Il Web3: Una rivoluzione nei modelli di business e pagamenti programmabili

Il mondo del business sta assistendo a una trasformazione epocale grazie al Web3, un nuovo paradigma emergente che promette di rivoluzionare il web attraverso la creazione di un ecosistema più distribuito e decentralizzato, sfruttando tecnologie innovative come la blockchain. Il recente convegno "Blockchain impact on Business: Web3 and Internet of Value" organizzato dall'Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano al Parlamento Europeo ha evidenziato il crescente impatto di questa rivoluzione, con la partecipazione di importanti attori del settore, tra cui rappresentanti del mondo politico ed esponenti di aziende come Banque de France, Commerzbank, Decentraland, Fireblocks, London Stock Exchange Group, Namirial, SIX Digital Exchange, Uniswap Labs e la Commissione Europea.

Nonostante le turbolenze nel mondo delle criptovalute, il settore legato al Web3 sta dimostrando una notevole resilienza. La capitalizzazione di mercato delle criptovalute e degli asset digitali ha raggiunto la cifra impressionante di 1.300 miliardi di dollari, registrando un aumento del 32% in un solo anno. Le applicazioni decentralizzate (DApp) sono sempre più popolari, con circa 3 milioni di utenti mensili attivi, segnando un aumento del 32% nell'ultimo anno e con ben 15.000 DApp disponibili sul mercato. L'ecosistema DeFi, composto da DApp nel settore finanziario, ha raggiunto i 40 miliardi di dollari. Le aziende e le pubbliche amministrazioni stanno esplorando attivamente il settore, con un incremento del 13% nei progetti Web3 identificati nel 2022 rispetto all'anno precedente.

Nel settore bancario, 63 delle 100 principali banche del mondo hanno attivato almeno un progetto legato all'utilizzo di stablecoin, Central Bank Digital Currencies (CBDC) o servizi di custodia e investimento in criptovalute. La prospettiva di integrare le CBDC nel Web3 come opzioni più regolamentate sta guadagnando terreno, con 94 banche centrali (circa il 60% del totale) che stanno studiando o sperimentando nel campo delle CBDC.

L'Unione Europea sta mostrando un crescente impegno nello sviluppo del settore Web3, come evidenziato dal lancio del progetto Digital Euro e dalla pubblicazione del regolamento MiCA. Francesco Bruschi, Direttore dell'Osservatorio Blockchain & Web3, sottolinea che il Web3 offre un potenziale trasformativo che va oltre le dinamiche finanziarie, proponendo un nuovo modello di Internet basato su principi come trasparenza, decentralizzazione e coinvolgimento degli utenti.

Giacomo Vella, Direttore dell'Osservatorio Blockchain & Web3, sottolinea che la realizzazione di un Web3 più sostenibile e inclusivo è una sfida collettiva che richiede investimenti continuati in ricerca e sviluppo, insieme alla collaborazione attiva per creare un quadro normativo adeguato. Vella afferma che l'Europa non può rimanere spettatrice di questa trasformazione, ma deve giocare un ruolo attivo nel promuovere una corretta adozione del Web3.

Il Web3 sta ridefinendo i modelli di business attraverso un'interoperabilità avanzata basata su infrastrutture condivise, ridisegnando la centralità delle imprese e generando nuovi effetti di rete potenti. I principi fondamentali del Web3 incoraggiano catene di valore collaborative, consentendo ai partecipanti di utilizzare e combinare smart contract preesistenti per innovare senza richiedere autorizzazioni. Le imprese stanno sperimentando tempi e costi di transazione ridotti attraverso processi fidati basati su blockchain, consentendo loro di accedere a nuovi flussi di ricavi e raggiungere nuovi segmenti di clientela.

Valeria Portale, Direttore dell'Osservatorio Blockchain & Web3, sottolinea che uno dei pilastri del Web3 è l'utilizzo di asset digitali nativamente integrati nell'infrastruttura tecnologica per facilitare lo scambio di valore. Attualmente, la mancanza di una moneta digitalmente nativa ha portato all'adozione di criptovalute e stablecoin, ma numerose banche centrali, inclusa la BCE, stanno riconoscendo l'importanza di sviluppare una propria valuta nativamente digitale anche nel contesto del Web3.

Una delle caratteristiche rivoluzionarie del Web3 è la programmabilità dei pagamenti nativi, che potrebbe portare grandi novità nel campo del business. Ad esempio, negli "split payment", la blockchain consente una suddivisione automatizzata e trasparente dei fondi. Su piattaforme Web3, gli split payment possono distribuire automaticamente pagamenti relativi a dividendi o royalties tra i partecipanti di un progetto decentralizzato. Il concetto di "delivery versus payment" assume una nuova dimensione con gli smart contract basati su blockchain.

In un contesto di trade finance basato su Web3, il pagamento potrebbe essere programmato automaticamente solo al momento in cui il compratore conferma la ricezione fisica del prodotto, garantendo la sicurezza della transazione. La "time-bound automation" sulla blockchain potrebbe essere utilizzata per gestire pagamenti programmabili legati a condizioni specifiche. Ad esempio, uno smart contract potrebbe automatizzare il rinnovo di un servizio di streaming o il pagamento di un canone di affitto ogni mese, garantendo il pagamento regolare senza richiedere azioni manuali.

Incorporando queste funzionalità nel contesto del Web3, i pagamenti programmabili diventano strumenti potenti per ottimizzare le transazioni finanziarie, sfruttando la sicurezza e la trasparenza intrinseche della tecnologia blockchain. La trasformazione in corso non è affatto scontata, ma con gli sforzi continuati in ricerca, sviluppo e regolamentazione adeguata, il Web3 promette di aprire nuove frontiere nell'innovazione e nell'efficienza, plasmando un futuro dove la fiducia decentralizzata è al centro delle interazioni digitali e fisiche.

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