Economia Russa, cruciale il ruolo della banca centrale

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Nel panorama economico globale, la Russia sta affrontando una serie di sfide complesse e uniche che pongono in primo piano il ruolo cruciale della sua banca centrale nel mantenere l'equilibrio tra crescita economica e pressioni inflazionistiche. Negli ultimi tempi, la banca centrale russa ha adottato una serie di misure volte a gestire questa delicata bilancia, affrontando questioni legate al credito, alla spesa militare e alla volatilità del rublo.

A partire dal 31 agosto, la banca centrale russa ha implementato nuovi e più rigorosi parametri per i prestiti al consumo. L'obiettivo di questa mossa è limitare l'esposizione delle istituzioni finanziarie russe verso i consumatori altamente indebitati. Questo intervento fa parte di un quadro più ampio di misure adottate nel corso degli ultimi mesi, che hanno progressivamente aumentato i tassi di interesse per la clientela e cercato di limitare l'espansione del credito al consumo.

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Tuttavia, nonostante questi sforzi, il credito al consumo in Russia continua a crescere a un ritmo significativo, con previsioni che suggeriscono un aumento tra il 13% e il 17% rispetto all'anno precedente. Questa crescita del credito, sia per le famiglie che per le imprese, è diventata uno dei principali motori dell'espansione economica russa durante la prima metà dell'anno.

Oltre alla crescita del credito, l'economia russa è stata alimentata da due altri importanti motori: la spesa militare e l'espansione fiscale. Nel 2023, la spesa militare russa dovrebbe superare i 100 miliardi di dollari, raddoppiando rispetto agli anni precedenti. Questa espansione della spesa militare è stata avviata per sostenere l'invasione dell'Ucraina.

Tuttavia, questa politica espansiva ha portato a uno squilibrio nei conti pubblici, con un deficit che dovrebbe raggiungere tra il 2% e il 2,5% del PIL. Per finanziare questo deficit, la Russia sta ricorrendo a nuovo debito, pur mantenendo uno dei più bassi rapporti debito pubblico/PIL al mondo, inferiore al 15%.

Le pressioni inflazionistiche sono aumentate in Russia, influenzate dal calo delle quotazioni del rublo e dalle sanzioni occidentali. La valuta russa è stata tagliata fuori dai mercati finanziari occidentali, rendendola altamente dipendente dagli afflussi e deflussi valutari derivanti dagli scambi commerciali. Il rublo si è apprezzato quando i prezzi delle merci esportate erano alti ma si è deprezzato a seguito del calo dei prezzi internazionali delle materie prime.

Inoltre, l'incremento delle importazioni a causa della crescita economica e delle sanzioni occidentali ha aumentato i deflussi valutari. Questo ha portato a una significativa riduzione del surplus di partite correnti e alla perdita di valore del rublo. Nel corso dell'anno, il rublo ha perso circa un terzo del proprio valore rispetto al dollaro.

Questo calo del rublo ha innescato un aumento dei prezzi all'importazione, contribuendo all'attuale tasso di inflazione del 4,4%, con previsioni che suggeriscono un ulteriore aumento fino al 6,5% entro la fine dell'anno.

Per affrontare queste sfide, la banca centrale russa ha alzato i tassi d'interesse per due volte negli ultimi due mesi, portando il tasso ufficiale di sconto al 12%. Questa stretta monetaria mira a raffreddare l'attività economica, limitando i deflussi di valuta derivanti dalle importazioni e mantenendo le aspettative di inflazione sotto controllo.

Tuttavia, questo compito non è semplice, poiché la Russia è ancora esclusa dal mercato finanziario internazionale e non può attrarre capitali stranieri attraverso il tasso d'interesse. La banca centrale deve navigare tra la necessità di una stretta monetaria che controlli l'inflazione e la volontà politica di sostenere la spesa militare e l'espansione economica.

In conclusione, la Russia si trova in un momento economico critico, con una crescita trainata dalla spesa militare e dal credito, ma anche con pressioni inflazionistiche significative e una valuta volatile. La banca centrale russa svolge un ruolo fondamentale nel bilanciare questi fattori, cercando di garantire la stabilità economica mentre affronta le sfide politiche e finanziarie uniche del paese.

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