Cresce il ruolo dei business angel negli investimenti in startup: oltre 1,6 miliardi di euro nel 2022.
Con la costante crescita del venture capital in Italia si consolida sempre di più il ruolo dei business angel italiani, protagonisti nelle operazioni di investimento in startup.
Nel 2022 i Business Angel italiani hanno partecipato, in autonomia o in syndication con i fondi di Venture Capital, a operazioni di investimento per un totale di 1,62 miliardi di euro, con un aumento del 77% rispetto al 2021. Questo valore rappresenta una crescita di oltre quattro volte rispetto ai 376 milioni di euro registrati nel 2020. Questi dati emergono dall'analisi svolta da Iban, l'Associazione italiana dei Business Angels, tramite la sua Survey 2022, che analizza annualmente il mercato italiano dell'informal venture capital o angel investing.
Nonostante l'incertezza generale che ha caratterizzato la seconda metà del 2022 e ha avuto pesanti ripercussioni su diversi settori dell'economia italiana, i business angel italiani hanno dimostrato segnali positivi. Inoltre, i business angel italiani hanno svolto un ruolo più prominente nel venture capital rispetto ai loro omologhi in altri paesi europei come la Francia. Nel 2022, i business angel francesi hanno investito autonomamente circa 66 milioni di euro, mentre in Italia la cifra è stata di oltre 83 milioni di euro, evidenziando la leadership dei business angel italiani.
Rispetto al 2021, è diminuito l'importo che i business angel hanno investito autonomamente nelle startup italiane nel 2022, che è stato di 83 milioni di euro per 75 operazioni di investimento, rispetto ai 91 milioni di euro per 100 operazioni nel 2021. Tuttavia, i dati indicano che, nonostante una riduzione numerica delle operazioni, queste sono state in media di dimensioni maggiori rispetto al 2021.
È confermato il predominio dell'investimento in syndication con i fondi di Venture Capital, che rappresenta la quasi totalità delle operazioni monitorate dalla Survey Iban. L'importo totale investito in syndication è quasi raddoppiato nel 2022, raggiungendo 1,5 miliardi di euro, rispetto agli 812 milioni di euro del 2021 e ai 325 milioni di euro del 2020. In tre anni, gli importi raccolti tramite questa forma di investimento sono aumentati quasi di cinque volte. Il numero di operazioni è aumentato nel 2022, arrivando a 153 rispetto alle 116 dell'anno precedente.
Un'altra tendenza interessante è l'aumento della presenza delle donne business angel. Nel 2022, la percentuale di donne business angel è arrivata al 27%, raddoppiando praticamente rispetto al 14% registrato nel 2021 e superando per la prima volta il 20%.
Il 2022 ha rappresentato un anno di crescita significativa per i business angel in Italia, con un impatto tangibile sull'ecosistema dell'innovazione nel paese. La partecipazione a investimenti per oltre 1,6 miliardidi euro evidenzia l'importanza e l'influenza dei business angel nell'ambito delle startup italiane.
Rispetto al 2021, gli investimenti nelle startup italiane da parte dei business angel italiani sono aumentati in modo significativo nel 2022. Nel 2021, i business angel avevano contribuito con un totale di 903 milioni di euro alle startup italiane, considerando sia le operazioni autonome che quelle realizzate insieme ai fondi di venture capital. Le rilevazioni dell'anno scorso descrivono un contesto in cui gli investitori non si sono fermati, ma hanno continuato a sostenere attivamente il mercato delle startup.
La Survey Iban 2022 ha registrato un totale di 298 operazioni che hanno coinvolto i business angel italiani, un numero leggermente inferiore rispetto alle 340 registrate nel 2021. Tuttavia, nonostante una diminuzione numerica, l'ammontare complessivo degli investimenti è cresciuto del 77% rispetto all'anno precedente, evidenziando un aumento delle dimensioni delle singole operazioni.
