Direttiva UE “Case Green”: l’Italia di fronte a una sfida da 270 miliardi di euro
Economia
Le nuove regole europee in materia di efficienza energetica degli edifici stanno per mettere l'Italia di fronte a una sfida monumentale. Con oltre 7,6 milioni di immobili classificati nelle categorie energetiche più basse, F e G, il nostro paese è chiamato a un'imponente opera di riqualificazione che richiederà ingenti investimenti da parte di famiglie e imprese.
Secondo le stime del Centro Studi di Unimpresa, la spesa necessaria per ristrutturare tre abitazioni su cinque, quelle non conformi ai nuovi parametri europei, si aggira intorno ai 270 miliardi di euro. Questa cifra mastodontica riflette l'entità del compito che ci attende, considerando che entro il 2050 tutte le abitazioni in Europa dovranno essere a impatto ambientale zero.
Il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, solleva delle critiche nei confronti delle nuove direttive, evidenziando come esse possano penalizzare paesi come l'Italia, la Spagna, la Grecia e il Portogallo, imponendo loro costi molto elevati. Ferrara sottolinea la necessità di una volontà politica forte per affrontare questa sfida senza danneggiare gravemente l'economia italiana.
Analizzando il patrimonio immobiliare italiano, emerge un quadro preoccupante: su quasi 12,5 milioni di unità, solamente l'1,1% rientra nella classe energetica migliore, la A4. Le categorie A3, A2 e A1 rappresentano insieme solo il 4,3% del totale, mentre la maggior parte degli edifici, ben il 61%, si colloca nelle classi energetiche F e G.
La direttiva europea approvata recentemente impone agli Stati membri di ridurre i consumi energetici degli edifici, degli edifici pubblici e di puntare verso la realizzazione di nuovi immobili a emissioni zero entro il 2030. Si prevede una completa riqualificazione energetica di tutti gli immobili entro il 2050.
Tuttavia, questo ambizioso piano non è privo di costi. Si stima che ogni immobile richiederà una spesa media di circa 35.000 euro per essere adeguato alle nuove normative, con una forchetta che varia dai 20.000 ai 55.000 euro. Questo significa che, in totale, i privati dovranno sostenere una spesa di circa 266,7 miliardi di euro nei prossimi 20 anni.
La sfida delle ristrutturazioni energetiche si prospetta quindi come un banco di prova cruciale per l'Italia, richiedendo un impegno a lungo termine sia dal punto di vista economico che politico.