Hezbollah denuncia l’aggressione israeliana e chiede agli americani di fermare la violenza

Nel secondo discorso tenuto da Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, dall'inizio dell'operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza, emergono forti condanne contro l'aggressione israeliana e un appello chiaro agli Stati Uniti affinché intervengano per porre fine alla violenza.

Il leader di Hezbollah denuncia l'offensiva israeliana come un attacco indiscriminato contro la popolazione di Gaza, sottolineando il suo impatto devastante su bambini, donne e anziani. Nasrallah accusa Israele di superare ogni limite morale, legale ed umanitario, definendo le azioni israeliane come "crimini di guerra" e "ferocia" senza precedenti.

Un punto chiave del discorso è l'appello diretto agli americani affinché mettano fine all'aggressione. Nasrallah sostiene che il mondo non può più tollerare aggressioni, massacri e bombardamenti sugli ospedali e che l'opinione pubblica globale deve cambiare nei confronti di Israele, responsabilizzando gli Stati Uniti ad agire.

L'uso di droni da parte di Hezbollah contro il nord di Israele è menzionato come parte di una strategia di guerra di logoramento contro la difesa aerea israeliana. Nasrallah suggerisce che questa tattica mette ulteriormente in difficoltà Israele e contribuisce alla pressione sul nemico.

Il segretario generale di Hezbollah esprime fiducia nella vittoria finale e predice che le generazioni future saranno testimoni della liberazione di Gerusalemme. Nasrallah elenca diversi "fattori" che, secondo lui, porteranno alla sconfitta di Israele, tra cui l'incapacità di sottomettere la popolazione di Gaza, il fallimento in termini di opinione pubblica, il timore di un allargamento dei fronti, la pressione economica diretta e indiretta, gli sfollati israeliani e la pressione delle famiglie dei prigionieri a Gaza.

Infine, Nasrallah fa riferimento al vertice a Riad, evidenziando l'attenzione della regione e della Palestina su questo incontro. Sottolinea la necessità di una posizione unitaria del mondo islamico e arabo per chiedere agli americani di porre fine all'offensiva israeliana e ai crimini in corso.

In conclusione, il discorso di Nasrallah riflette la tensione crescente nella regione e l'urgente richiesta di una risposta internazionale, in particolare da parte degli Stati Uniti, per fermare l'aggressione israeliana e porre fine alla sofferenza della popolazione di Gaza.

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