Il Governo italiano rifiuta il ‘Green Pass Globale’ dell’OMS

Il 26 febbraio, in seguito all'approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto-legge, si è scatenata una discussione sul ruolo dell'Italia riguardo al cosiddetto 'green pass globale' proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha espresso con fermezza la posizione del Governo, sottolineando che non c'è alcuna intenzione di aderire a questo tipo di certificato sanitario a livello mondiale.

La dichiarazione del Ministro Schillaci è arrivata come una risposta diretta alla crescente pressione internazionale per adottare un sistema di certificazione sanitaria globale, quale strumento fondamentale nella gestione della pandemia da Covid-19. Tuttavia, il Governo Italiano sembra preferire un approccio diverso.

In un'intervista rilasciata dopo l'approvazione del decreto-legge, il Ministro ha chiarito che durante la fase di conversione del decreto, sarà presentato un emendamento volto a riformulare il testo originario. Questo emendamento mira a ricondurre la norma agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in materia di salute.

Il fulcro di questa riformulazione è la piena operatività del fascicolo sanitario elettronico, un elemento centrale nell'ambito delle politiche sanitarie italiane. Il Ministro Schillaci ha ribadito l'importanza di questo strumento nella gestione delle emergenze sanitarie, sottolineando la necessità di integrare i sistemi digitali esistenti per garantire una risposta efficace e coordinata.

Il rifiuto del 'green pass globale' dell'OMS riflette una scelta strategica del Governo Italiano, focalizzata sull'ottimizzazione delle risorse e sull'adozione di soluzioni che rispondano meglio alle specifiche esigenze del Paese. In un contesto in cui la pandemia continua a rappresentare una sfida senza precedenti, la priorità è garantire la sicurezza e la salute dei cittadini italiani.

Il Certificato digitale Covid dell'Unione Europea (UE) è stato menzionato come modello di riferimento per lo sviluppo di un sistema di certificazione sanitaria internazionale. Tuttavia, il Governo Italiano sembra intenzionato a perseguire una via indipendente, basata sulle proprie risorse e competenze.

In conclusione, la posizione del Ministro della Salute riflette una volontà chiara e decisa di mantenere il controllo sulle politiche sanitarie nazionali, senza rinunciare alla cooperazione internazionale. Il dibattito sul 'green pass globale' dell'OMS rimane aperto, ma l'Italia ha scelto il proprio percorso, orientato verso una gestione integrata e digitale della salute pubblica.

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