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Piano di riforma del patto di stabilità da parte dell’UE

La Commissione europea ha presentato un piano di riforma del patto di stabilità, che definisce le regole per la gestione delle finanze pubbliche dei paesi dell'area euro.

Tuttavia, per l'Italia, non ci sono molte buone notizie, poiché le regole tornano a farsi severe dopo la "ricreazione" del Covid. Le stelle polari per la gestione delle finanze pubbliche restano sempre quelle: il debito sotto al 60% del Pil e il deficit non oltre il 3%.

Inoltre, il governo italiano aveva chiesto una "golden rule" sugli investimenti per non conteggiare nel debito alcune spese destinate alla crescita o alla difesa, ma la richiesta non è stata accolta.

Dopo la Grecia, l'Italia è il paese dell'area euro con il debito più alto in rapporto al Pil, che nel 2022 si è attestato poco sopra al 144%. Tuttavia, è importante riconoscere che il paese ha sempre avuto un avanzo primario, ossia prima di pagare gli interessi sul debito pubblico, le entrate superano le spese, nel rispetto degli obblighi comunitari. L'unica eccezione sono stati gli anni del Covid.

In base alla nuova formulazione del patto di stabilità, i singoli Stati definiranno obiettivi di medio termine su come intendono affrontare squilibri macroeconomici e riforme, indicando solo un indicatore di spesa. Si sostituisce l'automatismo della riduzione del debito di "un ventesimo" all'anno, ma viene confermato l'impianto di fondo, ovvero la riduzione del debito pubblico.

I piani saranno valutati dalla Commissione e approvati dal Consiglio e, al termine del piano sulla spesa concordato, il rapporto tra debito pubblico e Pil dovrà essere più basso. La correzione dovrà essere al minimo dello 0,5% del Pil all'anno finché il disavanzo resta superiore al 3%.

Gli Stati con deficit oltre il 3% del Pil oppure con il debito oltre il 60% del Pil, dovranno garantire che il debito abbia un calo plausibile o resti prudente nel piano e che il deficit scenda o resti al di sotto del 3% nel medio termine.

La Germania ha espresso la sua preoccupazione e ha chiesto regole più severe per i paesi con i conti meno solidi. Tuttavia, la proposta della Commissione europea sarà comunque "la base per ulteriori negoziati", in cui la Germania sarà "costruttiva".

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Autore:

Redazione Rid Investment

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