L’accettazione di Bitcoin nelle aziende italiane

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Il mercato delle criptovalute è ancora in fase di crescita, ma sta guadagnando sempre più popolarità in Italia. Nel 2023, si contano oltre mille esercenti, grandi catene di distribuzione, notai e avvocati nel Paese che accettano pagamenti in Bitcoin e altre criptovalute. Paesi come Stati Uniti e Cina attualmente guidano la classifica dei Paesi con il maggior numero di transazioni in criptovalute come strumenti di pagamento, ma l'Italia sta seguendo questa tendenza con entusiasmo.

A livello globale, Chaianalysis ha calcolato che nel 2022 sono stati effettuati scambi di beni materiali e immateriali del valore di 170 miliardi di dollari in Bitcoin, un aumento del 500% rispetto al 2021. Bitcoin rimane la criptovaluta più utilizzata, rappresentando circa il 60% degli scambi globali. Questa tendenza sembra confermarsi anche in Italia, con particolare enfasi nelle regioni settentrionali come il Piemonte, la Lombardia e il Veneto.

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Recentemente, il valore di Bitcoin ha raggiunto il suo massimo da giugno 2022, aumentando del 100% rispetto a gennaio 2023 e toccando i 34.000 dollari. Ma cosa spinge gli esercenti italiani a abbracciare le criptovalute come metodo di pagamento?

Alessandro Boi, gestore di una pizzeria a Grugliasco, Torino, è uno di quei pionieri che accettano Bitcoin. Afferma: "La nostra attività è in piedi da tanti anni. Io sono appassionato di tecnologia, quando ho scoperto i Bitcoin me ne sono appassionato. È un sistema efficiente per i pagamenti. Al di là di chi li possiede per specularne sui rialzi, è un sistema perfetto anche per i pagamenti. Ne ho accettato la filosofia."

Uno studio di CoinMap rivela che nel Nord Ovest dell'Italia ci sono circa 150 esercenti che accettano pagamenti in criptovalute. Questi esercenti provengono da vari settori, tra cui idraulici, affittacamere, bar, ristoranti e studi legali. Milano, con il suo numero significativamente maggiore di avvocati, è uno dei centri principali di adozione delle criptovalute. Solo nel Nord Italia, si trova oltre la metà degli esercizi commerciali e studi che accettano criptovalute in Italia.

Tuttavia, nonostante l'aumento del numero di esercenti che accettano Bitcoin, non tutte le transazioni avvengono con regolarità. La volatilità di Bitcoin, che può oscillare di migliaia di euro in poche ore, rende difficile l'uso di questa criptovaluta come strumento di pagamento. Bankitalia sottolinea che le criptovalute non sono una valuta, definendole "criptoasset," per distinguerle dalle valute tradizionali come l'euro.

Inoltre, l'adozione delle criptovalute varia notevolmente tra le regioni italiane. Il Nord Italia sembra più dinamico in termini di accettazione di criptovalute, mentre il Sud mostra meno entusiasmo, ad eccezione di alcune attività a Napoli, dove è possibile pagare in Bitcoin.

In conclusione, l'Italia sta assistendo a una crescita nell'adozione di Bitcoin e altre criptovalute come metodo di pagamento. Mentre molti esercenti sono entusiasti dell'efficienza e delle possibilità offerte dalle criptovalute, la volatilità del mercato rappresenta ancora una sfida. Il movimento cripto in Italia è radicato nella filosofia e nell'entusiasmo per la tecnologia, ma è probabile che ci vorrà del tempo prima che queste criptovalute diventino parte integrante del sistema di pagamento quotidiano in tutto il Paese.

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