INPS e demografia nel Sud Italia: Più pensionati che lavoratori
Economia
Un recente rapporto della Cgia di Mestre ha evidenziato una realtà demografica preoccupante nel Sud Italia, dove il numero di pensionati supera quello dei lavoratori. Se a livello nazionale il rapporto tra pensionati e lavoratori è di uno a uno, nel Mezzogiorno, questa situazione è già una realtà consolidata. Secondo i dati forniti dalla Cgia, a livello nazionale, i pensionati ammontano a 22.772.000, mentre i lavoratori sono 23.099.000. Tuttavia, nelle regioni del Sud e delle Isole, le pensioni pagate ai cittadini sono 7.209.000, superando gli addetti che sono 6.115.000.
Tre fattori cruciali contribuiscono a questa disparità, secondo l'analisi della Cgia: la denatalità, l'invecchiamento della popolazione e la presenza diffusa di lavoratori irregolari. Questi fenomeni interconnessi stanno gradualmente riducendo il numero di contribuenti attivi, creando un disequilibrio crescente tra chi contribuisce al sistema e chi ne beneficia.
La denatalità, ovvero la diminuzione del tasso di natalità, è uno degli elementi chiave. L'assottigliamento della base di giovani contribuenti mette a repentaglio la sostenibilità del sistema pensionistico, generando un divario che diventa sempre più difficile da colmare nel tempo. Inoltre, l'invecchiamento della popolazione contribuisce ulteriormente a questa sfida, con un crescente numero di cittadini anziani che necessitano di assistenza e prestazioni pensionistiche.
Un elemento rilevante è la presenza di lavoratori irregolari, stimati a circa 3 milioni secondo l'Istat. Questi lavoratori "invisibili", che operano nell'ombra dell'economia sommersa, non solo sfuggono al sistema fiscale, ma contribuiscono anche a una distorsione nell'equilibrio tra contribuenti e beneficiari.
La Cgia sottolinea che non esistono soluzioni miracolistiche per riequilibrare il sistema e che anche se fossero disponibili, i risultati richiederebbero almeno 20-25 anni per manifestarsi. Tuttavia, suggerisce che una possibile via per invertire il trend sia quella di ampliare la base occupazionale, portando alla luce una significativa parte dei lavoratori "invisibili".
Risolvere questa sfida richiederà sforzi congiunti da parte del governo, delle imprese e della società civile. Una maggiore regolarizzazione dei lavoratori irregolari, politiche incentivate per la natalità e misure per contrastare l'invecchiamento della popolazione potrebbero essere passi cruciali verso la costruzione di un sistema più equilibrato e sostenibile nel tempo. Tuttavia, è essenziale affrontare queste questioni con una prospettiva a lungo termine, consapevoli che i risultati richiederanno pazienza e impegno costante.
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