Il dilemma del riciclo delle batterie al litio: Italia ed Europa in ritardo sul fenomeno

Nel 2030, il numero di auto elettriche sulle strade raggiungerà la cifra di oltre 145 milioni, mentre globalmente ci saranno almeno 200mila tonnellate di batterie al litio esauste da smaltire. Questa prospettiva presenta una sfida significativa, poiché attualmente le percentuali di riciclo di queste componenti sono ancora basse. L'alto costo e la complessità delle procedure sono solo alcune delle barriere che limitano il riciclo efficace delle batterie al litio. Un altro ostacolo è rappresentato dal fatto che la maggior parte degli hub dedicati al recupero delle batterie si trova in Asia, lasciando l'Italia e l'Europa in un evidente ritardo.

La situazione ha attirato l'attenzione dell'Unione Europea, che ha fissato obiettivi minimi ambiziosi per il recupero delle batterie: il 50% entro la fine del 2027 e l'80% entro la fine del 2031. Tuttavia, la mancanza di infrastrutture e di un'industria del riciclo adeguata mette a rischio il raggiungimento di tali obiettivi.

In Italia, ad esempio, la gestione del riciclo delle batterie al litio è problematica anche per i cittadini. La difficoltà nel smaltire queste batterie è evidente quando, come nel caso di un cittadino romano, si cerca di consegnare le batterie esauste utilizzate per alimentare un camper. La risposta è che tali batterie devono essere smaltite attraverso aziende private specializzate, e non possono essere consegnate nelle isole ecologiche comunali.

Il problema è amplificato dal fatto che le batterie al litio sono considerate rifiuti speciali a causa del rischio di combustione e dell'emissione di gas inquinanti se non smaltite correttamente. Il costo dello smaltimento può superare i 1500 euro, rendendo il processo economicamente gravoso.

Attualmente, l'industria del riciclo in Italia è carente, e molte batterie vengono inviate in Asia o nel Nord Europa per essere trattate. Tuttavia, questa pratica può portare a smaltimenti non corretti e potenzialmente dannosi per l'ambiente. Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente, sottolinea che in attesa che si realizzi l'economia circolare, le batterie potrebbero essere smaltite in modo non corretto, causando inquinamento diffuso.

Il riciclo delle batterie al litio è un processo complesso a causa della mancanza di standardizzazione dei prodotti e delle difficoltà legate al recupero dei materiali metallici, come il litio e il cobalto, che sono presenti in quantità esigua. Le tecniche attualmente utilizzate, come la pirometallurgia e l'idrometallurgia, presentano sfide significative.

In Europa, la situazione è complicata dal fatto che i centri di riciclo per batterie al litio sono pochi e concentrati principalmente nel Nord del Continente. Sebbene siano in costruzione diverse gigafactory, necessarie per soddisfare la crescente domanda di batterie, senza un adeguato sistema di riciclo, l'industria potrebbe trovarsi a fronteggiare gravi problemi di gestione dei rifiuti.

Il ritardo dell'Europa rispetto a paesi come Cina, Giappone e Corea del Sud nel settore delle batterie al litio evidenzia la necessità di un impegno urgente per sviluppare un'industria del riciclo efficiente. Altrimenti, l'incremento dei veicoli elettrici in circolazione potrebbe trasformarsi da soluzione ecologica a problema ambientale. È essenziale che governi, aziende e organizzazioni ambientaliste collaborino per affrontare questa sfida e promuovere un approccio sostenibile al ciclo di vita delle batterie al litio.

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