La Cina perde colpi, Unione Europea al ribasso e Milano perde il 2%, triste chiusura di maggio per i mercati

Le Borse europee hanno chiuso in ribasso, con Milano particolarmente pesante e vicina al -2%. Mentre il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha tenuto le sue ultime Considerazioni Finali, i mercati hanno risentito del rallentamento dell'indice PMI cinese nel settore manifatturiero, il quale si è rivelato più intenso delle aspettative.

Con un punteggio di 48,8 punti, l'indicatore PMI ha raggiunto il minimo da dicembre scorso (un valore inferiore a 50 indica una recessione). Deludente è stato anche l'indicatore relativo al settore terziario, sebbene si mantenga ben al di sopra della soglia di espansione con 54,5 punti.

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Questa situazione ha influenzato la chiusura delle Borse asiatiche, che hanno registrato livelli inferiori a quelli degli ultimi due mesi. Hong Kong, in particolare, ha subito un calo del 24% dal mese di gennaio, con un ulteriore -2% solo nella giornata odierna. Anche lo yuan offshore ha risentito di questa situazione, registrando minimi di sei mesi rispetto al dollaro. Allo stesso tempo, gli occhi degli investitori sono puntati sul tetto del debito degli Stati Uniti: l'accordo tra la Casa Bianca e i Repubblicani è atteso per il passaggio alla Camera, ma ci potrebbero essere resistenze da parte del Senato, compreso il Gop (si è anche parlato di una possibile rimozione dello speaker McCarthy). L'obiettivo è di arrivare a una soluzione entro lunedì per evitare il default.

Il recupero che si era verificato a metà della sessione sul mercato europeo è stato di breve durata. Infatti, il rallentamento dell'inflazione in Francia, Germania e Italia ha influito negativamente. Al contrario, è stato rilevato un aumento delle offerte di lavoro negli Stati Uniti, che hanno superato le aspettative, superando i 10 milioni di posti disponibili. Questo segnale potrebbe spingere la Federal Reserve a intervenire con nuove misure.

In conclusione, le Borse europee hanno chiuso in ribasso a causa del rallentamento dell'indice PMI cinese e delle incertezze riguardo al tetto del debito negli Stati Uniti. L'attenzione rimane alta anche per i segnali di rallentamento dell'inflazione in Europa, mentre negli Stati Uniti l'aumento delle offerte di lavoro potrebbe spingere la Federal Reserve a intraprendere nuove azioni. Gli investitori continueranno a monitorare attentamente queste dinamiche per valutare le possibili implicazioni sui mercati globali.

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Autore:

Redazione Rid Investment

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