La BCE ha deciso, si alzano i tassi

Picture of Redazione Financial Panorama
Redazione Financial Panorama

Nelle ultime notizie economiche, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un aumento dei tassi di interesse di altri 25 punti base, portando il tasso principale al record storico del 4,50%. Questa mossa riflette la crescente preoccupazione della BCE riguardo all'alto tasso di inflazione nell'eurozona. Ma c'è una svolta interessante in questa decisione: il Consiglio direttivo ha indicato che potremmo aver raggiunto il picco dei tassi di interesse, almeno per il momento.

Questa è una novità significativa, dato che per ben dieci mesi i tassi di interesse erano in costante ascesa. Tuttavia, non si tratta di una certezza che esclude futuri aumenti, ma piuttosto di una conclusione basata sull'analisi dei dati economici più recenti. Nonostante un rallentamento nell'economia, non ci sono segni evidenti di una recessione, mentre l'inflazione continua ad aumentare. Tuttavia, questa situazione potrebbe cambiare il mese prossimo, insieme alla decisione della BCE.

PUBBLICITÁ

La BCE ha utilizzato la sua formula di rito per giustificare l'aumento dei tassi: "L'inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato". Questo aumento è attribuito principalmente ai prezzi dell'energia, che sono risaliti ad agosto, obbligando la BCE a rivedere al rialzo le sue previsioni pubblicate a giugno. Secondo le nuove previsioni, l'inflazione raggiungerà il 5,6% nel 2023 (anziché il 5,4%), il 3,2% nel 2024 (anziché il 3%) e il 2,1% nel 2025.

L'unico dato rivisto al ribasso è quello del 2025, e questo rappresenta una nota positiva nel triennio. È un segno di speranza che la BCE stia applicando una cura adeguata, nonostante le critiche da parte di diversi governi europei, tra cui l'Italia. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato che la nuova decisione potrebbe non aiutare la ripresa economica dell'Europa, che è attualmente uno dei principali problemi. Ci sono già segni di recessione in Germania e nei Paesi Bassi, e le critiche arrivano anche dai partiti di maggioranza.

Tuttavia, il presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), Antonio Patuelli, ha gettato acqua sul fuoco, sottolineando che, nonostante il rialzo, i tassi rimangono tra i più bassi nella storia dell'Italia, in contrasto con il tasso di sconto che in passato ha raggiunto il 19,5%.

La BCE è consapevole del rallentamento dell'economia e ha notevolmente ridimensionato le sue previsioni di crescita. Secondo le nuove stime, il PIL dell'eurozona crescerà dello 0,7% nel 2023 (rispetto all'0,9% previsto a giugno), dell'1,0% nel 2024 (anziché l'1,5%) e dell'1,5% nel 2025 (invece dell'1,6%). Tuttavia, la BCE non sembra essere in allarme, prevedendo al massimo una stagnazione economica per qualche trimestre. Ciò è supportato dalla robusta occupazione e dalla speranza che i salari sosterranno la ripresa, specialmente con l'inflazione in diminuzione.

In sintesi, l'aumento dei tassi di interesse da parte della BCE indica una preoccupazione continua per l'inflazione, ma il Consiglio direttivo ha suggerito che potremmo essere vicini al picco dei tassi. La BCE osserverà attentamente i dati futuri per prendere decisioni basate sulla situazione economica in continua evoluzione. Questo cambio di tono ha suscitato speranze tra i mercati e gli analisti, che ora si chiedono se potrebbero vedere un taglio dei tassi a metà del prossimo anno. La BCE ha compiuto uno sforzo per bilanciare le esigenze di coloro che sostengono aumenti e coloro che auspicano una politica monetaria più accomodante, e il futuro dipenderà dai dati che emergeranno nei prossimi mesi.

Condividi questo articolo

Autore:

Redazione Financial Panorama

PUBBLICITÁ