Il Mes e l’Italia: Cosa accadrà dopo il no parlamentare?

Dopo il rifiuto del Parlamento italiano alla ratifica della riforma del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), il panorama politico ed economico europeo si trova di fronte a interrogativi significativi. L'Italia, l'unico dei 27 paesi membri a non aver proceduto con la ratifica, mette a rischio il completamento dell'Unione bancaria. Questo rischio è stato enfatizzato dal direttore generale del Mes, Pierre Gramegna, e dal presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, il quale ha sottolineato che senza il via libera italiano, il Mes non potrà attivare il paracadute per le crisi bancarie il 1° gennaio, come inizialmente concordato durante il periodo critico della pandemia da Covid-19.

Il clima a Bruxelles, il giorno successivo al rifiuto italiano, è caratterizzato da sorpresa e disappunto. Tuttavia, c'è una volontà dichiarata di superare l'impasse. Funzionari europei rimasti in servizio durante le festività di Natale e fine anno hanno mantenuto un profilo basso, ma si ritiene che la linea predominante sia quella di cercare una soluzione per ricucire lo strappo con l'Italia.

Nonostante le tensioni e la mancata ratifica italiana, nel quartier generale del Mes a Lussemburgo e a Dublino, sede di Donohoe, si prevede che la strategia del Mes rimarrà invariata. Cambiare il testo del trattato del Mes potrebbe essere interpretato come un segno di debolezza e non sarebbe ben accolto dagli altri paesi europei che hanno già ratificato la riforma.

Giorgetti, il ministro dell'Economia italiano, ha fatto sforzi significativi per ottenere il via libera alla ratifica, e la sua prudenza sui conti pubblici nella preparazione della manovra 2024 è stata apprezzata. Tuttavia, l'Italia continua a essere il punto di contenzioso, e le prospettive di un cambio di posizione da parte del Parlamento italiano sono incerte.

Il prossimo confronto tra Giorgetti e i suoi omologhi europei è previsto per il 15 e 16 gennaio a Bruxelles, durante le riunioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin. Nel frattempo, si discuterà anche della possibilità di un Salva Stati con i 19 paesi dell'area euro, escludendo l'Italia. Questa opzione, tuttavia, richiederebbe la restituzione delle risorse già versate dall'Italia, e al momento è solo un'ipotesi.

In conclusione, l'esito della situazione dipenderà da come si evolveranno i dibattiti nei prossimi mesi. L'Europa è in attesa di capire se l'Italia cambierà idea sulla ratifica del Mes, e se sarà possibile trovare un compromesso che eviti ripercussioni negative sull'Unione bancaria e sull'integrità del Mes come strumento di stabilità economica europea.

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