Fiato sospeso in Italia, per le future decisioni della Presidente BCE Lagarde

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L'attesa è palpabile: tra due giorni, giovedì 14 settembre 2023, la Banca Centrale Europea (BCE), guidata da Christine Lagarde, farà l'annuncio tanto atteso sui tassi di interesse dopo la pausa estiva. Dopo l'ultimo aumento del 27 luglio, che ha portato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, gli operatori di mercato si chiedono cosa riservi il futuro.

Un aspetto cruciale di questa decisione riguarda i tassi sui depositi, che sono saliti dal territorio negativo (-0,5%) al 3,75% a causa di una serie di rialzi che hanno interessato tutti i tassi, con un aumento complessivo di +425 punti base. Tuttavia, questa volta, i trader si sentono più spiazzati rispetto alle decisioni precedenti.

Molte speranze sono riposte nell'idea che Christine Lagarde, sotto pressione per la sua lotta all'inflazione che alcuni ritengono possa soffocare la crescita economica, possa concedere almeno una pausa. Questa speranza è stata alimentata dagli annunci della Commissione Europea, che ha rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL dell'Unione europea e dell'Eurozona per il 2023 e il 2024, in parte a causa degli effetti dei rialzi dei tassi della BCE.

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I rialzi dei tassi, sebbene abbiano influenzato negativamente i fondamentali economici, come sottolineato dalla BCE nella sua lotta contro l'inflazione, non sono ancora riusciti a portare l'inflazione dell'Eurozona al target del 2% stabilito dalla BCE.

La conseguenza di questa situazione è che i mercati sono avvolti da un'atmosfera di grande incertezza in vista del meeting del Consiglio Direttivo della BCE. Alcuni operatori sono particolarmente interessati alle decisioni che la BCE potrebbe prendere riguardo al Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP), con cui l'istituto acquista titoli di stato dell'area euro e che dovrebbe scadere alla fine del 2024.

La BCE ha precedentemente dichiarato di avere l'intenzione di reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno fino alla fine del 2024. Tuttavia, ci sono voci che suggeriscono che alcuni membri del Consiglio Direttivo della BCE stiano considerando l'idea di reinvestimenti più flessibili dei titoli in scadenza acquistati con il PEPP, il che potrebbe avere un impatto significativo sui titoli di stato della periferia dell'Eurozona, compresi i BTP italiani.

Questi possibili sviluppi preoccupano in particolare i paesi dell'area euro con un alto livello di indebitamento, come l'Italia. Al momento, i rendimenti dei BTP decennali e lo spread BTP-Bund a 10 anni sono relativamente stabili, ma rimangono sotto la lente degli investitori.

L'inflazione rimane un tema critico nell'economia dell'Eurozona nonostante i continui rialzi dei tassi della BCE. In agosto, l'inflazione core, depurata dagli elementi più volatili come i prezzi alimentari ed energetici, ha rallentato solo leggermente, registrando un aumento annuo del 5,3%. Questo è ancora molto al di sopra del target del 2% della BCE.

La BCE deve quindi affrontare una situazione complessa, con dati macroeconomici che mostrano sfide significative, dalla contrazione del settore manifatturiero alle difficoltà nel mercato immobiliare e alla riduzione della spesa dei consumatori. Inoltre, l'aumento delle richieste di bancarotta da parte di aziende di vari settori indica un aumento delle difficoltà economiche.

Alla luce di questa situazione, gli analisti si dividono sul possibile esito della riunione della BCE del 14 settembre. Mentre alcuni ritengono che l'istituto possa effettuare l'ultimo rialzo del ciclo, altri suggeriscono un atteggiamento più cauto, alla luce dei recenti dati economici modesti e della robusta disinflazione.

In ogni caso, l'atteggiamento della BCE nei confronti dell'inflazione e della politica monetaria avrà un impatto significativo sui mercati finanziari e sull'economia dell'Eurozona. Gli investitori e gli osservatori del mercato saranno in attesa con ansia dell'annuncio del 14 settembre, mentre l'Europa si trova ad affrontare sfide economiche complesse e mutevoli.

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Redazione Financial Panorama

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