Il Factoring come strategia per salvare le imprese in crisi
Impresa
Il panorama economico italiano attraversa un periodo critico, con un allarmante 50% delle imprese che rischiano di non far fronte ai creditori nel corso di quest'anno. Le prospettive del sistema produttivo, già offuscate tra il 2021 e il 2022, sono peggiorate ulteriormente, portando le imprese a un cruciale bivio: affidarsi ai tradizionali canali bancari, sempre più restrittivi, o esplorare alternative, tra cui spicca il factoring.
Secondo il rapporto Deloitte-Assifact sul costo del debito e le difficoltà di accesso al credito, il factoring emerge come una soluzione potenzialmente efficace per mitigare il rischio di fallimento. Questa pratica, che ha visto un modesto volume d'affari di circa 3 miliardi di euro nel 2022, potrebbe svolgere un ruolo chiave nell'evitare la crisi finanziaria delle imprese italiane.
Il factoring opera attraverso il trasferimento del rischio di credito dalle imprese in difficoltà ai loro clienti affidabili. Tuttavia, nonostante il suo potenziale salvifico, il factoring è ancora ampiamente sottoutilizzato. Le stime indicano che il bacino potenziale di aziende in difficoltà finanziaria che potrebbero beneficiare del factoring in Italia è di ben 40 miliardi di euro entro il 2024.
Il professor Alessandro Carretta, docente presso l'Università di Roma Tor Vergata e segretario generale di Assifact, sottolinea che il factoring non è solo un mezzo per accedere a nuova liquidità, ma può agire come un vero e proprio partner strategico. Le società di factoring non solo facilitano il finanziamento ma supportano la gestione dei crediti commerciali, ottimizzano la struttura finanziaria delle imprese e sviluppano le relazioni di filiera. In caso di imprese in difficoltà, possono svolgere il ruolo di regista del risanamento in collaborazione con altri attori coinvolti.
Il report mette in luce tre fattori principali che minacciano la solidità delle imprese italiane: l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, la riduzione delle misure di sostegno post-Covid 19 e l'incremento del costo del debito con maggiore difficoltà nell'accesso al credito. La fine delle operazioni straordinarie del Fondo centrale di garanzia e la scadenza delle moratorie pongono le imprese di fronte a una sfida cruciale: rifinanziarsi in un contesto di tassi di interesse in aumento e condizioni di credito più stringenti.
La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che nel 2022 sono aumentate le imprese a rischio e vulnerabili, portando la percentuale complessiva al 16,1% e al 32,6% rispettivamente. Se questa tendenza continua, nel 2023 la percentuale di imprese a rischio potrebbe raggiungere il 18%, con il 35% delle imprese in situazioni di vulnerabilità.
La conseguenza diretta di questa situazione è un aumento del flusso di crediti deteriorati, il più alto dal 2012. Nel 2022, il tasso di deterioramento delle aziende è salito al 2,3%, e si prevede che raggiungerà il 3,8% nel 2023. Questo richiede azioni tempestive per anticipare le situazioni di crisi ed evitare il deterioramento della posizione finanziaria di molte imprese.
Il factoring emerge come un'opzione cruciale per le imprese in difficoltà, offrendo un accesso rapido a nuova liquidità attraverso l'anticipo dei tempi di incasso e la valorizzazione dei crediti commerciali. Questa pratica non solo riduce il rischio delle operazioni di finanziamento ma offre condizioni economiche più vantaggiose rispetto ad altre fonti di credito.
Nonostante il potenziale del factoring, è fondamentale promuovere la sua adozione tra le imprese in difficoltà. Attualmente, il mercato del factoring si concentra principalmente su clienti di medie e grandi dimensioni, mentre gli operatori specializzati in situazioni di pre-crisi e crisi sono ancora limitati. Per sviluppare ulteriormente questa pratica salvifica, è necessario favorire la collaborazione tra operatori generalisti e specializzati, oltre all'ingresso di nuovi attori nel settore del factoring.
In conclusione, in un contesto economico sempre più difficile, il factoring emerge come un alleato fondamentale per garantire la continuità aziendale e salvare le imprese in crisi. La sua adozione diffusa potrebbe essere la chiave per superare le sfide finanziarie e contribuire al rilancio dell'economia italiana.
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