Detenuti toscani al lavoro nei restauri dei beni culturali

In un'iniziativa senza precedenti, detenuti provenienti da tre diverse carceri toscane avranno l'opportunità di lavorare nel settore dei restauri di beni culturali grazie all'assunzione da parte dell'azienda specializzata Piacenti Spa di Prato. Questa azienda, nota per il suo coinvolgimento in progetti di restauro di rilevanza internazionale, ha recentemente assunto due detenuti dell'isola-carcere di Pianosa (Livorno) e uno della colonia agricola di Gorgona. Questi detenuti si uniranno a un team di lavoro che include anche due loro colleghi provenienti dal carcere Dogaia di Prato.

La decisione di assunzione è il risultato di una collaborazione tra Piacenti Spa, le direzioni delle tre carceri coinvolte e il Prap (Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Toscana e Umbria). La selezione dei candidati è avvenuta in base alle loro esperienze, aspirazioni e al percorso intrapreso durante la detenzione. Tutti i detenuti assunti verranno regolarmente retribuiti in conformità con il Contratto collettivo nazionale di lavoro del settore edile.

Questa iniziativa è parte integrante del progetto "Seconda Chance", un'iniziativa promossa da un'associazione impegnata nella promozione del lavoro dei detenuti. L'Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) Toscana è un partner chiave in questo progetto, avendo sottoscritto un protocollo di intesa con il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Toscana e Umbria. L'accordo si concentra sulla formazione e sull'inclusione lavorativa dei detenuti.

Giammarco Piacenti, presidente di Piacenti Spa, ha dichiarato che l'azienda ha intrapreso questo percorso per affrontare le problematiche sociali e ambientali. Ha sottolineato l'importanza di offrire una seconda possibilità a coloro che, dopo aver scontato gran parte della loro pena, cercano una via per la rieducazione e il reinserimento nella società.

La fondatrice e presidente di Seconda Chance, Flavia Filippi, ha espresso soddisfazione per il successo dell'associazione nel collocare circa 200 detenuti nel mondo del lavoro nell'ultimo anno. Seconda Chance sta supportando imprenditori di vari settori nell'organizzazione di colloqui con detenuti di diverse carceri toscane, cercando di facilitare la ricerca di personale qualificato.

Il vicepresidente di Ance Toscana, Vincenzo Di Nardo, ha elogiato il protocollo firmato con il Prap come un'esperienza innovativa. Auspica che questo modello possa essere replicato da altre imprese, offrendo così una soluzione alla crescente carenza di manodopera nel settore.

Pierpaolo D'Andria, Provveditore dell'Amministrazione penitenziaria in Toscana e Umbria, ha sottolineato l'importanza non solo della quantità di detenuti assunti ma anche della qualità del loro coinvolgimento in progetti significativi come il restauro dei beni culturali.

In conclusione, questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti, dimostrando che il lavoro può essere un elemento chiave nel processo di recupero individuale. Speriamo che progetti simili possano essere adottati su scala più ampia, contribuendo a rompere il ciclo della recidiva e offrendo opportunità di cambiamento positivo per coloro che cercano una seconda chance.

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