Una tendenza simile si riflette anche negli investimenti autonomi dei business angel. Se nel 2021 è stato registrato un aumento del 78% rispetto al 2020 nella somma investita nelle startup italiane, nel 2022 si è verificata una leggera diminuzione del totale impegnato, che è passato da 91 a 83 milioni di euro. Tuttavia, anche in questo caso si osserva un aumento delle dimensioni medie delle operazioni, con un totale di 75 operazioni rispetto alle 100 registrate nel 2021.
I dati sulle cifre medie investite dai business angel italiani confermano questa tendenza, poiché nel 2022 il 48% degli importi investiti per ogni società target è stato superiore a 500.000 euro, mentre il 17% ha superato i 2 milioni di euro, rispetto al 15% del 2021.
È interessante notare che i business angel italiani hanno mostrato un forte interesse ad aumentare la loro quota di patrimonio destinata agli investimenti nelle startup. Più della metà del campione, il 55%, ha dichiarato di voler aumentare la propria quota, mentre il 36% ha dichiarato di volerla mantenere costante. Questa tendenza evidenzia la fiducia e l'impegno dei business angel nel sostenere l'innovazione e lo sviluppo delle startup italiane.
Le startup rimangono il target privilegiato per gli investimenti dei business angel rispetto agli investimenti seed, anche se le percentuali si avvicinano sempre di più. Nel 2022, il 52% degli investimenti dei business angel è stato rivolto alle startup, mentre il 48% è stato destinato alle aziende in fase seed.
Il fenomeno del disinvestimento rimane raro tra i business angel. Nel 2022, solo il 10% del campione ha dichiarato di aver effettuato almeno un disinvestimento, in media 3-4 anni dopo l'investimento iniziale.
Un aspetto importante emerso dalla Survey Iban riguarda l'importanza dei fattori ESG (Ambientali, Sociali e di Governance) e dell'impact investing nelle decisioni di investimento deibusiness angel italiani. La Survey Iban ha evidenziato che il 70% dei business angel applica criteri di valutazione ESG e/o di impact investing nella valutazione delle opportunità di investimento. Questo dato rappresenta un aumento rispetto all'anno precedente e conferma l'importanza sempre maggiore di questi fattori nella scelta degli investimenti.
Inoltre, la Survey ha approfondito il livello di attenzione e interesse del team di founder verso i fattori ESG. Il 25% del campione ha dichiarato di approfondire sempre questo aspetto durante la due diligence, dimostrando un impegno verso investimenti sostenibili e responsabili.
Nel 2022, il settore dell'ICT ha rappresentato il maggior interesse per i business angel italiani, con il 47% degli investimenti totali rivolti a questa area. Questo valore è in costante aumento rispetto agli anni precedenti e riflette l'importanza dell'innovazione tecnologica e dei servizi digitali nel panorama delle startup italiane. Inoltre, si è osservato un crescente interesse da parte dei business angel verso le startup che offrono servizi tecnologici alle imprese.
Altri settori di interesse per i business angel includono i servizi di sviluppo dei profili professionali (11%), il settore sanitario (9%) e quello alimentare (8%), che comprende foodtech e agritech oltre alla ristorazione. Questi dati evidenziano la diversificazione degli interessi degli investitori e l'attenzione rivolta a settori chiave per l'innovazione e lo sviluppo sostenibile.
Infine, la Survey Iban ha rilevato un aumento significativo della presenza delle donne business angel. Nel 2022, la percentuale di donne business angel è stata del 27%, praticamente raddoppiata rispetto all'anno precedente. Questo dato conferma una tendenza in crescita e sottolinea l'importanza di promuovere la partecipazione femminile nel mondo degli investimenti e dell'imprenditoria.
In conclusione, la crescita dei business angel italiani e il loro ruolo sempre più rilevante negli investimenti nelle startup rappresentano un segnale positivo per l'ecosistema dell'innovazione in Italia. L'impegno dei business angel nell'aumentare la propria quota di patrimonio dedicata alle startup, insieme all'attenzione verso i fattori ESG e l'interesse per settori chiave come l'ICT, dimostrano un forte supporto e fiducia nella capacità delle startup italiane di generare valore e crescita economica.