I Social Media sotto accusa: New York apre la strada alla tutela della salute mentale

Nel suo discorso annuale sullo State of the City, il sindaco di New York, Eric Adams, ha gettato una luce critica sui social media, definendoli come "una tossina ambientale" e un "pericolo per la salute pubblica". La Grande Mela diventa così la prima grande città americana, e forse mondiale, a prendere una posizione così decisa contro le piattaforme digitali, sottolineando in particolare i rischi per la salute mentale dei giovani.

Adams ha equiparato la situazione attuale a quelle passate, come il controllo del tabacco e delle armi, dichiarando che i social media saranno trattati come un ulteriore pericolo per la salute pubblica. L'obiettivo è far sì che le grandi società tecnologiche assumano la responsabilità dei potenziali danni causati dai loro prodotti, un approccio analogo a quanto fatto in passato per altre minacce per la salute pubblica.

Sebbene i dettagli delle iniziative specifiche debbano ancora essere annunciati, c'è la speranza che Adams possa reintrodurre politiche restrittive simili a quelle del suo predecessore, Michael Bloomberg. Bloomberg aveva precedentemente vietato l'uso dei telefoni cellulari nelle scuole pubbliche, una legge poi abrogata dal successore Bill de Blasio, che la considerava antiquata. Attualmente, le autorità hanno pubblicato un avvertimento che suggerisce misure preventive per gli adulti, tra cui il divieto di accesso ai social media per i bambini almeno fino a 14 anni e la creazione di piani familiari che stabiliscano regole chiare sull'uso delle piattaforme.

Le azioni di New York arrivano in un momento in cui i social media sono sempre più sotto accusa per il loro impatto sulla salute mentale dei giovani. Il responsabile della salute pubblica dell'amministrazione Biden, Vivek Murhy, ha sollevato preoccupazioni sull'associazione tra l'uso intensivo dei social media e problemi come la depressione e l'ansia tra i giovani. La società Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, è stata recentemente presa di mira da 41 Stati americani, accusata di interferire nell'educazione e nella vita quotidiana dei giovani.

Mentre si attendono ulteriori dettagli sulle iniziative di New York, sembra che le autorità stiano cercando di affrontare il problema con misure preventive e restrittive, cercando di proteggere i giovani dalle potenziali conseguenze dannose di un uso eccessivo dei social media. Resta da vedere se altre città e Stati seguiranno l'esempio di New York, mettendo in discussione il ruolo e l'impatto dei social media sulla salute pubblica.

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