Mercati valutari: Dollaro stabile, mentre la Sterlina recupera. Attenzione agli indicatori d’inflazione
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Il mercato valutario internazionale si presenta oggi con il dollaro statunitense in posizione stabile, mentre la sterlina britannica cerca di riprendersi da un significativo calo avvenuto ieri. Il contesto è caratterizzato da scambi ridotti, tipici della stagione festiva, e da un'attenzione crescente verso l'ultimo dato economico dell'anno: l'inflazione negli Stati Uniti, prevista per domani.
Ieri, la sterlina ha subito il suo più forte calo contro il dollaro degli ultimi due mesi. Tale debolezza è stata innescata dal dato del tasso di inflazione britannica di ottobre, che si è attestato al 3,9% su base annua, inferiore alle previsioni e registrando un minimo di due anni. Attualmente, la sterlina mostra un lieve ribasso dello 0,07% a 1,2628 dollari, con i trader che già anticipano la possibilità di un taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra nel maggio prossimo. Oggi la valuta britannica ha toccato un minimo di una settimana a 1,2618 dollari.
Contro l'euro, la sterlina ha toccato il minimo delle ultime tre settimane a 86,78 pence, attualmente scambiando a 86,665 pence. Gli analisti prevedono una tendenza simile per i dati sulla spesa per consumi personali (Pce) core degli Stati Uniti, anch'essi in uscita domani. Si prevede che il tasso di inflazione annuale rallenti al 3,3%, il minimo dal 2021.
Nel frattempo, lo yen giapponese, considerato un bene rifugio in periodi di incertezza, registra un aumento dello 0,3% a 143,11 per dollaro, dopo essere salito precedentemente a 142,81 per dollaro. L'euro mostra una variazione minima, scambiando a 1,0944 dollari.
L'indice del dollaro statunitense, in calo dell'1% nell'anno in corso, si mantiene stabile a 102,398 dollari. Gli investitori osservano attentamente gli sviluppi, pronti a reagire in base ai dati sull'inflazione degli Stati Uniti, che potrebbero influenzare le decisioni di politica monetaria e le prospettive economiche globali nel prossimo anno.
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