Netanyahu annuncia l’intenzione di Israele di continuare la guerra a Gaza fino alla “distruzione totale” di Hamas

Il conflitto tra Israele e Hamas continua a infiammare la Striscia di Gaza, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha dichiarato la sua determinazione a proseguire nella lotta fino alla "distruzione totale" della fazione islamica. Questa mossa senza precedenti è stata annunciata durante una conferenza stampa tenuta dopo un incontro con il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken, il quale ha espresso serie preoccupazioni riguardo alla situazione nella regione.

Netanyahu ha ribadito il suo impegno per una vittoria completa, escludendo qualsiasi possibilità di negoziato con Hamas. L'ordine impartito all'esercito israeliano di dirigere le sue operazioni verso Rafah, nel sud della Striscia al confine con l'Egitto, rappresenta un chiaro segnale della determinazione di Israele nel perseguire la propria strategia militare.

Tuttavia, le crescenti tensioni e la prospettiva di un attacco su Rafah hanno suscitato preoccupazioni a livello internazionale. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha avvertito che un'azione militare in quel territorio potrebbe exacerbare ulteriormente la già drammatica crisi umanitaria, con conseguenze regionali potenzialmente catastrofiche.

Anche il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha espresso preoccupazione per l'escalation del conflitto e ha riferito che la possibilità di una tregua è svanita dopo che le richieste di Hamas sono state considerate "irricevibili" da Israele. Netanyahu ha sottolineato che Israele si riserverà il diritto di entrare nella Striscia di Gaza anche dopo la guerra, se necessario per garantire la sicurezza nazionale, una mossa che potrebbe mantenere la regione instabile per lungo tempo a venire.

Il primo ministro israeliano ha anche difeso l'azione militare del suo paese, sostenendo che in quattro mesi di guerra sono stati uccisi o feriti circa 20.000 "terroristi", pari alla metà degli effettivi di Hamas. Ha confrontato questo risultato con il tempo impiegato dagli Stati Uniti per sconfiggere un numero significativamente inferiore di "terroristi" a Mosul, sottolineando le sfide uniche presentate dalla complessa geografia e dalle infrastrutture sotterranee di Gaza.

Mentre le tensioni continuano a salire e le speranze di una soluzione diplomatica sembrano sfumare, la comunità internazionale rimane impegnata nel tentativo di mediare una tregua e di mitigare gli effetti devastanti del conflitto sulla popolazione civile di Gaza. Con Rafah nel mirino delle forze israeliane, il futuro della regione rimane incerto e carico di conseguenze imprevedibili.

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