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La BCE decide di mantenere fermi i tassi d’interesse

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Redazione Financial Panorama

La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente annunciato la decisione di mantenere invariati i tassi d'interesse, segnando così una pausa significativa dopo una serie di dieci aumenti consecutivi. La riunione, tenutasi ad Atene, ha visto un'approvazione unanime della decisione da parte dei membri dell'Istituto centrale.

I tassi specifici rimangono costanti: il tasso sui rifinanziamenti principali è stabilito al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. La BCE, attraverso un comunicato ufficiale, ha ribadito che mantenere questi tassi "per una durata sufficientemente lunga darà un importante contributo" al raggiungimento dell'obiettivo dell'inflazione del 2% nel medio termine.

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La decisione della BCE sembra essere guidata da un'analisi attenta dei modelli macroeconomici, che suggeriscono che un tasso dei depositi compreso tra il 3,75% e il 4% potrebbe essere coerente con il raggiungimento dell'obiettivo dell'inflazione entro il 2025. Tuttavia, la BCE sottolinea che la conferma di questo andamento dipende dalla verifica dei dati in arrivo, seguendo l'approccio "riunione per riunione".

Durante la conferenza stampa successiva, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha evitato di confermare se l'attuale livello dei tassi rappresenti il "picco" della stretta economica. Ha anche esitato nel quantificare la durata esatta che la BCE considera "sufficientemente lunga" per mantenere tassi elevati. Lagarde ha sottolineato che l'ipotesi di un taglio del costo del credito è "assolutamente prematura" e non è stata discussa.

La BCE attribuisce la recente flessione dell'inflazione a "forti base effects", definendoli come effetti puramente statistici derivati dal confronto con i livelli elevati dell'anno precedente. Lagarde ha dichiarato che, sebbene l'inflazione sia destinata a diminuire nei prossimi mesi, ciò è principalmente attribuibile a fattori "quasi aritmetici". Tuttavia, ha sottolineato che le pressioni domestiche sui prezzi rimangono forti, e il mercato del lavoro mostra una solidità complessiva, sebbene con segni iniziali di indebolimento.

Riguardo ai rischi sulla crescita, Lagarde ha indicato una tendenza al ribasso, nonostante la resilienza del mercato del lavoro. Non ha fornito risposte dirette sullo spread italiano, ma ha riaffermato il mandato della BCE di assicurare la stabilità dei prezzi attraverso il rialzo dei tassi.

Infine, Lagarde ha sottolineato la necessità di accelerare il completamento della riforma del mercato unico dei capitali e dell'Unione bancaria entro la fine dell'anno, evidenziando la volontà di rafforzare la stabilità e l'integrazione finanziaria nell'area dell'euro.

In conclusione, la BCE mantiene una posizione cauta, basando le sue decisioni sui dati economici in arrivo. Mentre il futuro economico dell'Eurozona rimane incerto, la BCE rimane impegnata nel perseguire la stabilità dei prezzi e la solidità finanziaria nell'area dell'euro.

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