Futuro incerto delle criptovalute negli Stati Uniti: La SEC respinge la richiesta di Coinbase

La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha ufficialmente respinto la petizione presentata da Coinbase, una delle più grandi piattaforme di scambio di criptovalute al mondo, in merito a una nuova regolamentazione degli asset digitali. La decisione, annunciata dal presidente dell'agenzia, Gary Gensler, sottolinea la posizione ferma della SEC secondo cui le regole attuali possono essere applicate efficacemente anche al complesso e dinamico settore delle criptovalute.

Gensler ha ribadito che se le criptovalute vengono offerte e vendute come "contratti di investimento" o se le entità intermediano le transazioni crypto come "beni finanziari", allora le leggi federali sulle "security" sono applicabili. Ha dichiarato in modo chiaro che la SEC è pronta a lavorare con progetti e intermediari crypto che desiderano operare nel rispetto della legge.

L'attenzione si è concentrata sulla necessità di definire se le criptovalute debbano essere considerate "security" o "commodity". Questo dibattito, che ha radici storiche, rappresenta una questione chiave che incide sulla regolamentazione del settore crypto e continua a ostacolare gli operatori, lasciando una questione fondamentale ancora irrisolta.

La SEC ha sottolineato il suo intento di supervisionare il settore, evidenziando i rischi per gli investitori, come dimostrato dal recente crollo di FTX. Questo evento ha causato danni per miliardi di dollari agli investitori e ha portato la SEC a considerare FTX come un "intermediario non conforme". In risposta a questo e ad altri casi simili, l'agenzia sembra decisa a intensificare la sorveglianza, anche se ciò aumenta l'incertezza per gli operatori nel mercato delle criptovalute.

Coinbase aveva inizialmente cercato di affrontare la questione nell'aprile 2022, cercando chiarezza dalla SEC e rappresentando gli interessi dell'intera finanza centralizzata (CeFi). Tuttavia, la SEC sembra riluttante a facilitare ulteriormente le attività delle piattaforme di scambio crypto, mostrando una tendenza a complicare la vita degli operatori attraverso restrizioni e decisioni come il blocco di alcuni servizi e il delisting obbligato di alcuni token, come nel caso dello staking per Kraken.

Di fronte a questo scenario normativo incerto e alle sfide imposte dalla SEC, molte piattaforme di scambio sembrano aver optato per espandere il proprio business al di fuori degli Stati Uniti. Coinbase, ad esempio, ha creato una filiale internazionale con l'obiettivo di guadagnare terreno nel mercato dei derivati al di fuori dei confini statunitensi.

In conclusione, il respingimento della petizione di Coinbase e le dichiarazioni della SEC rafforzano l'incertezza normativa che ancora circonda il settore delle criptovalute negli Stati Uniti. Gli operatori sono ora chiamati a navigare in un terreno instabile, cercando opportunità al di fuori dei confini nazionali per garantire la continuità e la crescita del loro business nel contesto di un panorama normativo in continua evoluzione.

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