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Olio d’oliva sotto la lente: Il boom dei sostituti e la richiesta di trasparenza

Negli ultimi tempi, il settore dell'olio d'oliva ha vissuto una fase di profonda trasformazione, con la Spagna, principale fornitore mondiale, che ha registrato un crollo nella produzione a causa della siccità. Questo ha portato a un aumento dei prezzi dell'olio extravergine, ma ha anche aperto la strada a nuove minacce, in particolare ai prodotti sostitutivi.

L'Associazione Italiana dei Produttori Olivicoli, Unaprol, ha lanciato un allarme riguardo alle miscele low-cost che stanno emergendo sul mercato. Questi "condimenti" sono prodotti a basso costo ottenuti dalla miscelazione di olio d'oliva con olio di semi o altri oli vegetali. David Granieri, presidente dell'Unaprol, ha sollevato la questione con una lettera all'Ispettorato centrale per il controllo della qualità e la Repressione delle frodi, e alla Direzione generale della prevenzione e del contrasto alle frodi alimentari del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.

Granieri ha chiesto informazioni sui metodi analitici per l'analisi di congruità di tali condimenti rispetto a quanto dichiarato in etichetta e ha sottolineato l'importanza di indicare chiaramente la percentuale di olio extravergine d'oliva contenuta in tali prodotti. Questo, secondo Granieri, permetterebbe ai consumatori di fare scelte consapevoli in un mercato che, senza regolamentazione e controlli, rischia di essere ingannevole.

Le vendite di olio extravergine hanno subito una diminuzione significativa nei primi sei mesi di quest'anno nella grande distribuzione italiana, registrando una diminuzione del 9%, con punte dell'11% per l'olio d'oliva. Un trend simile è evidente anche a livello dell'Unione Europea.

Granieri ha sottolineato che l'epoca dell'olio di qualità venduto a prezzi sotto costo è finalmente finita. Ha anche suggerito che questo periodo di cambiamento potrebbe essere un'opportunità per sensibilizzare i consumatori sull'importanza di consumare olio extravergine d'oliva di qualità e di pagare il giusto prezzo per sostenere l'intera filiera produttiva italiana. La richiesta di trasparenza sull'etichettatura è emersa come un elemento chiave per garantire un mercato equo e proteggere la qualità del prodotto italiano nel panorama internazionale.

In conclusione, il settore dell'olio d'oliva si trova di fronte a sfide significative, ma anche a opportunità per ridefinire gli standard di qualità e sensibilizzare i consumatori sull'importanza di fare scelte consapevoli quando si tratta di olio d'oliva.

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