La corsa verso la fusione nucleare. Varie startup alla conquista dell’energia del futuro

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Il mondo dell'energia è in fermento, e il campo della fusione nucleare sta vivendo una vera e propria rivoluzione grazie all'entrata in scena di nuove startup innovative. Tra queste, spicca Proxima Fusion, una realtà nata a fine maggio con l'obiettivo ambizioso di esplorare tecnologie per la fusione nucleare. Facente parte dell'Istituto Max Planck per la fisica del plasma, questa startup è composta da un team di esperti provenienti dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston e Google X, e è guidata da due visionari italiani, l'ad Francesco Sciortino e il direttore operativo Lucio Milanese.

Proxima Fusion ha a disposizione 7 milioni di euro per sviluppare uno stellarator, una tecnologia fondamentale per avviare la fusione nucleare. L'obiettivo è replicare sulla Terra il meccanismo fisico che alimenta le stelle, generando enormi quantità di energia senza preoccupazioni per scorie radioattive e gas serra.

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Il settore della fusione nucleare è giovane, con 24 delle 44 imprese censite dalla Fusion Industry Association (FIA) che hanno meno di cinque anni di attività. Questo indica un crescente interesse da parte degli investitori verso una tecnologia che promette di risolvere molte delle sfide energetiche attuali. Tuttavia, la strada verso la produzione di energia da fusione nucleare è ancora lunga, con una data di traguardo fissata dagli esperti nel 2050.

Le diverse approcci per raggiungere la fusione nucleare includono il confinamento magnetico, come nel caso del tokamak, un'apparecchiatura a forma di ciambella utilizzata per riscaldare atomi di deuterio e trizio fino a creare uno stato di plasma. Questo plasma, a temperature estremamente elevate, è mantenuto lontano dalle pareti del tokamak grazie a potenti campi magnetici.

In questa corsa tecnologica, Commonwealth Fusion Systems (CFS) emerge come la startup più finanziata al mondo nel campo della fusione nucleare. Fondata solo cinque anni fa e con sede a Devens, Massachusetts, CFS collabora con il MIT e ha visto la sua valutazione finanziaria crescere da 250 milioni di euro nel 2020 a un incredibile valore di due miliardi oggi. Tra i finanziatori di spicco si annoverano Bill Gates, Equinor e Eni.

Altre importanti realtà attive in questo settore includono Tae Technologies, che combina confinamento magnetico con quello inerziale, e Helion Energy, supportata da figure di spicco dell'industria tech americana come Sam Altman di OpenAI e Reid Hoffman di LinkedIn.

La corsa verso la fusione nucleare è prevalentemente guidata dagli Stati Uniti, con più della metà delle startup del settore che vi hanno sede. Tuttavia, l'Europa, con sei operatori, si posiziona come il secondo blocco principale, con un interesse crescente in paesi come Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda, Germania e Israele.

Mentre l'energia nucleare è tradizionalmente stata un ambito dominato da investimenti pubblici, il rapporto della Fusion Industry Association rileva una crescente presenza di società private alimentate da capitali privati. Queste aziende sostengono di poter creare impianti dimostrativi di fusione decenni prima degli sforzi finanziati pubblicamente, aprendo la strada a un futuro in cui la fusione nucleare potrebbe passare da una maratona a una gara di velocità. La sfida è aperta, e il mondo osserva con interesse mentre queste startup innovative si contendono il podio dell'energia del futuro.

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Autore:

Redazione Financial Panorama

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