Il cielo al di sopra del governo italiano è carico di nubi

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Il complesso rapporto tra il governo di centro-destra in Italia e i mercati finanziari sta tornando al centro dell'attenzione, alimentato dal peggioramento delle condizioni macroeconomiche e dall'aumento dei costi del debito. La situazione ha già innescato un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, superando quelli degli altri paesi dell'Eurozona e portando all'incremento dello Spread BTP-Bund. Ma cosa potrebbe accadere al governo guidato da Giorgia Meloni in caso di ulteriore deterioramento della situazione?

È evidente che la Premier Giorgia Meloni sta operando con cautela, mentre il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti inizia a temere possibili colpi bassi da parte delle agenzie di rating. "Meloni sembra non rendersi conto dell'insostenibilità dei suoi piani di spesa", afferma l'Economist in un commento pungente dopo la Nadef, che ha dipinto un quadro negativo delle condizioni congiunturali e delle finanze pubbliche italiane.

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Anche Bloomberg critica il governo Meloni, sottolineando i rischi che preoccupano gli investitori obbligazionari. La prospettiva di un'economia in contrazione, un tentativo fallito di tassare le banche e il peggioramento delle prospettive di bilancio hanno contribuito a minare la fiducia degli investitori. L'Italia, attualmente classificata appena sopra il livello spazzatura con un outlook negativo da Moody's Investors Service, potrebbe essere ulteriormente vulnerabile se l'inflazione superasse l'obiettivo del 2% fissato dalla BCE, portando a tassi elevati.

Il Ministro dell'Economia Giorgetti ha riconosciuto la preoccupazione per il giudizio delle agenzie di rating, come dimostrato nel suo discorso a ComoLake 2023, un evento incentrato sull'innovazione. Giorgetti ha annunciato di aver incontrato le agenzie di rating per chiarire le future scelte del governo e dimostrare la credibilità del paese.

Nonostante le rassicurazioni della Premier Meloni, i mercati hanno già cominciato a percepire il rischio di un'esplosione della situazione. La crescita inferiore alle previsioni, la politica dei tassi elevati della BCE e il costo del debito italiano che rischia di diventare insostenibile stanno creando tensioni.

I rendimenti dei BTP decennali italiani hanno raggiunto il 4,92%, portando lo Spread a 203 punti, mentre il Bund decennale offre solo il 2,89%. La BCE, con la sua politica di mantenere tassi elevati più a lungo, ha contribuito a spingere al rialzo i rendimenti, incluso quello del trentennale che ha superato il 5% per la prima volta dal 2007.

Nonostante lo Spread sia lontano dai picchi drammatici del 2011, quando la sfiducia nel governo Berlusconi lo portò a 570 punti, il sostegno della BCE potrebbe non essere sufficiente. L'impegno per il consolidamento fiscale si scontra con le previsioni in peggioramento, e l'eventuale perdita di fiducia dei mercati potrebbe portare a richiami da parte dell'UE e della BCE per correggere le finanze pubbliche.

Un ulteriore peggioramento dello Spread potrebbe anche indurre un'agenzia di rating a declassare l'Italia, compromettendo le prospettive di rifinanziamento del debito. Questo rappresenterebbe uno scenario cupo per il governo, mettendo a rischio la sua stessa sopravvivenza. La sfida per Meloni e il suo governo è ora quella di adottare misure concrete e credibili per ristabilire la fiducia dei mercati e garantire la stabilità economica del paese.

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