Intervento della Presidente BCE Lagarde su inflazione e tassi d’interesse

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In un discorso ampiamente atteso dedicato alla comunicazione e alla politica monetaria, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha recentemente discusso del futuro dei tassi d'interesse e dell'inflazione nella zona euro. Le dichiarazioni di Lagarde giungono in un momento critico per l'economia globale, con crescenti preoccupazioni riguardo all'inflazione e le banche centrali che cercano di navigare tra le sfide poste dal paesaggio economico post-pandemico.

Nel suo discorso, Lagarde è rimasta cauta nel rivelare le future decisioni della BCE sui tassi d'interesse, programmate per il 14 settembre. Ha sottolineato l'importanza per le banche centrali di mantenere le aspettative sull'inflazione, mettendo in evidenza la significatività della comunicazione efficace. Lagarde ha tenuto il suo discorso, intitolato "Comunicazione e Politica Monetaria", a Londra, sottolineando la necessità per le banche centrali di adattare le loro strategie di comunicazione in un'era caratterizzata da una rapidissima diminuzione dell'attenzione e dalla diffidenza diffusa verso le fonti governative di informazione.

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Lagarde ha riconosciuto che anche se l'inflazione comincia a diminuire, la comunicazione efficace rimane cruciale, specialmente alla luce delle significative transizioni nei mercati del lavoro ed energetici e degli sviluppi geopolitici in corso. Questi fattori possono portare a shock dei prezzi relativi più forti e frequenti, rendendo necessario ancorare saldamente le aspettative di inflazione in un ambiente di prezzi in evoluzione.

Una delle principali preoccupazioni espresse da Lagarde è stata la diminuzione della fiducia pubblica nella BCE a seguito dell'incremento recente dell'inflazione. Ha sottolineato che la BCE prende questa sfida molto seriamente, poiché la comunicazione frammentata e la diminuzione della fiducia possono compromettere la legittimità delle banche centrali indipendenti nelle democrazie e l'efficacia della politica monetaria. Lagarde ha enfatizzato che la comunicazione svolge un ruolo cruciale nel plasmare le aspettative delle persone sull'inflazione, rendendo essenziale per la BCE non solo adottare misure decise per ridurre l'inflazione, ma anche comunicare in modo efficace per ancorare le aspettative di inflazione a medio termine.

Lagarde ha ribadito la sua determinazione a riportare la crescita dell'inflazione al target del 2% della BCE a medio termine, sottolineando che trasmettere questo impegno è vitale per evitare dinamiche inflazionistiche che si autoavverino.

Va notato che, al recente simposio annuale di Jackson Hole organizzato dalla Federal Reserve, Lagarde aveva dichiarato che i tassi d'interesse nell'area euro sarebbero rimasti elevati finché la battaglia contro l'inflazione non fosse stata decisamente vinta. Tuttavia, i mercati finanziari sembrano scommettere contro un imminente rialzo dei tassi, attribuendo solo una probabilità del 29% a tale scenario nella prossima riunione della BCE.

Questa discrepanza tra la comunicazione di Lagarde e le aspettative di mercato solleva domande sul suo approccio. Poco dopo il suo discorso a Jackson Hole, sono stati resi noti i dati sull'inflazione nella zona euro, alimentando ulteriori preoccupazioni riguardo a un possibile scenario di stagflazione. L'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) nell'eurozona per agosto ha superato le previsioni, raggiungendo un tasso annuo del 5,3%, significativamente superiore alla previsione del consenso degli economisti del 5,1%. La buona notizia è che l'inflazione core, che era stata costantemente alta nei mesi precedenti, è scesa al 5,3% rispetto al 5,5% di luglio.

Tuttavia, ciò rappresenta comunque pressioni inflazionistiche che crescono a più del doppio del target del 2% della BCE, sollevando dubbi sulle future tendenze dei prezzi. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha anche indicato che l'era dei tassi d'interesse bassi, o addirittura negativi, che ha caratterizzato il periodo successivo alla crisi finanziaria globale, potrebbe essere ormai un capitolo chiuso. Inoltre, il FMI ha avvertito del rischio che la BCE possa alzare i tassi d'interesse in modo troppo aggressivo e per un periodo troppo lungo, potenzialmente soffocando la crescita economica. Questo timore è stato espresso anche da Mario Centeno, Governatore della Banca del Portogallo e membro del Consiglio Direttivo della BCE.

Centeno ha persino suggerito che il tasso di inflazione dell'area euro stia diminuendo più rapidamente rispetto all'incremento precedente, enfatizzando ulteriormente il pericolo di una BCE che si impegni troppo in rialzi dei tassi. Di conseguenza, alcuni economisti stanno rivalutando le loro aspettative per la decisione della BCE il 14 settembre.

Alla luce dei dati sull'inflazione dell'area euro, che hanno mostrato anche un rallentamento della crescita dei prezzi nel settore dei servizi da 5,6% a luglio a 5,5% ad agosto, e del deterioramento dei fondamentali economici del blocco, Morgan Stanley ha rivisto le sue previsioni. Non si attendono più rialzi dei tassi, ma piuttosto una pausa da parte della BCE.

In precedenza, gli analisti della gigante bancaria americana avevano previsto l'ultima mossa di stretta monetaria della BCE per settembre. L'ultima riunione della BCE sui tassi si è tenuta il 27 luglio, durante la quale Lagarde e i suoi colleghi hanno alzato i tassi d'interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%.

In conclusione, la recente comunicazione di Christine Lagarde riguardo ai tassi d'interesse e all'inflazione ha sollevato domande e incertezze nei mercati finanziari. Con l'inflazione nell'area euro che rimane persistentemente elevata e le banche centrali di tutto il mondo che cercano di affrontare le sfide di un paesaggio economico in rapida evoluzione, il percorso futuro della politica monetaria rimane incerto.

Gli sforzi di Lagarde nel navigare queste complessità attraverso una comunicazione efficace avranno un ruolo fondamentale nella capacità della BCE di mantenere la stabilità economica e ancorare le aspettative di inflazione. Le decisioni prese nella prossima riunione della BCE il 14 settembre saranno osservate con attenzione, poiché hanno il potenziale di influenzare significativamente la traiettoria economica dell'area euro.

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