Il gap incolmabile della sanità italiana: La lezione non appresa dal Covid

La pandemia di Covid-19 ha messo in luce numerose lacune all'interno dei sistemi sanitari globali, evidenziando la necessità di investimenti adeguati e di politiche robuste per affrontare emergenze sanitarie di tale portata. Tuttavia, nonostante le lezioni apparentemente evidenti, sembra che in Italia poco sia cambiato, con un divario sempre crescente tra la spesa sanitaria nazionale e quella dei principali paesi europei.

Recentemente, 14 eminenti scienziati italiani hanno lanciato un'allarme sulla crisi imminente del sistema sanitario pubblico nel paese, sottolineando che nonostante gli sforzi, il gap nella spesa pro capite rimane significativo rispetto ad altre nazioni europee. Secondo l'ultima relazione della Corte dei Conti al Parlamento, il quadro è allarmante: la spesa sanitaria pro capite italiana nel 2022 è stata di soli 3.255 dollari, in netto contrasto con i 6.930 dollari della Germania, i 5.622 dollari della Francia e gli altri paesi presi in considerazione.

Gli investimenti, anche dopo l'esplosione della pandemia, sono rimasti insufficienti. Sebbene vi sia stato un aumento del 15,5% nella spesa sanitaria pubblica nel 2020/2021, tale incremento è risultato significativamente inferiore a quello degli altri grandi paesi europei. Nel 2022, l'incremento pro capite in Italia è stato del 6,7%, ancora una volta inferiore rispetto a Germania e Francia. La spesa sanitaria italiana nel suo complesso nel 2022 si è attestata a 131 miliardi di euro, una frazione di quella tedesca e francese.

Un altro punto critico è rappresentato dalle liste d'attesa sempre più lunghe. Nonostante le performance generalmente superiori agli standard medi dei Paesi OCSE, il sistema sanitario nazionale è afflitto da tempi di attesa per gli interventi chirurgici urgenti sempre più lunghi. Nel 2021, su 12 tipologie di interventi urgenti, solo quattro hanno registrato un miglioramento rispetto al 2019, mentre nel 2022 vi è stato un generale peggioramento delle performance.

Un effetto collaterale di questa situazione è l'aumento della spesa sanitaria privata, che si attesta ad un livello assai elevato e in costante crescita, con significativi divari tra le regioni del Nord e del Mezzogiorno. Nel 2022, la spesa diretta a carico delle famiglie italiane è stata pari al 21,4% di quella totale, un valore che supera di gran lunga quello degli altri paesi europei.

In conclusione, nonostante gli sforzi e le risorse impiegate, la lezione del Covid sembra non essere stata appresa in Italia. Il gap nella spesa sanitaria e le carenze strutturali del sistema continuano ad allontanare il paese dagli standard europei, mettendo a rischio la salute e il benessere della popolazione. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni e un ripensamento delle politiche sanitarie al fine di garantire un accesso equo e di qualità alle cure per tutti i cittadini italiani.

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