Le banche USA potrebbero non passare una buona estate: balzo NPL consistente

Le banche degli Stati Uniti, in particolare JP Morgan & Co, si preparano ad annunciare un notevole aumento dei crediti deteriorati durante il secondo trimestre dell'anno, segnando il più grande balzo di non performing loans (NPL) dall'inizio della pandemia da COVID-19. Le grandi banche statunitensi, noti colossi di Wall Street, inizieranno a comunicare i risultati del secondo trimestre a partire dal 14 luglio, dando ufficialmente il via alla stagione delle trimestrali negli Stati Uniti.

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Le previsioni degli analisti non sono positive. Secondo quanto riportato dal Financial Times, le principali banche statunitensi dichiareranno un significativo aumento delle perdite sui crediti erogati nel periodo compreso tra aprile e giugno. Questo aumento era prevedibile, in quanto gli analisti ed economisti da mesi mettono in guardia sul rischio di un aumento degli NPL, sia in Europa che in Italia, a causa delle difficoltà dei debitori nel ripagare i prestiti a causa dell'aumento dei costi di finanziamento e delle rate, causato dagli aumenti dei tassi di interesse decisi dalle banche centrali.

In Italia, il governo Meloni sta cercando di aiutare le famiglie e le imprese a pagare le rate dei mutui a tasso variabile, che sono diventate insostenibili a causa delle continue strette monetarie da parte della Banca Centrale Europea di Christine Lagarde.

Il problema principale è che le imprese e le famiglie hanno difficoltà, a volte impossibilità, nel ripagare le rate dei mutui e dei prestiti contratti, il che comporta un deterioramento dei bilanci delle banche a causa delle perdite accumulate sui crediti (NPL).

Secondo l'FT, i risultati del secondo trimestre dovrebbero mostrare che le banche hanno beneficiato dei tassi di interesse più alti, il che ha avuto un impatto positivo sui margini di interesse netti (NII). Tuttavia, dopo tre anni di default relativamente bassi, le banche stanno cominciando a sperimentare gli effetti negativi dei tassi di interesse più alti e dell'inflazione sui clienti. Si prevede che le sei principali banche statunitensi - JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley - annunceranno svalutazioni complessive di prestiti che non saranno più rimborsati per un valore di 5 miliardi di dollari. Inoltre, si stima che queste banche metteranno da parte ulteriori 7,6 miliardi di dollari per far fronte a potenziali futuri NPL.

Entrambi i numeri, secondo l'FT, sono quasi il doppio rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Tuttavia, va notato che le cifre sono inferiori a quelle registrate all'inizio della pandemia, quando le banche statunitensi furono costrette a dichiarare svalutazioni e accantonamenti per un totale di 6 miliardi e 35 miliardi di dollari, rispettivamente.

Inoltre, le carte di credito rappresentano una delle principali fonti di sofferenza per diverse banche. Si stima ad esempio che JPMorgan avrà costi legati ai default sulle carte di credito per un valore di 1,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Bank of America sarà invece interessata dalle carte di credito per circa un quarto delle svalutazioni totali.

Le trimestrali delle banche saranno influenzate anche dai prestiti immobiliari commerciali, poiché i proprietari di immobili destinati a uso commerciale stanno affrontando una riduzione della domanda di spazi per uffici a causa del lavoro da remoto e di altre forme di lavoro ibride che persistono nonostante la fine della pandemia. Wells Fargo, una delle banche statunitensi più esposte al mercato immobiliare commerciale, ha già annunciato di aver stanziato 1 miliardo di dollari per coprire potenziali perdite legate a prestiti per la costruzione di immobili e spazi per uffici.

Si prevede che JP Morgan annunci un aumento percentuale dei crediti deteriorati (NPL) superiore a quello delle altre banche. Gli analisti stimano che il costo combinato dei crediti deteriorati e delle nuove svalutazioni di JP Morgan nel secondo trimestre sia stato di 3,8 miliardi di dollari, rappresentando un aumento del 120% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Bank of America e Wells Fargo dovrebbero anch'esse registrare un aumento significativo dei NPL durante il trimestre.

JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo annunceranno i loro risultati trimestrali il 14 luglio, seguiti da Bank of America e Morgan Stanley il 18 luglio e da Goldman Sachs il 19 luglio.

In conclusione, le banche statunitensi si preparano ad annunciare un significativo aumento dei crediti deteriorati durante il secondo trimestre dell'anno. Questo fenomeno era prevedibile a causa delle difficoltà dei debitori nel ripagare i prestiti e dell'aumento dei costi di finanziamento. Le banche si trovano di fronte a un deterioramento dei loro bilanci a causa delle perdite sui crediti accumulati. Le carte di credito e i prestiti immobiliari commerciali rappresentano le principali fonti di preoccupazione. Tuttavia, nonostante l'aumento dei NPL, i numeri rimangono inferiori a quelli registrati all'inizio della pandemia.

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Autore:

Redazione Rid Investment

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