Il Governo degli Stati Uniti si rivela un gigante nell’universo Bitcoin

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Nonostante la volatilità e l'incertezza che spesso caratterizzano il mondo delle criptovalute, il governo degli Stati Uniti si è rivelato essere uno degli inattesi e più grandi "holder" di Bitcoin nel 2023. Con la vendita di alcune migliaia di BTC all'inizio dell'anno, emerge un panorama interessante che rivela la crescente presenza del governo americano nel settore delle criptovalute.

Secondo un'analisi condotta dalla società crypto 21.co, il governo degli Stati Uniti detiene ancora una quantità notevole di Bitcoin, stimata in circa 194.188 BTC, il che si traduce in un valore di mercato di circa 5,3 miliardi di dollari. Tuttavia, è importante notare che queste sono considerate "stime al ribasso" basate su informazioni pubblicamente disponibili. La società ha seguito da vicino i movimenti dei Bitcoin contenuti nei wallet governativi statunitensi associati a tre significativi sequestri avvenuti dal 2020.

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Tra i sequestri analizzati spiccano tre casi di rilievo: il Silk Road con 69.369 BTC nel novembre 2020, il Bitfinex Hack con 94.643 BTC nel gennaio 2022 e il caso di James Zhong con 51.326 BTC nel marzo 2022. L'analisi suggerisce che la scorta di Bitcoin del governo è principalmente conservata offline in dispositivi di archiviazione criptati noti come hardware wallet, custoditi dal Dipartimento di Giustizia e dall'Internal Revenue Service.

È importante sottolineare che gli asset sequestrati non diventano immediatamente di proprietà del governo. L'U.S. Marshals Service, l'agenzia principale incaricata di vendere i beni sequestrati, acquisisce i Bitcoin solo dopo che il tribunale ha emesso una sentenza di confisca definitiva. Di tanto in tanto, il governo vende una parte dei Bitcoin attraverso aste basate sugli ordini di liquidazione del tribunale. Un esempio notevole risale al 2014, quando il miliardario Tim Draper acquistò 30.000 BTC dalle aste governative statunitensi.

Negli ultimi anni, il governo statunitense ha virato verso i crypto exchange per la vendita dei Bitcoin sequestrati. Un esempio recente è avvenuto a marzo di quest'anno, quando il governo ha ceduto 9.118 BTC su Coinbase, come confermato da documenti pubblici. Questa mossa indica una crescente adozione di piattaforme di trading di criptovalute più tradizionali per la gestione dei beni confiscati.

L'inattesa presenza del governo degli Stati Uniti come uno dei principali "holder" di Bitcoin evidenzia un cambiamento significativo nella percezione e nell'approccio istituzionale alle criptovalute. Mentre il settore continua a evolversi, sarà interessante osservare come gli asset digitali saranno gestiti e utilizzati dal governo in futuro. La storia del Bitcoin è ancora in fase di scrittura, e il coinvolgimento degli attori governativi aggiunge un capitolo intrigante a questa narrazione in continua evoluzione.

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