Negli USA in aumento la richiesta di miele, ma la produzione non è facile

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Gli Stati Uniti d'America sono famosi per la loro passione per lo zucchero, ma negli ultimi anni, un altro dolcificante ha catturato l'attenzione degli americani: il miele. Questo non è solo un semplice dolcificante, ma un vero e proprio superfood ricco di proprietà benefiche per la salute umana. In un paese che importa più zuccheri e dolciumi di qualsiasi altro nel mondo, il miele è diventato una scelta sempre più popolare.

Secondo Quartz, nel 2022 gli Stati Uniti hanno speso incredibili 6,48 miliardi di dollari per lo zucchero, confermandosi come il principale importatore mondiale. Ma ciò che sorprende è che, nonostante questa passione per lo zucchero, il consumo pro-capite di miele è cresciuto del 60% dal 1990, in contrasto con l'aumento del 7% del consumo di zucchero nello stesso periodo. Questo trend positivo è in gran parte dovuto alla crescente fama del miele come superfood, in linea con alimenti come aglio, zenzero e curcuma.

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Tuttavia, la domanda di miele negli Stati Uniti è in costante crescita e non può essere completamente soddisfatta dalla produzione interna. Nel 2022, la produzione nazionale ha raggiunto i 57 milioni di chili, che rappresentano il 46% in meno rispetto al picco di produzione del 1993. Questo aumento della domanda è stato exacerbato dal cambiamento climatico, che ha causato una diminuzione nella produzione di miele.

Il cambiamento climatico ha un impatto significativo sulla produzione di miele, con un calo del 23% delle potenzialità produttive italiane negli ultimi dieci anni. Nel 2023, gli apicoltori italiani temono una drastica diminuzione fino all'80% nella produzione di miele primaverile a causa di eventi meteorologici estremi, parassiti, agenti patogeni e cambiamenti climatici, che hanno portato a condizioni climatiche anomale come freddo e siccità.

Anche in Italia, dove la tradizione culinaria valorizza il miele, la produzione interna non è sufficiente a soddisfare la domanda crescente. Secondo Coldiretti, nel 2022 l'importazione di miele è aumentata del 12%, raggiungendo oltre 26,5 milioni di chili, provenienti spesso da paesi che non sempre sono noti per la trasparenza e la sicurezza alimentare. La Turchia ha registrato un aumento del 146% nelle esportazioni di miele verso l'Italia, seguita dalla Cina con il 66%, la Romania con il 134% e l'Ucraina con l'83%.

Tuttavia, la crescente domanda di miele ha portato anche a preoccupazioni sulla qualità e sull'origine del prodotto. Un'indagine condotta dal Centro comune di ricerca della Commissione europea ha rilevato che tra i campioni importati tra il 2021 e il 2022, quasi la metà è sospettata di adulterazione, con la Cina che registra il numero più alto di campioni sospetti (74%), seguita dalla Turchia (93%) e dal Regno Unito (100%). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il miele è spesso prodotto in altri paesi e mescolato prima di essere rispedito in Europa.

In conclusione, il miele sta guadagnando sempre più terreno tra gli americani, non solo come dolcificante ma anche come superfood. Tuttavia, la crescente domanda e il cambiamento climatico stanno mettendo sotto pressione la produzione interna, portando a un aumento delle importazioni da paesi vari, ma con alcune preoccupazioni sulla qualità. Questa tendenza evidenzia l'importanza di una produzione di miele sostenibile e di alta qualità per soddisfare la crescente richiesta di questo prezioso alimento.

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