale per l'Italia. Le nuove rotte e i ritardi nelle consegne aumenteranno i costi di trasporto, che, combinati con i rialzi dei carburanti, potrebbero innescare un aumento diretto dei prezzi al dettaglio delle merci in Italia, contribuendo a una spirale inflattiva.

Al di là dei consumi diretti, c'è anche il rischio di rincari per le bollette energetiche. Il gas, in particolare, ha subito un notevole aumento, con un incremento del 4%. Questo potrebbe interrompere la tendenza al ribasso delle tariffe di luce e gas registrata recentemente, portando a un aumento stimato fino a 200 euro all'anno per famiglia.

In sintesi, la crisi in corso in Medio Oriente sta avendo un impatto diretto ed esteso sull'economia europea e italiana. I consumatori e le imprese si trovano ad affrontare la prospettiva di costi più elevati per carburanti, merci e bollette energetiche, con il potenziale di influenzare negativamente la stabilità economica e il benessere delle famiglie. La comunità internazionale è chiamata a monitorare attentamente gli sviluppi e cercare soluzioni diplomatiche per attenuare le tensioni nella regione.

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