Milano Fashion Week, un’occasione di rilancio economico

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Milano è di nuovo al centro dell'attenzione globale, poiché la città ospita una delle settimane più glamour e attese dell'anno: la Milano Fashion Week. Questo evento annuale riunisce quasi 200 appuntamenti tra sfilate, presentazioni ed eventi esclusivi, e non è solo uno spettacolo di moda, ma un catalizzatore di turismo e prosperità economica per la città.

Tra i punti salienti di questa edizione, i grandi nomi continuano a dominare, ma sono i debutti importanti a far parlare di sé. Sabato De Sarno è il nuovo direttore creativo di Gucci, mentre Peter Hawkings guida il team di Tom Ford. Ma c'è anche un evento senza precedenti: la prima passerella del marchio tutto al femminile e italianissimo, The Attico. Queste novità infondono freschezza e creatività nell'industria della moda.

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La Milano Fashion Week è molto più di un'opportunità per i designer di mostrare le loro ultime creazioni; ha un impatto significativo sul turismo cittadino. La città aveva già registrato un record storico di presenze a luglio, e per questa occasione, si prevede che possa toccare oltre 800.000 presenze turistiche di alto livello. Inoltre, Confcommercio stima che l'evento genererà un indotto economico superiore a 88 milioni di euro, con oltre l'80% degli alberghi già prenotati e benefici anche per il settore della ristorazione.

La nuova tendenza in campo moda sembra puntare alla pulizia e al ritorno al classico. Gli stilisti cercano di raccontare le loro storie attraverso capi sobri, linee pulite e sartoriali, ma con grande attenzione ai materiali di alta qualità. Questo si traduce in un desiderio di prodotti meno appariscenti, ma con una qualità tangibile. Come affermava il principe Miškin nell'opera "L'Idiota" di Dostoevskij, "La bellezza salverà il mondo", e la moda non solo contribuisce al mondo del bello ma anche all'economia italiana.

La moda non si limita alle passerelle e alle sfilate; è parte di una filiera produttiva complessa che coinvolge una vasta rete di aziende, alcune delle quali sono piccole ma altamente specializzate. Questa rete comprende produttori di filati, accessori, tintorie e lavorazioni speciali, contribuendo così alla reputazione di eccellenza del "Made in Italy". In effetti, il 70% del lusso mondiale viene prodotto in Italia, alimentando un mercato che si prevede chiuderà il 2023 con oltre 100 miliardi di fatturato e una delle quote di esportazione più alte del paese.

Ma la moda va oltre i numeri economici; insieme al design e al cibo, è uno strumento di promozione dell'immagine italiana. Nel Nation Brands 2023 Ranking, il valore del "brand Italia" supera abbondantemente i 2 miliardi di euro. Questo dato sottolinea l'importanza della moda italiana nel contesto globale.

Tuttavia, c'è una sfida che non possiamo ignorare: la mancanza di manodopera qualificata. Oltre 300.000 posizioni lavorative sono ancora scoperte, mancano artigiani e figure professionali in grado di affrontare le sfide di un settore in continua evoluzione, che richiede sempre più sostenibilità e innovazione. Mentre il percorso educativo del "Made in Italy" è in difficoltà, Milano festeggia la moda con le ultime passerelle e numeri da record, rimarcando l'importanza di investire nelle nuove generazioni per preservare questa preziosa eredità italiana. La moda non è solo un'industria, ma un patrimonio culturale che va preservato per le generazioni future.

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