Oro e Bitcoin in rialzo: Le materie prime dominano l’inizio della settimana

L'inizio di questa settimana ha visto un notevole protagonismo delle materie prime sui mercati finanziari globali. In particolare, l'oro ha raggiunto il suo massimo storico, superando i 2.100 dollari all'oncia, per poi stabilizzarsi poco sotto questa soglia, registrando un valore di 2.082 dollari poco dopo le 9 del mattino. Questo risultato è particolarmente significativo, superando il record precedente del 2020, che era stato raggiunto durante la pandemia.

Una delle ragioni principali di questa crescita, con un aumento del 4% nell'ultima settimana, è l'aspettativa di un ribasso dei tassi di interesse negli Stati Uniti. L'oro, pur non generando un rendimento intrinseco, diventa più attraente quando i rendimenti di strumenti alternativi come i titoli di Stato scendono, influenzando positivamente il suo valore.

Il FedWatch Tool di CME Group indica che le probabilità di un taglio dei tassi entro maggio 2024 sono superiori all'80%. Le proiezioni, basate sui prezzi dei futures sui titoli di Stato a breve scadenza, indicano una probabilità del 44% per un taglio di 25 punti base e del 37% per un taglio di 50 punti base. Solo il 14% delle probabilità riguarda il mantenimento dei tassi ai livelli attuali.

Queste stesse aspettative di ribasso dei tassi hanno avuto un impatto significativo su un altro asset, noto per la sua volatilità: il Bitcoin. La criptovaluta è tornata sopra i 41.000 dollari, segnando il suo massimo dal aprile 2022 e registrando un aumento del 40% negli ultimi tre mesi.

Le parole del governatore della Federal Reserve americana, Jerome Powell, rilasciate venerdì scorso, hanno avuto un impatto considerevole. Powell ha avvertito gli investitori che nuovi rialzi sono ancora possibili, con effetti immediati sui mercati azionari. Il FTSE MIB ha raggiunto il suo massimo dal 2008 venerdì scorso, ma oggi ha aperto con una lieve diminuzione dello 0,05%, attestandosi a quota 29.909 punti. Allo stesso modo, altri mercati europei, come Londra (-0,29%) e Francoforte (+0,05%), stanno riflettendo l'incertezza degli investitori.

I futures sugli indici di Wall Street indicano una tendenza al ribasso, con una diminuzione del 0,32% per quello sull'S&P 500.
Infine, il petrolio è sotto osservazione, con il Brent scambiato a 78,25 dollari al barile. La scorsa settimana, l'OPEC Plus ha annunciato nuovi tagli volontari alla produzione di un milione di barili al giorno. Tuttavia, il mercato rimane cauto, scommettendo sul fatto che questi tagli potrebbero non compensare completamente il calo della domanda globale.

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