FED – Tassi invariati, ma resta il problema inflazione

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La Federal Reserve degli Stati Uniti ha annunciato una pausa nella sua serie di aumenti dei tassi di interesse, mantenendo i tassi al massimo livello degli ultimi 22 anni. Sebbene la decisione sia stata unanime all'interno della banca centrale, non è stata una dichiarazione di vittoria nella lotta contro l'inflazione, poiché i prezzi rimangono ancora ad alti livelli e potrebbe essere necessario un altro aumento dei tassi nel corso del 2023.

Una delle conseguenze immediate delle decisioni della Fed è stata l'aumento dello spread tra i titoli di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) a 10 anni. Questo aumento è stato alimentato soprattutto dal timore di ulteriori restrizioni sui tassi di interesse entro dicembre. Il differenziale tra i due titoli è salito a 180 punti base, rispetto ai 174 della chiusura della giornata precedente. Questo ha creato una certa tensione sui mercati europei, anche se le piazze finanziarie europee erano già chiuse al momento dell'annuncio della Fed. Sorprendentemente, Milano è emersa come la migliore in Europa, guadagnando l'1,64%.

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Gli analisti avevano previsto una pausa da parte del presidente della Fed, Jerome Powell, ma sono rimasti sorpresi dalle stime della banca centrale per il 2024, che prevedono meno tagli al costo del denaro rispetto alle aspettative. Alla fine del prossimo anno, i tassi sono attesi al 5,1%, superando il 4,6% di giugno. Per il 2025 e il 2026, si prevede che scendano rispettivamente al 3,9% e al 2,6%.

Nella dichiarazione rilasciata al termine della riunione, la Fed ha descritto la crescita degli Stati Uniti come "solida" e ha raddoppiato le stime per il PIL del 2023 al 2,1%, rispetto all'1% previsto in giugno. Tuttavia, la banca centrale ha riconosciuto che l'inflazione rimane elevata e ha espresso preoccupazione per la volatilità dei prezzi del petrolio, che si stanno avvicinando ai 100 dollari al barile. Anche se l'energia non è inclusa nelle previsioni della Fed, l'incremento dei prezzi del petrolio potrebbe avere effetti indiretti sull'inflazione generale, che è ancora ben al di sopra del target del 2%.

Il presidente della Fed ha sottolineato che, nonostante si stia intraprendendo una politica monetaria restrittiva, la strada per contenere l'inflazione potrebbe essere ancora lunga, lasciando aperta la possibilità di tassi elevati a lungo termine.

La pausa della Fed giunge poco prima dell'attesa riunione della Bank of England, che sta valutando se interrompere la sua campagna di aumenti dei tassi di interesse. Il rallentamento dell'inflazione nel Regno Unito è stato visto come un segnale positivo, poiché i prezzi al consumo sono saliti meno del previsto in agosto, con un aumento del 6,7%, rispetto al 6,8% del mese precedente. La Bank of England potrebbe decidere di sospendere i rialzi dei tassi, anche se alla fine decidesse di procedere con un altro aumento, si prevede che sarà l'ultimo. La Gran Bretagna ha affrontato mesi di aumenti dei prezzi tra i più alti nei paesi del G7, quindi il rallentamento dell'inflazione è visto come un respiro di sollievo per l'economia britannica.

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