La carne sintetica vietata dal governo: tutti i dettagli

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente vietato la produzione e la vendita in Italia di cibi sintetici come le nuove carni prodotte in laboratorio da cellule animali.

Secondo i ministri all'agricoltura e alla sanità, il Governo italiano vieta la produzione e l'immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici, costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati. Questo tipo di carne è già legale negli USA e a Singapore, ma in Italia la decisione del governo ha fatto arrabbiare gli animalisti.

Gli animalisti sostengono che la definizione "carne sintetica" è volutamente erronea e suscita un'ingiustificata repulsione. In realtà, si tratta di carne coltivata derivante da cellule, un prodotto alimentare che viene realizzato utilizzando cellule animali.

Si tratta di una produzione che offre una soluzione a diversi problemi correlati alla produzione della carne, come il benessere animale, la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare.

Secondo l'Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA), la carne coltivata è un'alternativa etica alla produzione di carne, che comporta mesi o anni di sofferenze in allevamento e che si conclude con l'uccisione degli animali. Anche se la produzione di carne coltivata richiede l'utilizzo di cellule animali, può rappresentare un'alternativa cruelty-free alla produzione di carne.

Il vantaggio di questo tipo di carne è che da una sola cellula si possono ottenere 10mila chili di carne in poche settimane senza uccidere animali e senza inquinare l'ambiente. Secondo gli studi, gli allevamenti sono responsabili del 14,5% del gas serra, oltre che di consumo dell'acqua e di suolo.

La procedura per la produzione di carne coltivata prevede il prelievo di cellule con una biopsia da un animale vivo o da carne fresca, l'estrazione delle cellule staminali, la proliferazione delle cellule in una soluzione nutritiva all'interno di un bioreattore, la lavorazione delle fibre muscolari e la produzione finale della carne sintetica.

In fase di sperimentazione, la produzione di carne coltivata era molto costosa. Nel 2013, il primo hamburger creato in laboratorio all'università di Maastricht costò 290mila euro. Oggi, un petto di pollo da 160 grammi costa solo 4 dollari. Con il tempo, la carne sintetica costerà quanto quella animale.

In sintesi, il divieto imposto dal governo italiano sulla produzione e la vendita di cibi sintetici come la carne coltivata potrebbe essere un ostacolo alla ricerca di alternative sostenibili e cruelty-free alla produzione di carne animale.

Tuttavia, la decisione del governo italiano dimostra che ci sono ancora molte preoccupazioni sulla sicurezza e la sostenibilità di questo tipo di cibi, e che c'è ancora molto da fare per garantire che siano prodotti in modo responsabile

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Autore:

Tommaso Cruciani