Jamie Dimon, l’amministratore di JP Morgan, dice “Prepararsi a tassi USA attorno al 6/7%”

Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, ha lanciato un avvertimento durante l'Investor Day, affermando che bisogna prepararsi a tassi di interesse tra il 6% e il 7% se il 5% attuale non fosse sufficiente a contenere l'inflazione. Dimon si è anche mostrato preoccupato per l'avvio del quantitative tightening e ha sottolineato che questa situazione è senza precedenti. Attualmente, secondo i trader, vi è una probabilità del 21% che la Federal Reserve decida di aumentare i tassi di interesse di altri 25 punti base nella prossima riunione.

Le previsioni sulla Federal Reserve sono varie. Neel Kashkari, presidente della Fed di Minneapolis, ha dichiarato che una pausa sui tassi è possibile a giugno, ma ciò non significa che il ciclo restrittivo sia terminato. James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, noto per le sue posizioni rigide sulla politica monetaria, ha affermato di prevedere altri due aumenti dei tassi di interesse entro quest'anno. Secondo Mary Daly, presidente della Fed di San Francisco, le prossime mosse della Fed dipenderanno fortemente dai dati economici, e pertanto è importante mantenere aperte tutte le opzioni, considerando che molti dati significativi saranno pubblicati prima della prossima riunione del FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed.

Un altro tema che sta influenzando i mercati è il dibattito sul tetto del debito degli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden ha incontrato Kevin McCarthy, speaker della Camera dei Rappresentanti, ma non è stato raggiunto un accordo. McCarthy ha dichiarato che si potrebbe arrivare a un'intesa, mentre Biden ha ribadito che il default è fuori discussione e che l'unico modo per andare avanti è trovare un accordo bipartisan in buona fede. Tuttavia, la distanza tra i due partiti rimane ampia, con i repubblicani che chiedono tagli significativi al bilancio e i democratici che spingono per nuove tasse per i più ricchi.

Sul fronte asiatico, la Borsa di Tokyo ha registrato una perdita dello 0,42% dopo aver toccato i massimi degli ultimi 30 anni. Le borse cinesi, Shanghai e Hong Kong, hanno registrato una diminuzione di circa un punto e mezzo percentuale. Sul fronte valutario, l'euro/dollaro è rimasto stabile a 1,08, mentre il prezzo del petrolio è aumentato dello 0,5% con il Brent a 76,34 dollari. Il gas naturale continua a diminuire, scendendo sotto i 30 euro al MWh a 29,3.

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Autore:

Redazione Rid Investment