Israele ed Hamas: Negoziati per una nuova tregua ed ostaggi in bilico

Attualmente, Israele e Hamas sono impegnati in colloqui negoziali, mediati da Qatar ed Egitto, per raggiungere una nuova tregua e affrontare la questione del rilascio di ostaggi israeliani e l'accesso di aiuti umanitari a Gaza. Gli Stati Uniti ritengono che questi colloqui siano "molto seri" e sostengono l'idea di una sospensione delle ostilità, come evidenziato dalle discussioni in corso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Tuttavia, le prospettive di un accordo immediato appaiono complesse a causa delle divergenze tra le parti coinvolte. Mentre Hamas insiste su un cessate il fuoco duraturo, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che la guerra continuerà fino a che Hamas non verrà eliminato, respingendo l'idea di un accordo a lungo termine.

I negoziati sembrano focalizzarsi sullo scambio di ostaggi. Hamas chiede la liberazione di detenuti palestinesi di "peso maggiore", mentre Israele avrebbe proposto una pausa nei combattimenti di una settimana in cambio del rilascio di 40 ostaggi. Le posizioni rimangono distanti, con Hamas che mira a un cessate il fuoco permanente e Israele che sembra propendere per una soluzione temporanea.

Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza dell'ONU sta lavorando su una risoluzione che prevede una "sospensione delle ostilità" e chiede la liberazione di tutti gli ostaggi, oltre a pause umanitarie estese. Tuttavia, la condanna di Hamas potrebbe essere un punto di discussione, con gli Stati Uniti e l'Italia che ritengono importante includere una chiara presa di posizione contro la fazione palestinese nel testo della risoluzione.

Mentre alcuni osservatori ritengono difficile che la risoluzione passi, gli Stati Uniti sono determinati a porre fine al conflitto a Gaza il prima possibile e a riportare gli ostaggi a casa. L'amministrazione Biden teme le possibili ripercussioni politiche di un conflitto prolungato e cerca di persuadere Israele a transitare verso una fase meno intensa del conflitto entro la fine dell'anno. La situazione rimane fluida, con le speranze di una soluzione pacifica che pendono su un filo sottile.

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